L’indifferenza

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       RIMEMBRANZA E AMORE: DOLCI CHIMERE                  (ovvero: il canone inverso) A 17/18 anni davo la morfina a mio padre e mia madre era già ammalata…mia madre era bella e dolcissima e nonostante stesse male mi coccolava…mio padre non diceva niente e beveva anche, ma per lenire il dolore atroce che gli invadeva corpo e mente….Ma si può togliere anche un solo vizio a chi deve morire (e non lo sa) ?Ma già: tutti dobbiamo morire. Solo che (si dice) bisogna farlo con dignità. Magari suicidandosi per amore. E non è follia questa.Ma ci sono persone che non riescono ad afferrare questo concetto: sono malate, malate dentro. E magari si vantano di bei discorsoni sull’esistenza e sul ricordo, dimenticando o maledicendo quel ricordo stesso. O fanno finta di non ricordare perché la loro psiche è malata, malata fradicia. Per cui non si può neppure imputargli qualcosa.Ma sono malate e bisogna avere solo compassione e pietà.Ora io non dico che gli “amici” sono “sui generis” e mai veri fino in fondo.Neanche la persona che ti sta accanto o che magari “fa finta” di strarti accanto, in definitiva tu potrà essere amica, se è malata di quel protagonismo e di quell’egocentrismo di cui si nutrono i deboli, i mentalmente labili.Ed un conto è una malattia, altro conto il reiterarsi di certe azioni che non portano più a niente, magari strafregandosene di tutto  e di tutti. Soprattutto dei ricordi.Ma è la “malinconoia” di cui parlava (anzi cantava) quel certo Marco Masini che (per via della civiltà e dei pregiudizi) forse è stato costretto a smettere di cantare le sue tristi poesie ?Perché dico questo ? Forse per niente, forse perché sono stato abbandonato da tutti (e ne sono felice), perché non credo nella immensa sciocchezza del parlare e soprattutto del parlare a vanvera, attribuendosi qualità che non sono vere. E soprattutto non credo nella viltà di un uomo o di una donna che non fanno niente per restare amici “veri”, magari perché una famiglia ce l’hanno ancora e potrebbe essere rappezzata.Ma già: l’assolutismo è sinonimo di dittatura e quindi di follia. E dunque è un problema della psiche.Ma non c’è peggior sordo di chi non vuole ragionare, di chi finge di ricordare e non ricorda, di chi vuole a tutti i costi amare un’altra donna o un altro uomo perché…perché non ha pietà, né tolleranza, né conosce il perdono.Ed è quindi malato se si attacca solo ai ricordi o ne crea di nuovi, anche se decisamente “debolucci”.Anche io ne avrei di bellissimi da raccontare, ma non lo faccio perché rispetto il prossimo e mi sono dato un canone, forse un “canone inverso”: non far mai ad una persona quello che magari sta facendo a te, e perdona tutti (si perdona anche un cane…).Ma non è cosa di questo mondo, evidentemente.E allora sarò un alieno, ma il perdono, la tolleranza e la speranza di vivere magari quello che non si è vissuto per tanti anni non me le nego.Ai poveri di mente e di coraggio (soprattutto se non fanno niente per perdonare) dico soltanto: se non vi è un Paradiso, c’è senz’altro un mondo parallelo o una sorta di reincarnazione che ci darà modo anche di compiere le proprie vendette, se si vuole. Ma soprattutto di esimerci dai propri peccati, che sono tanti ed in tutti.Quanto poi ai sentimenti che si possono provare (magari nel ricordo –falso e fatto ad arte- di una persona), dico solo che questo è voglia di…qualcosa di diverso, non di amore.E’ voglia di vedere il mondo bello quando bello non è. E se, nonostante tutto, si continua a crederci…beh, allora la recidiva è peggio della morte, quella mentale e morale, intendo.Ma, generalmente le persone che sono affette da questa malattia credono solo di avere ragione: perciò hanno bisogno solo di compassione e di commiserazione.Io, da tanto tempo, ho deciso di starmene per conto mio.E ne sono fiero. Anche se un po’ triste.

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