Prima sbronza
Si grattò la testa
fino a far uscire sangue
poi rise di brutto.
Bella e buia
era la campagna.
Rideva per un fantasma
e per il padre
che aveva dimenticato il perdono.
Prima sbronza
Si grattò la testa
fino a far uscire sangue
poi rise di brutto.
Bella e buia
era la campagna.
Rideva per un fantasma
e per il padre
che aveva dimenticato il perdono.
Poesia ermetica, amara, comunque bella. Bravo!
Ma lo sai che in libreria si leggono versi di gran lunga più ignoranti?! Oggi i sedicenti poeti buttan giù qualche sillaba senza pensarci molto, specialmente se già famosi e affermati (perlopiù grazie a idee politiche di dubbio gusto), senza tener conto delle sensazioni proprie della poesia del secolo scorso, che ha fatto del verso libero il miglior mezzo di espressione (e mi pare che tu lo sappia usare a dovere). Dovresti spedire qualche tuo componimento alla rivista dell’editore Crocetti: ogni mese pubblicano una piccola rassegna delle poesie dei lettori. E le tue mi paiono meritevoli. AEI XAIPE!
Che amarezza! Stupenda! Amara, sembra di vedere un’immagine o un’intera storia di una vita.