LA CASA
Pubblicato da meled il 4 marzo 2008
La cittadina non la conosceva.
Era andata a caso. Presa la strada e via. Non aveva neppure guardato i cartelli stradali. Non voleva guardarli. Piccola cittadina di provincia. Casette basse, ordinate, panni stesi, bambini. Girava a caso, si guardava intorno.
Una villetta la colpì.
Era una casa che poteva essere considerata signorile, anche se aveva un aspetto un pò …..come dire……appannato, come se uno strato di nebbia si fosse posato sulla facciata.
La sentiva molto vicina. Come se la rappresentasse. Si vedeva che un tempo era stata bella, ma di sicuro non era stata ne apprezzata ne amata. Curata da nessuno. Abbandonata a se stessa. Cercava di resistere con i suoi mattoni forti ed i suoi colori all’incuria e al tempo. Faceva quel che poteva…..ma era solo una casa…..avrebbe avuto bisogno di persone che la amassero.
La sentiva vicina, così simile a lei! Era la casa perfetta. Il luogo perfetto per il suo appuntamento
Continuava a girare con la macchina intorno all’isolato cercando il modo di avvicinarsi alla Casa, cercando il modo di sentirla meglio, sempre di più. Di capirla ed ascoltarla.
Non poteva tardare, questo appuntamento era importante. Molto importante.
Semaforo rosso. Bene.Poteva usare qul breve lasso di tempo per preparasi al meglio. Da dietro i clacson suonavano ma non poteva interrompersi. La linea di eye liner che stava tracciando sull’occhio sinistro, guardandosi nello specchietto, ne avrebbe risentito ed era importante farla bene. Farla perfetta.
Un ritocco al rossetto al prossimo semaforo. Uno al mascara. Ecco. Finito!
Si guardò sorridendo….si…non male!
Era in ritardo, ma finalmente era arrivata e tutto era perfetto.
Si accosto al viottolo di accesso della casa e si fermò. Assaporò le linee della casa, la ascoltò raccontare la sua storia, condivise con lei gli anni trascorsi. La amò…così come meritava.
Finalmente era arrivata. Finalmente era a casa. Che serenità! Lei era tanto in ritardo ma ora era arrivata e tutto sarebbe andato a posto. Per sempre.
Sorrise serena, si guardo allo specchio e si scoprì bella. Ora poteva dedicarsi al suo appuntamento.
Poi soltanto lo sparo.
5 marzo 2008 alle 10:02 am
Ciao Meled,
buono l’inizio ma credo che hai accelerato un pò troppo sul finale. Ma questa è solo una mia impressione.
Alla prossima.
Fabio
5 marzo 2008 alle 10:27 am
Agghiacciante (inteso come complimento ^_^).
Concordo pero’ con Fabio che qualche linea in piu’ verso la fine non ci sarebbe stata male.
6 marzo 2008 alle 7:51 am
Beh, il finale troncato, che lascia aperte infinite possibilità, a volte lo uso anch’io, e non mi sembra sia fuori luogo in questo breve racconto. Non male.
9 marzo 2008 alle 2:16 am
Grazie per i commenti.
Mi rendo conto che questo potrebbe essere solo la traccia di un racconto più lungo. Ma…. un po’ per non annoiare, un po’ per il piacere stesso di “fotografare”…l’ho provato così.
Forse più in la ci rimetterò mano.
15 marzo 2008 alle 5:51 pm
Carino molto anche se il finale…bhe lo hanno detto anche gli altri io ci sono rimasta di sasso. Comunque brava