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..credi alle fate?

Pubblicato da lapis il 17 febbraio 2009

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Credi alle fate? A quelle creature diafane che popolano il mondo delle fiabe?
Io ne ho incontrata una. In incognito, certo. Ma senza dubbio una fata…
Una fata con l’aspetto di una distinta signora di mezza età, che mi ha fatto posto sotto l’ombrello e mi ha donato la sua energia positiva in un’uggiosa giornata autunnale milanese.
Sciopero dell’ombrello, non se ne può più di tutta quest’acqua!!
Fitte gocce cadono sulla mia testolina, , incuranti della mia protesta silenziosa, penetrano nell’imbottitura del mio cappotto, e trascinano con se’ quel freddo cattivo, che raggiunge e indolenzisce perfino le ossa.
Aspetto il tram. Il 23.
Per tornare a casa, quella vera.
“Vuole ripararsi un po’?”
ringrazio, ancor prima di aver visto chi pronuncia la frase.
Un grande ombrello rosso. Sotto io e una piccola signora, gonfi ricci rossastri incorniciano un volto minuto, scurito dal trucco. Due piccoli occhi, vispi.
Mi chiede se studio, cosa faccio, dove vado…
Rispondo cortesemente ai suoi quesiti, senza dar troppo peso alle mie parole, cercando tuttavia di nascondere, almeno un po’, la marcata cadenza che smaschera all’istante le mie origini.
Si entusiasma venendo a sapere la destinazione del mio viaggio: conosce bene i miei luoghi natii, il mio lago, le mie montagne..
D’un tratto inizia un monologo, quasi un comizio, come se si trovasse di fronte a milioni di persone e tuttavia come se fosse l’unico essere vivente in questo universo; gli occhi persi, lontano, in un’immensa distesa, luminosa, senza ostacoli, delicata.
Mi proietto per un istante in quella surreale dimensione, guardo anch’io quel miraggio, ma torno ben presto coi piedi per terra, dove auto strombazzano ai semafori e sfrecciano via appena scatta il verde, schizzando acqua ovunque.. e sulla sottoscritta.. e sulla fata che, almeno fisicamente, mi sta accanto. E che continua a parlare.
Un’accusa serena ad ogni individuo, e al mondo intero. Alla superficialità, la cattiveria, la freddezza dell’uomo.
Una critica all’insoddisfazione tipica della natura umana, l’incapacità di godere di ciò che si ha e il continuo anelare a ciò che nn si ha. Quel maligno piacere che sembra si provi nel lamentarsi. Sempre. In continuazione.

Ma quante ne sa questa fata?
In quell’immensa ondata di parole una frase mi trapana il cervello, una perla di saggezza “Il saggio trova la felicità sotto ai piedi, lo stolto la cerca lontano..”
Memorizzo queste parole, le incido nella mia mente.. impegnata in questo sforzo, perdo però tutto ciò che ancora scaturisce da quel piccolo vulcano in miniatura.
Un tram si sta avvicinando.
Stringo gli occhi, la miopia nn lascia mai un attimo di tregua, ma nn riesco a distinguere i numeri.
Gioco allora di fantasia: 11 mi sembra.
Si, è l’11.
Il tram della fata in incognito.
Il 23 arriva subito dietro.
La curiosa creatura chiude l’ombrello, mi dona un largo sorriso che le fa socchiudere gli occhi e mi stringe la mano, sussurrandomi : “le dono la mia energia positiva…”
Una piccola mano calda. Una stretta potente.
“speriamo” le rispondo in un sorriso.
“si, si…vedrà!!!!” ora, mentre sale gli alti gradini del tram, voltandomi le spalle, il tono di voce è alto, come a voler sigillare quelle parole prima sussurrate.
“vedrà…”
“speriamo..”
…e continuo a sorridere, anche mentre salgo sul 23, e mi siedo sulla panca di legno, accanto ad un distinto signore che mi fissa perplesso.
Penserà che il mio buon umore sia dovuto ad uno scompenso mentale…
Penserà che qualche ingranaggio nel mio cervellino non funzioni più…
D’altronde, cosa c’è da sorridere in una giornata da lupi come questa, con la pioggia che non dà un attimo di tregua da ore, da giorni forse?
Cos’avrà da sorridere, poi, questa ragazza, con i jeans fradici fino al ginocchio, i capelli scompigliati e bagnati, le mani e il viso pallidi, intirizzita dal freddo?
Già..
Cos’avrò mai da sorridere?
Bhè..
lui.. lui non sa che io (IO!!!!) ho incontrato una fata!!

Copyright © 2009 Lapis

4 Commenti a “..credi alle fate?”

  1. emmaus2007 dice:

    Bello, Lapis. Una fiaba carica di buoni sentimenti, e ben scritta.
    “Il saggio trova la felicità sotto i piedi, lo stolto la cerca lontano” , ottimo motto.
    Al prossimo! Ciao!

  2. mattiekian dice:

    bella questa favola davvero ben scritta, anche a me è piaciuto molto il motto del saggio e dello stolto
    complimenti

  3. fabio dice:

    Ciao Lapis, benvenuto tra noi! ^_^
    Molto carino questo tuo primo racconto, complimenti.

  4. andrea dice:

    Ciao Lapis! Benvenuto/a sul sito :)
    Molto bello questo tuo primo. Ben scritto, la descrizione della vecchietta e’ impeccabile, con quella chicca del sorriso che fa socchiudere gli occhi che vale da sola tutto il racconto.
    Grazie per avercelo fatto leggere!

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