ma la borsa e’ la vita?
Pubblicato da caterina il 13 maggio 2008
Aprile 2006
Squisiti lettori,
ben ritrovati!
e’ passato del tempo dall’ ultima volta, quando ci lasciammo parlando di supermercati e ricordi.
Permettetemi di infilare in questo scritto il grave fatto di cronaca di Dahab, sul Mar Rosso.
Ero la’ e per una coincidenza che ha dell’incredibile, quella sera abbiamo deciso che eravamo stanchi e in paese ci saremmo andati il giorno dopo.
Mi ricordo anche di aver pensato: “eh dai, MA PERCHE’ STANCHI????”.
Quando si rinuncia ad andare a far festa nei mercati, divento una bestia! eheheh.
Abbiamo sentito questi tre scoppi sinistri che ci erano sembrati perfino fuochi d’artifico…
mah.
Certo che la vita sa essere solida e rocciosa quando stai compiendo azioni faticose ; sembra che il tempo non passi mai.
Talvolta invece diventa legata ad un soffio…
Il venerdì successivo sono andata a vedere quell’angolino del paesino arabo, nemmeno tanto caratteristico, con la strada asfaltata e un supermarket di fronte.
Veramente nulla di particolare, una delle tante strade del mondo, se mi posso esprimere con un parere turistico.
Mi soffermo ad uno dei bazar devastati e tutto era immutato, gli oggetti rimasti sulle mensole, tutta quell’accozzaglia di uova in alabastro, parei, collanine e scarabei azzurri, mi erano diventati antipatici e lo shopping improvvisamente assurdo e pericoloso da praticare.
Pericoloso andare a far compere!!!!
Guardate, a me sembra fantascienza.
Per finire questa parentesi pesante ma doverosa , un drappo davanti al negozio dei souvenir citava la scritta “no more”.
“Non più” lo dicono anche loro, questi arabi, tanto diversi da noi praticamente su tutto ma disperati, impauriti dal non vedere più lo straccio di un turista in futuro.
Noi siamo il loro pane e la paura , alla fine, ci accomuna tutti quanti sotto la scritta “essere umano che ha il diritto di vivere”.
Se la vita e’ un cesto pieno di tutto, rimesto un po’ e tiro fuori un tema per questo nuovo contatto con voi: mercato, shopping… ma qui si parla di Borsa!
Mica la borsa della spesa, eh?
Quella intrecciata, grossa, di paglia giallina che si vede appesa al braccio di signore e signorine in spiaggia come fatto di moda ma che fa ancora parte dell’armamentario di alcune signore di qualche paesino , contenitore indispensabile per andare a far spesa e che deve avere dei manici di acciaio tanto torna ricolma dall’incursione mattutina nei negozi.
La uso anch’io quando vado al super e godo da matti quando alla cassa la signorina mi dice con voce meccanica e nasale :”le do’ una borsina?”.
E no, eheheh! Con nonchalanche rispondo, sfidandola nel suo tentativo di vendermi il famigerato cellophane con sopra stampata la loro pubblicità: “Ho la mia shopper, sa?” e cosi’, detto all’inglese che fa chic, riempio il borsone portato da casa , soddisfattissima per i 5 centesimi, dico 5, risparmiati!
Ho un futuro da Paperon De Paperoni, credo e se andiamo avanti cosi’, di borsina in borsina …mamma mia, non voglio nemmeno pensare a cosa potrò accumulare!
Pirandello mi dedicherebbe una novella: “la roba della ragazza con la borsina”.
No, non a questa borsa vorrei accennare ma a quella cosa mastodontica, che incute timore, dove ogni mattina un sacco di gente urla e sovrasta le voci degli altri, compra, vende, gioisce e si dispera, controlla, legge, fa i conti, fa affari: Signore e Signori, qui si parla di BORSA ITALIANA alias PIAZZA AFFARI!
Non mi ricordo, se vado all’indietro nella memoria, il momento esatto in cui mi sono avvicinata agli investimenti borsistici.
So solo che adesso mi ritrovo attanagliata nei suoi tentacoli, giorno dopo giorno, affamata di notizie, anche le più insignificanti, che pensi non avranno mai influenza sui titolini che detieni e invece…Della Valle ha un raffreddore da fieno?
Le sue azioni crollano!
Tronchetti Provera fa un sorriso alla Afef?
Alè con le telecom che volano a più 250!!!!!!!!
Uno pensa ai salotti buoni della finanza, quelli dove la moquette e’ spessa un metro, i tendoni di rasone, gialli, impolverati e pesanti alle finestre, i tavolini antichi, bassi che sorreggono litri di caffè macchiato, personal computer ovunque e i sussurri sommessi e ovattati degli uomini potenti, che si scambiano confidenze e intenzioni capaci di capovolgere i destini delle borse europee…il tutto avvolto dal profumo del prodotto per trattare i mobili antichi che arredano sempre in certe situazioni di ricchezza e cultura.
Sara’.. ma a margine di tutto questo c’é uno stuolo di piccoli risparmiatori come me, che credono fortemente nel fai da te e si buttano nell’immenso mare di azioni, obbligazioni, fondi di qua e fondi di la’, investo nell’est Europa che sarà il futuro prossimo, passo attraverso la Russia “che tira”, un giretto in Giappone, i gialli non tradiscono mai, la Cina che mi torna simpatica se mi fa salire il mio gruzzolo e torno nel ventre gigante della mamma di tutti i mercati, la bianca e ridente Wall Street!
Ricordo che quando andai a New York l’ultima volta, la mia attrazione principale non fu la Statua della Libertà (verde color dollaro e non bianca come ce la fanno vedere sulle cartoline!)ma il palazzo un po’ defilato con le sue belle bandiere a stelle e strisce svolazzanti sulle colonne…li’ e ancora li’ si decide se anche il più minuscolo investitore oggi riderà o vedrà frantumarsi i suoi risparmi.
Borsa ancora una volta metafora della vita?
Secondo me si’.
Ti svegli la mattina e già ti vergogni perché il primo pensiero dovrebbe essere “Signore, grazie per questa nuova giornata” e invece spesso il programma e’: “colazione leggera e via al computer “.
Mi basta un click e sono in banca anch’io, nella mia banca, a fianco del Direttore, come una civetta sulla sua spalla, a controllare insieme a lui ciò che accadrà. Gli sto col fiato sul collo, gli guido il ditino sulla tastiera, eheheh.
Ma le civette portano fortuna, poi?
Mio nonno Tone, l’artista falegname, ne aveva uno stuolo, sul trespolino ideato appositamente per loro.
Avevano certi occhi grossi come biglie, questi strani volatili con le orecchie a punta.
Simpatici, direi se dovessi tirare somme ornitologiche.
Bene allora, scelgo di essere civetta per questo nuovo giro di Borsa.
Contemporaneamente all’apertura di tutte le borse europee mi collego con un branco di appassionati come me in un luogo virtuale che e’ una delle innovazioni che intenet ci offre in questi anni.
Si chiamano FORUM questi spazi via internet dove si conosce un sacco di gente legata dagli stessi interessi.
Ci sono forum di tutti i tipi e ognuno può aprirne uno a suo piacimento.
Non so, sei uno sfegatato di caramelle alla liquirizia?
Apri il tuo bel forum e senz’altro al mondo ci sarà qualcuno assatanato come te e desideroso di scambiare opinioni proprio su quelle caramelle li’.
Nei forum si intrecciano contatti, ci si scambia i numeri di telefono, nascono amicizie, anche amori, sapete?
Se si ha la costanza di seguirle un po’, queste piazze che non esistono nella realtà, fatte solo di parole, si può assistere alla nascita, alla crescita e purtroppo spesso alla fine di amori via internet, sorti sulla passione per gli investimenti e scivolati poi su canali classici, quelli dei sentimenti.
Capita che alla sera ci si senta al telefono e il saluto potrebbe essere “amore, hai visto le enel???”
“Tesoro, domani ci compriamo una bella manciata di erg e non se ne parla più!”
Per accedere a questi luoghi inesistenti ma pur sempre reali, occorre usare un “nick” che altro non e’ se non un soprannome che ti dai per non svelare la tua vera identità in una questione di privacy.
Puoi costruirti addosso un’altra persona e alla fine ti convinci di essere proprio cosi’.
Il nome dice tanto di se’.
Cosa posso pensare di un tipo che si presenta come Artiglio?
Meglio non capitargli sotto…
E di Mobydick? che sarà un appassionato lettore?
Con alcuni di loro ho scoperto affinità elettive.
Ci si sceglie come nella vita.
Ecco allora il mio grande amico Luna il cui soprannome deriva dal suo cane nato durante una eclissi e che lui ama alla follia.
Lui e’ diventato il nostro Capitano virtuale.
Tiepido i cui investimenti saranno fatti coi piedi di piombo, immagino, poi c’è lo Scozzese che mi evoca castelli e brughiere e Silver x, uomo del mistero, forse amico di Arsenio Lupin o Superman???
Donne, poche nel mondo rude del denaro, e come nella vita, tutte desiderose di essere le uniche, le migliori, le più brave, le più contese, le più brillanti…
Un amico del forum si lascio’ sfuggire questa frase in dialetto veronese, dopo una litigata furiosa tra due donzelle del forum a colpi di parole, taglienti e dure come una lama di coltello giapponese…
” Se al mondo le comandase le done, ghe sarea ‘na guera ogni du giorni”.
Non c’e’ bisogno di traduzione, dai, e nemmeno commenterò l’ovvio anche se son donna!
Ogni mattina entro in questi gangli della rete con il soprannome di Caterina che e’ poi il mio secondo nome, e chiamandomi cosi’ mi vedo bella magra e altolocata come Grace Kelly , preda di qualche magnate come Onassis, ma anche fragile e piccola, desiderosa di suggerimenti gentilmente elargitimi da qualche buon’anima, che possano farmi diventare milionaria in dieci minuti e coccolata da tutti questi uomini d’affari che immettono sul forum di borsa analisi, grafici, formule matematiche, d tutto.
Roba intricata di cui capisco poco.
La mia mente da compratrice ha una sola regola: compro quando scende e vendo quando sale.
Eh ma mica e’ cosi’ semplice, santo dow jones! e mi accorgo , come nella vita, sempre più complicato di come appare.
In mezzo può accadere davvero di tutto, un uragano in America, una guerra in un paese che nn so nemmeno dov’è sulla cartina, una elezione in Corea , l’oleodotto conteso a migliaia di chilometri da qui, la barca di Prada che potrebbe vincere la coppa America a suon di gonneline e portafogli griffati.
E la mia regoletta?
Quella che uso anche quando vado a comprare un chilo di pane?
Una cosa e’ certa, sempre come nella realtà, siamo tutti intrecciati ormai ed e’ proprio il caso di dire che uno starnuto ad Hong kong mi sconquassa il portafoglio e chi li tira su poi i miei titolini ai quali mi sono anche affezionata?
Io non parlo più di “cattolica assicurazioni” o “generali”. Queste sono “le MIE cattolica, le MIE generali”, pezzi di carta che mi appartengono anche se talvolta compro azioni di aziende che non so nemmeno cosa producano, in un approccio da non avere mai!
Se un giorno avrò un bambino, lo chiamerò Banco Popolare!
Del resto un mio amico somelier un giorno disse di voler dare al suo prossimo figlio il nome di “Ben Ries”, il favoloso passito di Donna Fugata…Và che ce n’è di gente strana al mondo… Mi ricordo che pensai “speriamo che sia femmina!”.
Infine riporto una conversazione di qualche giorno fa tra due investitori nel forum.
“Sto studiando i ventagli di Gann”.
(ma cosa sono? una nuova tendenza per la prossima estate???)
“Mi e’ uscita una figura che ricorda il nautilus. Mi da’ l’idea che tutto sia armonia”.
L’altro interlocutore risponde: “questa figura ha le stesse proporzioni che si ritrovano nel dna, nelle conchiglie e perfino nelle galassie, nonché nella Borsa e nelle sue regole”.
Poesia matematica…dagli investimenti alle stelle, in un groviglio di tensione, di adrenalina, di sollievo, di volontà e passione.
Eh si’, miei cari lettori, giungo alla conclusione che anche la borsa e’ la vita come tutte altre cose che la riempiono e la rendono degna di essere spesa.
Vostra Affezionata
14 maggio 2008 alle 1:51 pm
Bello. Bello. Bello. Tris!
Il primo per il titolo, azzeccatissimo;
il secondo per l’argomento, la borsa, mia croce e delizia, finchè non è diventata solo croce, precipitata in un baratro (ahimè…), quindi, per me, morta e sepolta;
il terzo perchè riveli sempre qualcosa di te, attraverso questi scritti che sono in fondo pagine di un diario, al contrario di quasi tutti i frequentatori del sito, me compreso, che non riveliamo nulla di noi ma facciamo solamente arditi voli con la fantasia…
Aggiungo che, riguardo alla tua lunga sfilza di nomi, mi giunge nuova che Caterina sia solo il tuo secondo nome…
Un’altra cosa, con la quale avrei forse dovuto iniziare questo commento: Accidenti! Sei scampata ad un attentato!! La tua sì che è una vita avventurosa, che val la pena di mettere nero su bianco, mica quella di noi banali scrittori chiusi in qualche grigio anfratto a farsi venire in mente qualcosa…
A parte gli scherzi, meno male che non t’è accaduto nulla. La fortuna aiuta, di tanto in tanto…
Quante stelline? Con 5 sono ripetitivo? Però, dai, m’è piaciuto davvero, senza scherzi.
Ciao! E’ sempre bello leggerti! Emanuele
p.s. io ho problemi a immettere nuovi racconti, mi esce un messaggio d’errore e non ho ancora capito cosa diavolo ci sia che non va. Appena avrò tempo chiamerò un dottore del pc, speriamo ce la faccia a guarirmelo…
14 maggio 2008 alle 6:25 pm
ciao , dispensatore di stelle!!!!
grazie, Emmy, di vero cuore!
mi fa piacere che possa nn dare fastidio l’espormi su me.
io spero che tu risolva i problemi di pubblicazione quanto prima.
e’ vero che ho il tuo romanzo tra le mani, il tuo ultimo ma mi fa piacere quando ti vedo barluginare dallo schermo del mio pc…
vita avventurosa
comquneu mi sono spaventata, si’. erano sembrati fuochi d’artificio e invece intanto che io brindavo in riva al mare, c’era gente che saltava per aria dietro l’angolo.
situazioni pazzesche che mai avrei creduto.
passato, dai.
grazie ancora, Emmy.