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Lacrime d’Autunno

Pubblicato da chris84 il 21 novembre 2007

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                                    Lacrime
d’Autunno

 

Non
ricordava un autunno tanto freddo da quando era venuta al mondo, quasi
vent’anni prima. Il parco mostrava quasi un paesaggio da sogno, ricoperto
com’era da cristalli di ghiaccio che splendavano come diamanti sotto il pallido
sole di Novembre. La città era stranamente silenziosa, e tranquilla, come se
partecipasse del riposo cui la natura si stava accingendo. I colori avevano
della tonalità calde, pastose, che cercavano di avvolgerla in un tiepido
abbraccio: l’arancione delle foglie, il marroncino dei tronchi, il grigio perla
delle nuvole, il bianco della neve caduta durante la notte…Tutti sembravano
vorticarle dolcemente attorno, creando un effetto che ad un osservatore
distratto e poco sensibile sarebbe potuto apparire come caotico; non era
affatto così….Lei avanzava lieve, con lo sguardo triste ma dolce al contempo,
il capo scoperto, con ciocche di capelli rossi che assecondavano i capricci del
vento, che di tanto in tanto percorreva i viali solitari del parco, seguito da
un brivido che si propagava tutt’intorno….Sembrava non avere una meta, ma
camminava, come chi cammina col solo scopo di camminare, e pensava, di sicuro.
I suoi abiti erano strani, non si sarebbe potuto definirli in alcun modo,
eppure sembravano essere stati creati apposta per comparire all’interno di quel
paesaggio, con lo sfondo di foglie cadenti, di cristalli di ghiaccio e fiocchi
di neve, con una lieve musica di violini che sussurra insieme al vento, ora più
pronunciata, ora sempre più fioca. Lei sembra una regina che contempli il suo
regno, una Ninfa dei ghiacci, assorta in arcane fantasie. I suoi tratti sono
gentili, anche se pensierosi, ma talmente belli che ci si potrebbe perdere
nella loro contemplazione, senza fare mai più ritorno. All’improvviso giunge
una folata più forte delle altre. Lei si ritrova a pensare che non ha mai
sentito tanto freddo, ma viene colta alla sprovvista da un sussurro, che forse
proviene dalla sua anima, anche se lei pensa che sia solo la sua immaginazione,
e che dice che il freddo non proviene da fuori, ma da dentro di lei. Sorride,
un pò divertita, anche se leggermente turbata da questa idea, e fa qualche
altro passo in avanti. Finchè non giunge presso una fontana, ridotta ad uno
specchio gelato dal freddo che incombe sulla città, sempre più silenziosa….Si
siede sul suo bordo e contempla per qualche istante il solenne spettacolo che
offrono gli alberi, così nudi, come a mostrare la loro più intima essenza, a
schiudere la loro anima. Il vento continua a soffiare, ma dolcemente e senza
impeto, più come una brezza che come un vento vero e proprio; le scompiglia di
nuovo i lunghi capelli ramati. Lei li riassetta, con un gesto grazioso, e
sorride appena. Ad un tratto la sua mente e il suo corpo vengono trafitti da
una lama di gelo, mortalmente fredda, ed è solo in quel momento che dentro di
lei riaffiora un ricordo, seppellito quasi con forza, quasi a volerlo
cancellare a tutti i costi……Il ricordo di un abbraccio, di una carezza e di
un bacio, il tepore dell’affetto, dell’amore che scalda ogni cosa, e rende i
giorni degni di essere vissuti, il suo ricordo…..adesso sa perchè sulla città
è calato un silenzio simile alla morte, perchè il freddo ha fatto breccia nel
suo cuore, e perchè il parco è cosparso delle gelide lacrime dell’Autunno…..

Un commento a “Lacrime d’Autunno”

  1. fabio dice:

    Bellissima l’atmosfera fredda del parco, e di quel vento gelido che fa riaffiorare ricordi cancellati… ^_^

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