poetto

Una raccolta www.storydrawer.org

Altra dimensione – parte prima

Pubblicato da poetto il 27 agosto 2010

1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (1 voti, media: 3,00 su 5)
Loading ... Loading ...

Scarica come ePub

1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (1 voti, media: 3,00 su 5)
Loading ... Loading …

Vieni a vedere!, così aveva esordito Martin, mio fratello, quella mattina del 2 agosto.
Martin è un fisico, un piccolo genio, una specie di Einstein in versione nostrana, a dire il vero, pur ritenendolo una persona di grande capacità, ritenevo che tutto quel tempo passato in garage, per inventare chissà quale misterioso aggeggio, fosse solo tempo rubato allo svago, all’aria aperta.
La mattina del 2, erano circa le dieci, Martin mi chiamò, il suo viso era luminoso, sprizzava gioia da tutti i pori.
. Carl, vieni a vedere – mi disse tirandomi nel frattempo per un braccio.
. Calma Martin, cos’è questa fretta? Lasciami finire il caffè.
. Ho inventato una cosa che…per capire devi solo vedere. Dai! Sbrigati…capisci che ho rivoluzionato il mondo scientifico e tu sei il mio primo testimone.
. Visto che sono il primo testimone allora voglio sapere che cosa…
. La farò breve, alcuni fisici hanno teorizzato la possibilità dell’esistenza di multiversi, in pratica ci sarebbe la possibilità dell’esistenza di universi paralleli. Ho inventato uno strumento che permette di “attraversare” questi universi…devi assolutamente vederlo, voglio che tu sia il mio primo testimone.
. Perdonami Martin, vorresti farmi credere che tu, lavorando nel nostro garage, che, per quanto attrezzato possa essere, non è certo a livello di un centro di ricerca, sei riuscito a tirare fuori una cosa del genere?
. Guarda che Einstein quando formulò la famosa teoria era un semplice impiegato all’ufficio brevetti.
. Sono d’accordo, quelle, però, erano formule, non avevano bisogno di apparecchiature per funzionare, casomai ne avevano bisogno per essere dimostrate. Mi pare che qui la cosa sia diversa, non trovi?
. Ma che noioso che sei! Ma insomma vuoi venire o no?
Giusto per farlo contento finì rapidamente il caffè, che nel frattempo era diventato freddo, e lo seguì in garage.
Qui mi trovai davanti ad una specie di cabina telefonica, vicino a essa c’erano tutta una serie di motori e altri strani e misteriosi apparecchi. Il garage era il “regno” di Martin, forse l’ultima volta che vi avevo messo piede era ancora vivo Snoopy, il nostro cane morto tre anni fa.
. Guarda! Questa è la prima macchina per viaggi interdimensionali.
. Cosa sarebbe? A me sembra una vecchia cabina telefonica.
. Ma quanto sei…allora caro il mio scettico, ora ti faccio vedere una cosa che…
Martin accese il suo portatile e mi fece vedere un video.
. Guarda con attenzione. Ho messo una videocamera su un piccolo veicolo radiocomandato – mi disse prima di premere il tasto play.
Le immagini davano una visione dal basso del nostro garage; il veicolo arrivava alla cabina, spariva per un secondo circa poi riappariva.
. Quale sarebbe questa grande…invenzione? – gli chiesi con tono sarcastico.
. Cosa ti ho detto? Guarda con attenzione…continua a guardare…caspita, certo che sei un bel rompi.
Le immagini continuavano a scorrere senza rivelare nulla di particolarmente interessante, si vedeva il corridoio che collega il garage all’abitazione, la porta della stanza di Martin, nulla di particolarmente entusiasmante.
Stavo per dire qualcosa quando lo schermo del portatile fece vedere qualcosa di incredibile.
Nella nostra cucina era seduta mia nonna, cosa impossibile perché lei ci lasciò, per un banale quanto assurdo incidente domestico, il natale scorso.
Rimasi in silenzio davanti a quelle immagini, poi lei si accorse di questo oggetto che vagava in cucina, chiamò me e io arrivai.
Nell’immagine del portatile si palesò la mia figura, ero io, o meglio non ero io ma … insomma c’era un me stesso in quella cucina.
Martin mi guardò, sorrise, era riuscito a attirare la mia attenzione, mi aveva convinto.
. Sei diventato pallido sai!
. Ci sei riuscito per davvero! Quella era nonna…non è uno stupito scherzo? Perché non…
. Non è uno scherzo, è tutto vero. Quello che hai visto è un mondo parallelo al nostro, dove può succedere che nonna non ha mai avuto quell’incidente, dove i nostri genitori non si sono ammalati, dove esistono cure per tante malattie che qui non esistono. Quella che hai visto è un universo che, probabilmente, si è “staccato” dal nostro, diciamo così, cinque o sei anni fa.
. Hai provato ad andare? Ci sei andato?
. No!
Guardo mio fratello, non riesce a dire le bugie e poi lo conosco troppo bene per capire quando si inventa qualcosa. Sono convinto che non si sarebbe mai e poi mai lasciato scappare l’occasione di provare di persona un’esperienza come quella, certamente ha passato quella specie di cabina e si è trovato dall’altra parte.
. Martin, guardami…bugiardo! Ci sei stato, vero?!
. Ebbene si! Tu non immagini quanto ho rischiato…caspita! Se ci penso! Solo che era troppo forte la…non potevo non andarci.
. Cosa hai visto?
. Allora, quello che hai visto non è l’unico universo parallelo che ho scoperto, ce ne sono alcuni orribili. Sai quante macchinette ho perso?
. Macchinette?
. Si, le vetture con la videocamera che ho usato per vedere cosa c’era dall’altra parte, diciamo così…ho perso sei macchinette.
. Ma da quando ci stavi lavorando?
. Diciamo che ho messo in funzione il tutto il mese scorso. Ho terminato tutti i sistemi di sicurezza la settimana scorsa e ora posso dire, con una certa sicurezza, anche se sai che in queste cose la sicurezza è molto relativa, comunque, con una certa sicurezza, dicevo, che il viaggio è fattibile.
. Posso…
. Vuoi provare? Certo! Sarai il mio primo viaggiatore…

– continua -

Lascia un commento

XHTML: Puoi usare questi tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>