I Fili del Destino – Capitolo II – Confronto
Pubblicato da Sergio il 30 ottobre 2008
Sid lanciava occhiate ai suoi compagni di colazione tra un boccone e l’altro. Aveva preparato fette di pane spalmate di miele per tutti, ma sembrava l’unico ad aver voglia di mangiare.
Poco prima di risalire dalla stanza, Minaerva gli aveva confessato dei suoi sogni ricorrenti: vedeva con gli occhi della donna che erano stati a cercare sulle montagne ad ovest della regione. Adyviel, questo era il suo nome in base alle informazioni in loro possesso, era una nemica della chiesa e per questo lui e i suoi compagni erano stati mandati a cercarla tra quelle cime. Lei e il suo gruppo erano in missione per recuperare qualche sorta di artefatto, ma una volta trovato il loro accampamento Sid scoprì che lei non era lì e i suoi compagni erano stati letteralmente massacrati. Un solo superstite: il mago che presumibilmente aveva compiuto quella carneficina. Sid e Aelhgar avevano preferito non perdere troppo tempo con le domande, cogliendolo di sorpresa per poi avere qualche risposta dal suo cadavere con l’ausilio della magia di Minaerva. Avevano fatto irruzione nella tenda in cui il mago se ne stava seduto tra i cadaveri dei compagni di Adyviel, lo attaccarono ma il mago rise. Si limitò a continuare a ridere mentre veniva pugnalato. Da quel giorno Minaerva quando s’addormentava sembrava vedesse con gli occhi della loro nemica, e pareva che fosse prigioniera degli alleati di quel mago che erano impegnati a sottoporla ad estenuanti torture per ottenere informazioni su una leggenda del suo culto. Chissà se anche quella Adyviel poteva vedere con gli occhi di Minaerva, sarebbe stato senz’altro un problema piuttosto grave…
«E’ ora di tornare al faro fratellino, ci aspettano»
La voce limpida di Minaerva distolse Sid dai suoi pensieri. I due gemelli avevano finito la colazione e si apprestavano a tornare al faro al largo della città, era lì che aveva luogo il loro tempio. Salutarono con un bacio i rispettivi compagni e uscirono dal locale. Sid posò lo sguardo su Searlin, sembrava ancora scossa. Affiancò la sedia alla sua.
«Allora parliamo di questi sogni?»
Searlin raccontò senza tralasciare minuziosi dettagli l’incubo di quella notte, e Sid non poteva che pensare che qualcosa di strano ci fosse. Non combaciava del tutto con quanto aveva sognato lui, ma molte cose sì. Ascoltò in silenzio fino alla fine prima di esporre la sua versione.
«Io non ricordo distintamente, ma ricordo il nostro incontro in fondo alle scale della cantina. Ricordo anche che siamo entrati in dispensa e abbiamo combattuto, e ricordo di te che strangolavi con violenza Minaerva, non te stessa.»
«Hai comprato una locanda maledetta Sid, sbarazzatene…»
Sid si limitò a fare una smorfia a quell’affermazione. Non era proprio il caso di tirare in ballo la locanda, ci avevano dormito anche prima di partire per le montagne ed erano state notti tranquille e rilassanti.
«Prepariamoci e raccogliamo un po’ di informazioni, domani si parte per quel villaggio a sud.»
Searlin si era fissata a cercare informazioni su un nano ricercato e arrestato da poco, era convinta fosse invischiato in alcuni affari con maghi della sua terra. Provava un odio piuttosto radicato per quei maghi, ma a Sid non era mai interessato approfondire l’argomento.
A Sid non era mai interessato troppo ciò che spingeva le altre persone a combattere. Era cresciuto in una città lontana da quella regione, una città portuale dove era sempre estate. Sapeva di esercitare un certo fascino sulla popolazione femminile, quell’aspetto un po’ misterioso e selvaggio ma allo stesso tempo elegante ed educato a cui difficilmente qualcuna gli era resistita. Aveva imparato a tenere i suoi capelli neri un po’ lunghi e a fare da cornice ai suoi occhi azzurri, cosa particolarmente apprezzata dalle donne della sua città. Non poteva dire di non aver avuto una vita decisamente piacevole. Aveva iniziato la sua carriera in una gilda di ladri non troppo famigerata. Aveva trovato un buon compagno per le sue missioni, in coppia riuscivano a lavorare in maniera pulita e impeccabile. Tuttavia la loro collaborazione finì quando il suo compagno si fece troppo curioso sulla sua reale identità. Lo eliminò durante una notte priva di luna, per poi abbandonare la città onde evitare ripercussioni da parte della gilda. Viaggiò per mesi da solo per le terre occidentali, fino a quando non si imbattè nella compagnia artistica di Gustav. Non era molto interessato all’arte in sé, ma decisamente più alle ragazze della compagnia. Fra queste c’era Searlin, che aveva conosciuto tempo prima al tempio della sua città natale. Sorrise tra sé e sé nel pensare quanto il mondo fosse davvero piccolo.
«Sid? Quanto ci metti?»
Le parole di Searlin erano accompagnate da colpi alla porta. Sid finì di prepararsi e andò ad aprire.
«Prima di andare, puoi controllare la dispensa?»
Il tono della voce della ragazza era preoccupato e incerto, a memoria Sid non ricordava di averla mai vista così scossa.
«Certo, diamo un’occhiata.»
Andò avanti a lui, aprì lentamente e con un po’ di tensione la porta e si guardò attorno.
«Per tutti gli dei!»
Esclamò con un tono allarmato. Searlin entrò di corsa poco dopo nella stanza, e si fermò ad osservare.
«Sei un idiota.»
Pronunciò lentamente scandendo ognuna delle tre parole e con aria furibonda.
«C’erano delle porchette non-morte quando sono entrato, giuro!»
«Sei un idiota.»
Dall sguardo Searlin sembrava avesse visto un fantasma in quella stanza. Sid non se ne curò più di troppo, ridacchiando uscì dalla stanza e si avviò al piano superiore. Era pronto ad affrontare quella giornata di indagini. Non gradiva particolarmante quella prassi: domande e poi ancora domande a gente che restava sempre con quasi ironica coincidenza dalla parte opposta della città rispetto a dove si trovavano.
Se non altro l’indomani sarebbero partiti, aveva bisogno di una vacanza.
31 ottobre 2008 alle 6:34 pm
Ciao, anch’io come te scrivo racconti fantastici e non solo…Ti andrebbe di scambiarci consigli ed opinioni?
Complimenti, scrivi molto bene
31 ottobre 2008 alle 6:44 pm
Ti ringrazio
Mi piacerebbe si’ scambiare un po’ di parole, ti lascio icq: 99171135 e msn: sergiodebiasio@libero.it, contattami dove preferisci
Ciao
31 ottobre 2008 alle 8:18 pm
Dopo la suspance iniziale un capitolo più tranquillo… dicono che l’abilità di uno scrittore stia nell’equilibrio che riesce a dare a quello che scrive, no?
Resta ancora la voglia di leggere la parte successiva, se ci fosse già stata sarei andato avanti =P
Però c’è qualche errorino qua e là che mi lascia il sospetto che tu non rilegga con estremissima attenzione (pure io odio rileggereeeee!)
La prima parte, in cui viene raccontato il sogno, ho dovuto leggerla un paio di volte per capirla, ma si sa che io son tardo
31 ottobre 2008 alle 9:34 pm
sì rileggere è un trauma °_° mi sa che se lo lascio lì a fermentare un giorno prima di rileggerlo l’ultima volta ritrovo un po’ di errori in piu’ XD
Grazie dei commenti e dei suggerimenti
5 novembre 2008 alle 5:15 pm
Ciao Sergio.
Molto carino, come anche la prima parte.
Se proprio volessi trovare un (piccolo) difetto, e’ un po’ troppo concentrato. In poche linee ci hai sommerso con una quantita’ incredibile di informazioni (Sid e le donne, il culto di Adyviel e la missione per catturarla, il misterioso mago, l’accenno alla storia del nano e all’artefatto) e alla fine puo’ risultare un po’ asfissiante.
Non prenderla come una critica, anzi semmai il contrario: mi sarebbe tanto piaciuto leggere una storia nel tuo mondo lunga il doppio o il triplo
5 novembre 2008 alle 5:16 pm
Lucio, guarda che potete anche discutere qui, oppure sul forum. A meno che non vogliate una discussione privata
5 novembre 2008 alle 6:37 pm
E’ proprio il genere di consigli di cui sono alla ricerca con questi racconti, quindi non me la prendo di certo, anzi ti ringrazio
Rallentero’ un po’ il ritmo dal prossimo allora (che e’ in produzione, forse lko finisco proprio stasera)
17 novembre 2008 alle 10:42 am
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9 giugno 2010 alle 4:51 pm
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