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La Lampada

Pubblicato da Domenico De Ferraro il 17 novembre 2008

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imagescae2nzl7.jpgLA LAMPADA

Fui acquistata improvvisamente in un grande magazzino pieno di signore televisioni alla moda e barbuti fax multifunzionali .
Una sera d’inizio inverno nel reparto luci e materiali elettrici.
La prima volta che aprii gli occhi, appoggiata su un vecchio comò rococò , illuminai un bianco foglio,
ove il signor Beniamino stava per scrivere alcune note della spesa .
Sentii nell’ intera struttura metallica una strana onda magnetica vibrare e correre dentro il mio cavo principale.
In seguito ogni volta che qualcuno premevano il pulsante, per accendermi avvertivo uno strano brivido corrermi dietro la schiena.
Una mattina mi portarono nella stanza studio dei ragazzi .
In fondo al corridoio , dove viveva una vecchia scrivania di legno appisolata sotto una grande finestra.
lì compresi perché provavo da tempo quella strana emozione.
Era la presenza magnetica di Margaret la lampada studio della stanza dei ragazzi.
Quasi intatta anche sé avanti negli anni dalla luminosa longeva eleganza , poteva ancora allungarsi
avanti e indietro , snodabile ed agile all’uso .
Gli sussurrai tramite alcune onde elettromagnetiche quelle mie emozioni.
La risposta non tardò ad arrivare, anche lei avvertiva da un po’ di tempo una inquietudine elettromagnetica
che quasi le faceva fulminare la lampadina .
Gli avrei voluto narrare tutta la mia vita da quando nacqui in un umile fabbrica della Repubblica Federale Tedesca ,
del mio arrivo in Italia con un grosso Tir guidato da un omone scorbutico gran bevitore di birra.
Ma non ebbi tempo di farlo perché ella Margaret fu smontata davanti ai miei occhi e gettata via per essere sostituita
da me giovane lampada studio, moderna e a basso consumo energetico.
Messa al suo posto , pensai per diverso tempo a Margaret .
Tentai quando ero spenta di sognare la sua vita e vidi con mia meraviglia la sua giovanile immaginazione
le lunghe ore passate , a far compagnia ai ragazzi alle prese con i compiti di matematica e storia .
La vidi , spegnersi e accendersi, illuminare un mondo silenzioso ove l’ ingegno
dei giovani studenti brillava nelle ore dei compiti fatti in casa.
Forse un giorno succederà anche a me d’essere sostituita, cambiata con una nuova lampada molto più forte e bella .
Intanto continuo ad illuminare la scrivania dei ragazzi ,e a guardare attraverso la finestra il passare dei giorni e delle notti.
Il susseguire della luce del sole alla fioca luce lunare che giunge avvolte fino a me quando la luna è piena.
Così nell’oscurità con la mia luce aiuto a conoscere la mesta sapienza trascritta
nei severi e dotti libri di scuola, ai grandi e piccini.

Un commento a “La Lampada”

  1. andrea dice:

    Ciao Domenico. Sai che mi piace tantissimo questo tuo? Corro a darti 5 stelline :)
    C’e’ qualche piccola cosuccia da correggere (errori di battitura o sviste grammaticali) ma per il resto e’ molto bello. Il tono cosi’ confidenziale, dimesso, che contrasta col lirismo dell’ultima frase.
    Forse un po’ frettolosa la “storia” con Margherita, ma d’altro canto la brevita’ di questo testo mi pare proprio uno dei suoi punti forti.
    Grazie per avercelo fatto leggere!

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