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Altra dimensione – parte terza

Pubblicato da poetto il 8 settembre 2010

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Torno indietro notando, cosa che non avevo fatto prima, che i Suv sono pochissimi, forse ne avrò visto passare un paio, inoltre diversi edifici mostrano segni di scarsa manutenzione.
Arrivo, vedo nonna seduta davanti alla tivu’.
Vorrei convincerla a seguirmi ma non è così semplice la questione.
Non credo che Martin la prenderebbe bene un’eventualità del genere, non avrebbe tutti i torti, e anche la nonna avrebbe un bello shock nel ritrovarsi in una realtà alternativa, in ogni caso ci sono ancora due giorni per decidere il da farsi.
Vinto dalla curiosità domando che fine ha fatto la casa dei vicini.
- Come che fine ha fatto? – mi fa nonna con tono sorpreso – Ti senti bene? Dovresti saperlo, visto che hai salvato la signora Holland.
- È stata una giornata faticosa, per me.
- Capisco! Tutta questa situazione…chissà cosa ne salterà fuori? La Cina è molto potente. Da quando ha preso i missili della Russia…la vedo grigia.
- I missili della Russia? – in questa realtà deve essere successo qualcosa di “grosso”, a livello internazionale, che ha modificato il rapporto di forze esistente tra le varie nazioni.
- È venuto Daniel a trovarci, dev’essere in bagno.
Daniel è mio cugino, quando la nonna era in vita, nella mia realtà, telefonava spesso e quando era in città non mancava di venire a trovarci per vedere la nonna, era molto legato a lei, da quando lei non c’è più le sue telefonate e le sue visite sono cessate.
Sono passate due ore e tre minuti da quando ho attraversato la cabina, è decisamente ora di tornare.
Quando torno al mio universo voglio parlare a Martin della nonna, vorrei che considerasse la possibilità che la lei di questa realtà venga a vivere con noi.
Il campanello suona, guardo nuovamente l’ora, è proprio tardi, mi avvio verso il garage.
Un’esperienza unica, incredibile, penso a questo mentre sto per attraversare la porta dimensionale, in questo caso dovrei dire la finestra, visto che il “passaggio” è davanti a lei.
Eccomi nuovamente a casa, sono nel nostro garage.
Vedo del movimento, do per scontato che sia Martin, invece la sagoma che vedo non è la sua.
Daniel! È lui! Solo che non è quello della mia dimensione ma dell’altra, deve essere passato qui quando è andato a trovare la nonna, lui è sempre stato un curioso, così lo definiva nostra nonna, per me è solamente un impiccione e questo fatto ha confermato il mio giudizio.
Mi sto avvicinando a lui quando Martin attraversa la porta del garage.
Come lo vede fa un’espressione di sorpresa.
Nella nostra realtà Daniel abita in Belgio, da quando la nonna non c’è più non è più venuto a trovarci quindi Martin capisce che lui non è il “nostro” ma …insomma un bel pasticcio.
Daniel si avvicina a me, intanto Martin mi ha raggiunto.
- Salve ragazzi! – ci fa Daniel stringendoci la mano.
- Ciao Daniel – faccio io.
- Stavo cercando un vinello per il pranzo, che fine hanno fatto i vini? Martin vedo che hai ripreso a camminare, sono contento.
- Daniel poi rimanere qui un attimo – fa Martin, nel mentre mi tira un braccio, vuole che lo segua.
- Ok! che misteriosi! Va bene!
Martin si avvicina e mi sussurra all’orecchio.
- Che diamine ci fa Daniel nel nostro garage? Cavoli! Dobbiamo rimandarlo indietro, non possiamo lasciarlo qui.
- Deve essere passato, anzi è sicuramente passato quando è andato a trovare la nonna, sai quanto è impiccione Daniel…bhè anche quello dell’altro universo è un grande impiccione.
- Non dobbiamo farlo uscire dal garage.
- Che facciamo?
Mentre stiamo cercando di capire il da farsi, Daniel si allontana, sentiamo la porta del garage aprirsi, lui non sa che nella nostra cucina non troverà la nonna, non sa che quella che ha davanti non è la sua realtà, il suo universo.
Andiamo velocemente dietro di lui.
- Ragazzi ma la nonna dov’è? – ci dice Daniel in cucina dove pensava di trovarla.
- Deve essere salita in camera, senti dobbiamo tornare in garage – gli fa Martin in evidente imbarazzo.
- A fare che? Sapete c’è qualcosa di strano sia in voi che nella casa…salgo a chiederle cosa vuole a pranzo…mi piace cucinare per lei…e anche per voi, sia inteso; vi ho mai detto che ho vinto un premio?
- Dobbiamo dirti una cosa ma non qui, non vorrei che nonna ci sentisse.
- Oh…un segreto!
Il campanello suona, un visitatore inaspettato.
Martin va ad aprire, sorpresa, un amico, uno di quelli che l’ha aiutato a costruire lo strumento, vinto dall’adrenalina per il funzionamento dell’invenzione, è venuto a trovarci prima del previsto.
Si tratta di Albert, quello magro come un chiodo.
Come ci vede sfodera un sorriso a 360 gradi, convinto che Daniel è della “partita” inizia a parlare a ruota dell’invenzione.
Daniel segue incuriosito la conversazione, anzi il monologo inarrestabile del nostro ospite, cercando di capire di cosa stia parlando, poi guarda l’orologio e si allontana.
Non notato da noi, “rapiti” dal monologo di Albert, sale le scale per cercare la nonna.
- Scusate ragazzi ma la nonna dov’è? – ci ripete scendendo le scale.
La situazione imprevista ci coglie totalmente impreparati, non riusciamo a escogitare nulla di efficace per liberarci da questo pasticcio e non ci viene in mente la cosa migliore da dire a questo Daniel dell’altra realtà.

– Continua -

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