Audio Racconti Metronapolitani

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LA VERGA E LA STREGA

Immaginare e viaggiare , conoscere nuove realtà , provare a volare , ed io come in un sogno ho sorvolato città e paesi,
con un solo pensiero fisso la ricerca della verga magica un tempo appartenuta a Mercurio , capace di guarire da ogni male
e di tramutare ogni cosa tu voglia in ciò che desideri .
I suoi prodigi , m’erano stati narrati da un vecchio viandante che diceva d’essere stato al servizio della strega Manolonga
per lunghi anni ed essere poi fuggito stanco di sentirsi suo schiavo, una notte di eclissi tempo in cui la strega cade in catalessi.
Era verso la fine di giugno, quando m’addentrai in un boschetto , dopo aver percorso tanta di quella strada che mi facevano male i piedi ,lungo un sentiero
tortuoso stanco m’inoltrai tra rami sottili ed affilati che mi tagliuzzavano i vestiti ,quasi a farmi sanguinare .
Udivo da lontano delle urla umane, accompagnati da ululati spaventosi che squarciavano l’aria.
La verga magica era posseduta dalla strega Manolonga la strega più cattiva del regno incantato , capace d’afferrarti
ovunque tu ti trovi , dalla mano lunga, pelosa , provvista di lunghi artigli affilati .
Camminai per un bel pezzo ,combattendo contri i rami e delle rapaci arpie che giungevano in picchiata come se ti volessero cavare gli occhi dalla fronte.
Dopo tanta fatica, in una raduna in mezzo ad una valle, vidi una casupola diroccata , dipinta in mal modo con un camino acceso che faceva tanto fumo.
M’avvicinai , sperando di trovare rifugio con un sospetto dentro di me : non sarà per caso la casa della strega Manolonga ?
Bussai due ,tre volte la porta s’aprì lentamente e apparve un focolaio acceso , con una pentola enorme, messa sul fuoco , in casa sembrava non ci fosse nessuno .
Entrai gridando , permesso ma nessuno mi rispose.
M’avvicinai, vicino al fuoco per riscaldarmi ,quando tutto ad un tratto mi vidi assalito da un terribile arpia , una sfinge
con i suoi artigli tento di strappare la carne dal mio corpo.
Incominciò a beccarmi violentemente , provai a difendermi presi un bastone e iniziai a colpire la sfinge, che si trasformò in un drago e incominciò a sputare fiamme .
Mi vidi perduto , la bestia si faceva sempre più avanti , minacciosa spalancava le sue fauci mostrando i denti aguzzi , ma il bastone
provvista di poteri magici che avevo in mano si trasformò in una spada lunga e affilata tempestata di gemme, incominciai a combattere coraggiosamente contro la belva ,
che quasi m’ inceneriva , ma la spada prodigiosa mi faceva volteggiare nell’aria con lei ed assestare colpi mortali al drago
che alla fine stramazzò a terra sanguinante ritornando ad essere ciò ch’era in vero la strega Manolonga .
Alzai spada al cielo che divenne una aquila mi sollevò da terra e mi portò lontano da quel luogo sulle cime d’un monte altissimo.
Caddi riverso sulla soffice neve e ogni ferita che avevo guarì all’istante così compresi che il bastone era la verga magica , l’oggetto che cercavo da tanto tempo.
Solo tra i venti impetuosi ed il terribile freddo che faceva accapponare la pelle divenni un nuovo essere .
Quando riuscii a scendere dalla montagna corsi in un albergo e feci una doccia calda e mangiai a sazietà .
Riposai quella notte in un comodo profumato letto e fu in quella notte che la verga divenne un serpente che mi morse
e mi trasformò in un drago guerriero ai comandi del suo potere occulto .
Non c’era scampo, chi possedeva la verga doveva diventare una sua creatura .
Questo era stato per chiunque l’aveva posseduta il male e il bene non avevano senso, neppure il tempo , una volta posseduti dal potere della verga
ogni cosa era relativa al giorno in cui avrei incontrato un nuovo prescelto.
Avrei combattuto per difendere il mio potere ,la ragione, il perché .
La morte è solo una piccola porta in cui entrare e uscire dalla vita una strada da percorrere per giungere ad una nuova porta .
Apri quella porta e conoscerai te stesso ,incomincerai a sognare e diventerai anche tu un drago o qualunque altra cosa tu desideri ,
combatterai contro il male e quando sarà sera , aspetterai che la luna appaia nel cielo per volare oltre i confini della realtà.

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