That’s not a poem anyway…
Pubblicato da chris84 il 21 novembre 2007
sabato 4 gennaio 2003 19:07
Mi ritrovo a camminare incessantemente
perchè ho bisogno di camminare,
mi aiuta a schiarire la mente, ad ordinare i pensieri
o forse a renderli ancora più confusi…
Piove, piove forte e nonostante abbia la testa scoperta
la pioggia non mi bagna…
Guardo le insegne dei negozi dall’alto
come se fossi librato a mezz’aria
le guardo con un incomprensibile senso di piacere,
come se dicessi: “Si…è così che deve andare,
così va bene…” Esse, le insegne, non splendono inopportune
come invece accade nella vita reale, ma hanno una luce
che rende il quadro magico, per quanto irreale.
Io continuo a camminare sotto la pioggia che batte senza fermarsi un attimo,
penso di stare in macchina, ed al tempo stesso condanno questo pensiero che mi nega la libertà di vagare per la strada affollata ma deserta…
Nella mia mente si alternano, man mano che l’involto
dei miei pensieri si dipana, le più diverse sensazioni,
ovviamente l’una in contrasto con quella che l’ha preceduta
e con quella che viene immediatamente dopo…
Vivo attimi di pura misantropia, sperando che la strada che sto percorrendo
non debba finire mai, per darmi modo di pensare, pensare e ripensare
anche se mi sono accorto che ogni volta che mi ritrovo in strada con l’intento di pensare non riesco a cavare un ragno dal buco…
Non ho voglia di uscire, nè di stare in casa: sia l’una che l’altra idea
mi danno il voltastomaco, eppure qualcosa dovrò pur farla…temo.
I giorni e le azioni si ripetono meccanicamente in una lenta e mortalmente monotona
reiterazione di concetti ed individui nella maggior parte dei casi
meno che insignificanti, tranne in alcuni momenti…
Sembra che in quei momenti si sblocchi una molla nel mio cervello, o magari si
è semplicemente alzata la soglia di attivazione della noia…
comunque in quei momenti, vuoi perchè suono, o ascolto una bella canzone
o, molto più spesso(e con molta più serenità)ripenso ai nostri ricordi…bè quei momenti mi fanno dimenticare che ci sono un mare di problemi
che sembrano pressochè irrisolvibili, che vivo nel reparto minorati mentali dell’inferno
e che la mia salute mentale mi sta lentamente abbandonando, sempre di più.
Purtroppo l’uomo ha una caratteristica che è allo stesso tempo la sua”marcia in più”
e la sua peggiore sfortuna: la speranza.
La speranza è buona perchè ti fa andare avanti nella speranza che la ragazza di cui ti sei innamorato ti dica di si, che la persona a cui sei affezionato non muoia, che la chitarra che ti piace ti venga per miracolo regalata, o venduta ad un prezzo stracciato
o magari ancora che ti venga consegnata con tanto di autografo dagli Iron Maiden in persona…del resto però è proprio la speranza che ti fa consumare, come una candela, che ti fa correre dietro a questi sogni, lasciandoti addosso un senso di irrequietezza, di continuo pensare: “Mannaggia, non è ancora abbastanza!!”
E io sono ancora qua, virtualmente ancora a pensare lungo ‘sta strada che non ho ancora capito dov’è, e praticamente attaccato allo schermo, con i Rage di sottofondo, a pensare che è sabato sera e sto uscendo controvoglia, che ‘sto stereo si sente piano, che ho pochi soldi, e che chi legge ‘sta cosa potrà solo scegliere tra considerarmi un pazzo scatenato, una specie di santone moderno, o un genio incompreso(e modesto…)