I Fili del Destino – Capitolo I – Risveglio
Pubblicato da Sergio il 28 ottobre 2008
Un urlo terrificante svegliò Searlin nel cuore della notte. Non sapeva dire che ore fossero, ma poteva dire con certezza che l’altra metà del letto era vuota. Dove era finito Aelhgar?
Si rivestì di fretta senza tralasciare di allacciare il fodero della spada alla cintura e abbandonò la stanza da letto. Era la seconda notte che passava nella nuova locanda di Sid, la struttura era in legno e ben arredata. Restava nel distretto commerciale della città, quindi era anche una zona tranquilla e ben pattugliata dalle guardie.
Il corridoio era immerso nel silenzio, forse l’urlo lo aveva sentito in sogno ma di certo voleva capire che fine avesse fatto Aelhgar. Scese le scale e trovò la sala comune in ordine, ma una strana nebbiolina densa copriva il pavimento. C’era qualcosa di strano, non era stagione di nebbia quella. Con maggiore prudenza iniziò a scendere le scale che portavano in cantina, Sid dormiva in una stanza che aveva fatto proteggere magicamente lì sotto.
Dopo pochi scalini il respiro di Searlin si arrestò di colpo. Sulle pareti una scia di sangue proseguiva il piano basso perdendosi nel buio. Un altro urlo agghiacciante, era la voce di una donna. A passi lenti raggiunse lo scantinato. Nel medesimo istante in cui si lasciò alle spalle le scale, alla sua sinistra comparve Sid, silenzioso come sempre. Minaerva non era con lui, c’era decisamente qualcosa di strano. Comunicarono brevemente nel linguaggio dei segni per evitare di svelare la loro presenza, e si apprestarono a seguire la traccia di sangue che, strisciando dalla parete al pavimento, andava a perdersi sotto la porta dischiusa della dispensa. Sid si avvicinò con cautela alla porta sbirciando oltre e quello che vide fermò il suo cuore. Minaerva era stesa a terra in un bagno di sangue e Aelhgar appoggiato alla parete con una spada conficcata in petto, era ancora vivo però sembrava stesse parlando anche se Sid non riusciva a capire in quale lingua. Davanti a lui si stagliava una figura ammantata in una tunica nera. Rabbia e istinto presero il posto della ragione.
«Chi osa fare questo nella mia locanda?!»
Sid irruppe nella stanza gridando prima che Searlin potesse fermarlo, decise di seguirlo. Né la figura nera, né Aelhgar sembrarono dare peso alla loro intrusione. Senza aspettare risposta Sid estrasse il suo pugnale e si lanciò contro la figura nera. Il suo fendente andò a segno, lacerando la tunica all’altezza del fianco. Vedere la sua lama sporca si sangue gli diede un senso di sollievo e di appagamento. La figura nera emise un gemito di dolore per poi lanciare un incantesimo contro Aelhgar, ancora steso a terra e morente. Searlin non capì quella formula magica, ma vedere il corpo di Aelhgar sparire e i suoi vestiti afflosciarsi a terra le gelò il sangue. Strinse l’elsa della spada con la mano destra, e accompagnando il movimento con antiche parole arcane sguainò l’arma e la lanciò con tutta la sua forza verso il suo nemico. La spada roteò nell’aria e colpì violentemente la figura alla schiena lacerando completamente la tunica. Mentre l’incanto formulato faceva ritornare la spada in mano a Searlin, la tunica nera scivolava a terra rivelando l’identità del nemico. Era lei. I capelli argentati, la leggera armatura di mythral, i suoi vestiti, il suo viso… Cosa stava succedendo?
Sid non esitò, approfittò dell’attimo di debolezza della figura dalle sembianze di Searlin e le conficcò il pugnale nella schiena. Era un assassino del resto, sapeva esattamente dove le armature lasciavano spazio alla sua lama. La figura rovinò a terra, Sid non perse la calma e si portò con la schiena contro il muro, scrutò con attenzione ogni angolo della dispensa. Searlin non lo guardò nemmeno, si fiondò contro il corpo ad infierire per sfogare la sua ira.
«Searlin, potrebbe esserci qualcuno con le mie sembianze qui vicino, non abbassiamo la guardia»
Era a sorda a quelle parole, continuava ad infierire su quel corpo. La mano della seconda Searlin si mosse rapida verso di lei. La presa al collo era terribile, sentiva le dita di quel cadavere su cui fino a pochi istanti prima stava infierendo affondare nel suo collo. Cercò di liberarsi con tutta la sua forza da quella presa, senza successo. Il viso della creatura che aveva preso le sue sembianze era una maschera di sangue che non lasciava trasparire né rabbia, né gioia, né dolore… nulla. Searlin non riusciva più a respirare, sentiva il sangue caldo scorrere lungo il collo. Vide seppur sfocato Sid che si staccava dal muro e portarsi alle spalle della creatura, vide la lama del pugnale scorrere da parte a parte del collo di quel mostro senza che però cadesse a terra. Non riusciva più a respirare, non riusciva più a tenere gli occhi aperti.
Searlin si svegliò matida di sudure e gridando. Portò istintivamente le mani al collo, era liscio non sentiva graffi o ferite. Le braccia di Aelhgar l’avvolsero pochi istanti dopo, sentiva la sua voce che pronunciava parole di conforto. Dopo qualche minuto calmò il respiro e riprese il controllo. Guardò Aelhgar in viso, era vivo, stava bene. Lo accarezzò delicatamente lasciando che lui la stringesse. Senza bussare entrarono nella stanza Sid e Minaerva, doveva averli svegliati. Sid aveva indossato solo i pantaloni e aveva stretto in mano il suo pugnale, Minaerva era vestita solo con una camicetta.
«Cosa succede?»
Sid sembrava particolarmente preoccupato nel chiederlo. Un sogno, era stato tutto un sogno.
«Nulla… era solo un incubo… »
La voce di Searlin era poco più di un sussurro.
«Anche io ho fatto un sogno, magari ci vediamo tra dieci minuti per colazione e ne parliamo.»
Nel dirlo Sid abbassò il pugnale e sorrise all’amica per tranquillizzarla. In Searlin però si fece strada un senso d’angoscia mai provato prima di allora, annuì e guardò Minaerva e Sid uscire dalla stanza prima di iniziare a prepararsi a scendere al piano inferiore.
29 ottobre 2008 alle 3:52 pm
Ciao Sergio!
Grazie per questo incipit. Suggestiva la scena dell’allatto della seconda Searlin e ben reso il brusco risveglio.
Aspetto il seguito
31 ottobre 2008 alle 8:05 pm
Fico, questo mi piace, suspance e coinvolgimento
Fa venir voglia di continuare a leggere e di scoprire cosa succede, sìsì
4 novembre 2008 alle 11:20 am
Mi è piaciuto… e dato che hai già inserito la seconda parte… vado a leggerla!
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