L’aquilone (riflessioni)
Pubblicato da poesia42 il 24 giugno 2011
Una gita campestre, un bel giorno solare.
Al riparo delle verdi fronde osservo la maestosità del cielo
le sue luci i bei colori,
orché appaiono le nuvole, giocando si rincorrono,
velati lembi qual piume bianche,
cambiando sembianze,
aleggiando svaniscono tra le spire del vento.
Un pensiero balena nella mente
” certo noi quaggiù al cospetto della natura
e della sua potenza siamo piccoli granelli di sabbia!”
Quali misteri son celati lassù, chissà se un giorno
quello che ora ci appare così meravigliosamente bello
svelerà i suoi segreti?
Poi timorosa penso” che il cielo non voglia mai svelare i suoi misteri
lasci cullare l’uomo nell’illusione e che veda soltanto la bellezza
di quella splendida creazione!”
D’improvviso vedo in lontananza alzarsi in volo un’aquilone,
gli inquetanti pensieri svaniscono
seguendo il volteggiare di quella grande
e bellissima invenzione.
17 agosto 2011 alle 16:27
Ciao poesia,
grazie per averci donato questa tua.
Ricorda molto (nella contemplazione stupita della natura) il salmo 8: “Se guardo il cielo, opera delle tue mani, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è l’uomo perché tu te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure lo hai fatto poco meno degli angeli…”