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L’UOVO DI URANO

Pubblicato da Domenico De Ferraro il 21 aprile 2014

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L’ UOVO DÌ URANO

Dopo aver perso il mio lavoro in fabbrica quel giorno d’aprile ritornavo a casa distrutto, quasi sconvolto, con pensieri neri come corvi che cavano gli occhi a dei poveri cadaveri . Svolto , senza pensare, lungo una strada stretta e per mia sfortuna vado a sbattere contro un camion enorme che trasporta macchine agricole m’infilo quasi per intero sotto il ventre del gigantesco Tir l’impatto e violento, perdo i sensi vengo portato in ospedale ,rimango per un mese in terapia intensiva in stato di coma profondo .Non odo più voci non distinguo i volti delle persone che mi siedono accanto ,un vuoto immane m’ingoia mi trascina con se verso un profondo dirupo. Durante una notte illuminata da una grande luna piena , lucente ,splendente nel buio della notte senza stelle ,oscurità che avvolge la silenziosa valle, i monti attorno ,la mia stanza dove disteso sul letto dell’ospedale perdura il mio sonno in un perenne stato vegetativo , in quel dormiveglia farmacologico ho viaggiato attraverso lo spazio ed il tempo per ritrovarmi su un misterioso pianeta ove ogni cosa sembra rigenerarsi da sola in questo singolare sistema stellare. Una volta sveglio ho incominciato a pensare al pianeta da dove provenivo, la terra , minuscola, lontana anni luce. L’intravedo nei miei ricordi ,il caos , le macchine , le guerre, le ricchezze immense di poche persone, la grande miseria di molti altri. Ripercorro con la mia memoria la lunga storia umana , distrutta dallo spietato egoismo , un luogo meraviglioso divorato da un odio fratricida. Di notte, da qui dove mi trovo ,posso vedere rilucere immensi corpi celesti . Un grande freddo penetra dentro di me gela il mio corpo . Vorrei ritornare indietro, ma non sò come fare. Sono solo ,nessun altro essere vivente , sembra abitare questi luoghi . Oggi dopo lunghi mesi di permanenza ho imparato a spiccare grandi balzi in avanti, grazie alla mia esile corporatura e alla diversa legge di gravità del pianeta da cui provengo. Continuamente provo a ricordare ciò che ero , provo a ricostruire il mio passato ,la mia vita sulla terra. Ho cercato di capire , lasciandomi andare in un lungo viaggio all’interno della mia coscienza per così meglio comprendere da dove vengo, chi ero. Ho rammentato la mia città natale . I miei amici d’un tempo, il mare celeste che si unisce con l’azzurro del cielo . Se riuscirò a sopravvivere ho in mente di fondare una nuova civiltà , nuove generazioni d’esseri viventi meno cattivi e vendicativi . Una civiltà ideale ove tutti possono vivere in armonia con gli altri. Questo pianeta è così grande ,la vegetazione si trova per la maggior parte sulle alte montagne rocciose. Per il resto è deserto o anfratti ove puoi scendere giù in gole profondissime ove entri nell’immenso e terribile sottosuolo alieno. Ho paura ma vado avanti e non passa giorno in cui non scopra qualcosa di nuovo . L’altro giorno ho trovato una cava ove le parete erano d’oro massiccio e di platino. Con la forza delle braccia ho strappato alla roccia diversi chili d’oro .Una gran quantità lo conservato in una sacca, altro durante la salita ,causa il peso eccessivo ho dovuto buttarlo via .Scambierei volentieri tutto l’oro trovato con qualcosa di buono da mangiare . Mangio per la maggior parte dei frutti , trovati sugli alberi in montagna sono durissimi un po’ aspri, digeribili ma soprattutto mi rilassano assai e calmano inspiegabilmente i morsi della fame. Per l’acqua, invece bisogna salire in alto sui monti per dissetarsi e fare scorte . Sono giorni che cammino in questo deserto di pietre minerarie. Sono stanco, mi sembra di vagare in un labirinto . Che cosa c’è andando ancora avanti ? Misteriosi luoghi in cui vivono delle forme intelligenti di vita extraterrestre ? Paradisi o inferni alieni ,deserti, luoghi ignoti e pericolosi ? Un freddo vento incomincia a soffiare forte , la polvere finisce per accecarmi e non vedere più dove metto i piedi . Cado perdo i sensi , rimango lì per l’intera notte stellare disteso per terra . La luce degli astri mi coglie ancora riverso al suolo coperto dalla sabbia. Vicino a una grande roccia dalla forma ovoidale. . Quando apro gli occhi e provo ad alzarmi vado a sbattere il muso proprio su quell’ enorme masso . Faccio un balzo indietro non credo ai miei occhi incomincio a domandarmi cosa è mai quella grossa cosa lì davanti a mè . Poi comprendo : non è possibile stento a crederci . Urlo di gioia : Un uovo, grido ho trovato un uovo in questo deserto pianeta . L’uovo l’origine stessa della vita primordiale cellula creatrice di ogni forma di vita primaria. Ovoidale è la terra ,l’uomo è l’uovo sono dei sinonimi sembrano avere a detto di alcuni cervelloni pari origini. Meglio un uovo oggi ,che una gallina domani e via di seguito. L’uovo è una sorpresa , una soluzione ad ogni problema. La scorza embrionale d’una nuova vita. Dentro un uovo puoi trovare ogni cosa. Ricordo da piccolo nel rompere l’uovo regalatomi da miei nonni nei giorni prossimi alla Santa Pasqua vi trovai dentro un piccolo genio giocherellone che esaudì tutti i miei desideri infantili . Ad un mio amico, stessa marca d’uovo un rabbino arrabbiato . A scuola qualcuno trovo nel suo uovo dei buoni voti , altri gioie ,allegrie, vecchi amici , saggi e maghi come nel mio caso pronti a insegnarti tante cose importanti della vita. Cresce in me ora la voglia di scoprire all’interno di questo grosso uovo cosa mai ci sarà dentro? Esseri mostruosi ,universi sconosciuti ,esseri di cui aver timore? Non ho il coraggio di romperlo mi trema la mano ,ma debbo farlo ora o mai più. Così tiro giù un poderoso colpo lo colpisco giusto al centro , aprendone una piccola falla . Uno strano liquido incomincia ad uscire e improvvisamente prendono vita , granchi enormi dalle chele terribili , si materializzano dal nulla . Provo a scappare via. Un granchio gigante m’ afferra il piede , quasi mi è sopra pronto a divorarmi quando un altro granchio corre sul dorso del più grande e afferrandogli la minuscola testa tra le chele lo divora lentamente ,per poi svanire sotto terra . Terrorizzato non sapendo cosa fare provo a correre a fuggire Inciampo, cado , tento d’alzarmi vedo dall’uovo rotto uscire fuori strani animali preistorici , creature mitiche , Titani Ciclopi , ecatonchiri , fiumi melmosi il mio tentativo di fuggire via da lì fallisce, mi fermo a guardare sbalordito, schiudere completamento quel grosso strano uovo trovato per caso. Dopo aver visto uscire fuori un migliaio d’animali una strana figura umana mi sembra di vedere . Una deliziosa piccola fanciulla , nuda dai lunghi capelli biondi simile ad una dea immobile e spaventata rannicchiata in se stessa . Farfugliando quasi balbettando strane parole mi chiede d’essere aiutata . Mi precipito ad aiutarla la sollevo,cerco di riscaldarla con il mio corpo. Avverto in lei un profondo orrore per qualsiasi cosa che la circonda. Ha dei grandi occhi ,simili all’ambra ,leggo in lei i suoi pensieri le sue emozioni primitive , penso :ho finalmente una compagna qualcuno con cui parlare , provare dell’emozioni comuni. Posso continuare a vivere , sperare, amare. Sono passati dieci anni da quando trovai Gea in quell’ uovo uscito fuori da chi sa dove . Abbiamo generato insieme in pochi anni dodici figli di cui alcuni di forza e aspetto eccezionali dotati di misteriosi poteri sovrumani , provvisti di più braccia e gambe ,sulla terra verrebbero considerati dei mostri . Qui sono padroni di spazi infiniti e sconosciuti. Possono vivere in pace lontani da ogni malvagità e iniquità. Crescono a dismisura sono dei veri giganti molto più alti di me di quattro volte. Faccio fatica a tenerli a bada . La madre li protegge e li cura , asseconda ogni loro capriccio. Mi sono ritirato a vivere su un’alta montagna . Tra i boschi , ricchi d’alberi bellissimi . Medito molto, m’esercito a sviluppare i miei poteri . Riesco ad alzare pesi enormi senza alcuno sforzo A mutare il corso degli eventi climatici con la volontà del mio pensiero. Ma continuo a provare dentro di me un profondo dolore, provo rancore verso i miei figli che non hanno apprezzato il mio amore verso di loro. Questo mi rattrista molto. Gea non la vedo più da tempo l’altro giorno mi sembrò d’aver visto Iperione aggirarsi nei paraggi della mia capanna di legno. Ho provato a inseguirlo ,lo chiamato numerose volte l’eco delle mie parole risuonava sordo tra i monti . Così ho compreso d’essere rimasto di nuovo solo senza alcuno che mi voglia veramente bene. Solo di nuovo con me stesso e le mie paure insieme ai miei fantasmi prigioniero in questo Eden su questo lontano pianeta disperso nella grande galassia d’alpha centauri. Qualche volta odo solo uno strano bip quasi un ronzio all’interno del mio cervello un suono Intermittente, delle voci lontane anni luce non riesco a comprendere cosa dicono. Cosa dite Dottore riuscirà mai ad uscire da questo coma profondo? Signora ,clinicamente è molto difficile , il suo cervello non recepisce più alcun stimolo ,solo il suo cuore continua a battere. Per la medicina è morto ma la legge degli uomini dice che deve continuare a vivere .Non ci resta che aspettare e sperare in qualcosa di superiore in una forza che riesca a salvarlo a riportarlo in vita ,mi creda è questa una illusione così dolce che va inseguita fino all’ultimo suo respiro , non ci resta altro che aspettare o pensare d’ibernare il suo corpo e lasciare ai posteri una esistenza diversa nel tempo in cui ritornerà in vita un nuovo essere che dovrà affrontare incognite paure forse una realtà che non esisterà più e noi con lei . Un mondo governato da nuove leggi e nuove forze ma ripeto tutto questo è un ipotesi ,una illusione che illumina il cuore angosciato da lutti e grave perdite , una speranza così simile all’amore che governa contro ogni volontà il nostro vivere.

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