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Escursione Espressiva

Pubblicato da Domenico De Ferraro il 26 aprile 2011

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Escursione Espressiva

L’ andare del mare, segue la sera che scende , trascende il viaggio
intrapreso , come topi clandestini su d’una nave dalle veli spiegate, diretta verso altri lidi ,
volando sulle onde che dialogano tra loro beate in mezzo al mare.
E un viaggio immaginario ,contorto e abbruttito dalla fatica e dal tempo trascorso.
Un viaggio indietro nel tempo che non ha perdonato nessuno ed ha castigato a volte umiliato molte persone.
Individui simili e anonimi dai nomi insignificanti, dalle mascelle grandi come pescecani pronti a divorare ogni cosa s’avvicini a loro .
Castigo, crudele , rivolto a coloro che non hanno creduto, che hanno fatto della loro vita sinistra e vile ,
una maschera di ipocrisie come una lisca impigliata ad un amo , un doloroso percorso nella comune ragione.
All’ ombra di un sinistro presagio che induce il povero pescatore a rigettare in mare il suo pescato e le sue speranze.
Ma l’ora tardi , tradisce ogni aspettativa,ogni fine diviene principio di una nuova avventura , di un nuovo modo di fare e comprendere il domani.
Fresca la sera sospinta da un vento agitato, cullati da un canto che sale lento dal basso dai vicoli che odorano di mare e paure , di sconfitte e speranze.
Ma tutto è troppo poco ,tutto é troppo inutile per essere trascurato , compreso .
Pensiero lieve che scema nel nascere , nel crescere, nel sorriso d’ una esistenza diversa .
Sera d’aprile un’ altra porta s’apre, per poi richiudersi subito dietro un traguardo raggiunto , scrutando l’orizzonte mentre una colomba tuba,
posata sulla spalla di una statua simbolo d’un epoca , senso inverso e insignificante al fine d’ogni giorno speso male.
Traballante e meditabondo proveniente da un mondo lontano , tutto così facile , tutto così difficile anche se sembra da imbecille credere
di poter rendere pan per focaccia chi ti ha tradito per una manciata di denari.
Alla faccia di chi ti vuol male ,anche sé non mi sembra bello inferire su chi ha cercato d’esserti amico e gli duole il petto .
Ma, sarà anche un grande storia , un bene senza fine io continuo ad avere i miei dubbi, ridicoli, piccoli che ti rodono dentro e non ti danno tregua .
E anche se é pasqua e suonano le campane in festa per annunciare questo giorno di pace a dispetto dei tanti morti
caduti in guerra o sul lavoro io rimango trasognato ad aspettare che succeda qualcosa di nuovo per continuare a vivere ,a credere ,per continuare a scrivere e sognare ancora a lume della luna.

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