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Cenone dietetico

Pubblicato da wildant il 31 dicembre 2007

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Oggi la jojoba si trova in quasi tutte le creme per il viso in circolazione, ma negli anni 80 se ne cominciava appena a parlare.
Lui si era messo in testa di sfruttare un terreno incolto e semiabbandonato in Calabria e parlava di agrumeti,proprio negli anni in cui in tv cominciavano a vedersi le ruspe che sotterravano le arance in Sicilia, per sovrapproduzione o per norme CEE, mai capito. Insomma, lui aveva grandi idee e zero senso pratico.
Lei voleva volare,ma le fantasie di lui la agitavano molto, perchè a lasciarlo fare si era sempre ficcato nei guai.
Un giorno, le capitò fra le mani un articolo che parlava della jojoba, una pianta conosciuta già dagli Aztechi che ne usavano l’olio per curare le ferite della pelle, pianta che cresce nelle regioni semiaride con temperatura abbastanza alta, suolo povero, sabbioso o sassoso, niente fertilizzanti e poca acqua…… praticamente la descrizione
di quel terreno assolato della Calabria, sul quale gli antichi Greci ,che sapevano vivere, avevano costruito una splendida villa affacciata su uno Jonio limpidissimo (il problema dei reperti che saltavano fuori anche solo camminando,in quella fase del progetto non venne preso minimamente in considerazione!)
L’idea di lanciarsi in un’avventura dal sapore pionieristico cominciò ad esaltare anche lei, poteva essere l’investimento del futuro, quello che ti cambia la vita, quello che ti rende ricco ma , ancora più importante, quello che tutti poi guardandoti si chiederanno ” Ma come ha fatto a venirti l’idea, accidenti, perchè non l’ho avuta io?”
Era dicembre e l’entusiasmo, seppur ancora basato sul nulla, cominciava a salire e lui  pensava alla possibilità di piantare già in primavera e raccogliere l’estate prossima.
Lei riuscì a scoprire che l’unico importatore in Italia di quella esotica pianta era  il vivaio Margheriti (il destino in un nome) di Chiusi.
Perfetto.
Da tempo lei desiderava trascorrere qualche giorno con lui , la Toscana era la meta preferita, fuggire al capodanno drammatico con la folla dei parenti un bel sogno.
Detto fatto organizzato : albergo a Principina Mare prenotato per il 31 ( “prenotiamo anche il cenone?”–” no, scherzi,per carità , odio queste cose, troviamo un ristorantino”–”sei sicuro? guarda che per la notte di capodanno è sempre tutto prenotato”–”non è vero , figurati, si trova , si trova”–” io dico che diventerà un problema”–”non cominciare tu e i tuoi problemi sei sempre la solita”-”vabbè”)
Partirono il mattino presto, meta  Chiusi : lei ad informarsi delle piante , lui a discutere di sopralluoghi, autorizzazioni , finanziamenti.
Il colloquio per lei risultò soddisfacente, c’erano parecchie cose da considerare e da organizzare, ma sembrava fattibile.
 Lui, visto che le cose sarebbero andate più alle lunghe del previsto e  non sarebbe stato possibile il primo raccolto per l’estate successiva,aveva già abbandonato l’idea, già lontano all’inseguimento di nuove fantasie.

Chiusi e Principina Mare non sono proprio vicinissime, sono le 19 quando i due arrivano nei dintorni di Siena.
Lei ci aveva creduto nel progetto, è molto delusa.
Tuttavia tenta di salvare il salvabile, almeno godersi la piccola vacanza, mangiare, han già saltato il pranzo,fra una cosa e l’altra.
“Ci fermiamo a mangiare qualcosa, una pizza, un panino , a Siena? E’ già quasi ora di cena, tu non ci sei mai stato,è molto bella , facciamo due passi in Piazza del Campo.. poi con calma andiamo in albergo  e poi a mezzanotte sarà più facile trovare da brindare piuttosto che da cenare”
“No”
“Perchè no?”
“Ora non ho fame è presto non mi interessa vedere Siena e poi figurati ti sei fissata che non troveremo da fare il cenone”
“Ma non è che mi son fissata,tu hai sempre fatto il cenone con tutti i parenti o a casa di amici, io no, so come funziona e soprattutto conosco bene queste zone”
“Ho detto di no..troveremo di sicuro più tardi”
Cala un silenzio teso e nervoso.
L’albergo che hanno prenotato è molto grazioso ma la proprietaria si mette a ridere quando lui le chiede un tavolo per due per cenare.
Hanno tutto prenotato da moltissimo tempo anzi, hanno persino già più persone che sedie.
Lei comincia a diventar nervosa ma tace. Lui spavaldo  ” Meglio così, negli alberghi si mangia sempre male”.
Di fronte all’hotel c’è un locale dall’aspetto sofisticato e caratteristico.
Non li fanno neppure entrare, da dietro i vetri fanno cenno che non c’è posto.
“Va bene andiamo a Punta Ala, costerà di più ma pazienza”
“Guarda che io conosco Punta Ala, e ci sono stata anche d’inverno…. è un deserto…”
“Figuriamoci, un posto così famoso…”
Punta Ala è un posto pieno di ville e hotel di superlusso, con un porto molto vivace.
D’estate.
D’inverno,solo il suono degli alberi delle vele che tintinnano sfiorandosi, le belle barche mosse dalle piccole onde.
Null’altro. Una luce solitaria in una stanza di un residence (dimenticata dall’estate?) e null’altro.
Lei comincia ad avere fame da non vederci più.
Lui comincia ad essere molto infastidito da lei, che tace…almeno dicesse “Te lo avevo
detto” potrebbero litigare e sbraitando di qua e di là poteva anche finire per credere di aver ragione lui.
Tornano indietro e intanto l’anno sta inesorabilmente andando incontro alla sua fine..
Si fermano a Castiglione della Pescaia: forse qualcosa troveranno, il paese è più grande e molto più abitato in ogni stagione,ci spera un pò anche lei.
Effettivamente ci sono molti locali aperti, e molto affollati. Tutti chiudono loro la porta in faccia. Tutti.
Chi ridendo, chi gentilmente, chi in malo modo, tutti sono strapieni e straindaffarati.
La fame, oltre che la frustrazione, ha raggiunto i livelli di guardia per entrambi.
Ormai è troppo tardi anche per tornare a Siena , o a Grosseto, per cercare un bar qualsiasi, è troppo tardi per tutto.
E’ mezzanotte,sono fermi con l’auto sul lungomare,lui fuma nervoso  appoggiato al parapetto, lei è seduta in auto e cerca di resistere alla tentazione di buttarlo giù .
Mentre il cielo e il mare si illuminano dei fuochi che annunciano il nuovo anno , mentre la fame raggiunge livelli da svenimento ,un vago vaghissimo ricordo si affaccia timido: giorni prima, lei aveva fatto la spesa al supermercato, ma quando aveva riposto le cose in frigorifero non aveva trovato il pacchetto di carote . Aveva dato per scontato di essersi dimenticata di comprarle, era sempre di corsa… ma ora , piano piano, la certezza di averle riposte nel carrello stava diventando assoluta.
E allora, dove erano finite quelle carote????
Eccole !!!!
Ben nascoste sotto il sedile del guidatore, le solari, succulente, appetitosissime carote, il miraggio di conigli e cavalli : il loro cenone del capodanno 1986…..  !!!!!!
E fu così che all’alba del nuovo anno , su una spiaggia, con il cielo illuminato a giorno ,i due imprenditori mancati si strapparono di mano le carote senza neppure aspettare di raschiarle un pò con l’immancabile coltellino svizzero, ridendo a crepapelle più per sfogare la tensione che per vera allegria.

Il terreno è rimasto incolto, la jojoba altri l’han coltivata e sono diventati ricchi.
Quello però è stato un cenone davvero dietetico.

8 Commenti a “Cenone dietetico”

  1. mattiekian dice:

    che carino davvero…complimenti e buon 2008! Spero non a base di carote ah ah

  2. Michel dice:

    che piacere leggerlo…complimenti !

  3. meled dice:

    Mi piace come scrivi!

  4. sabrina dice:

    la storia dimostra come spesso la vita vera è più inverosimile dell’invenzione (forse sbaglio… ma è autobiografico vero? o comunque non è una storia inventata).
    Se posso permettermi… la tua vena ironica più che evidente poteva, a mio parere, consertirti di “giocare” di più nello scrivere la storia, condendo i maldestri personaggi con bei dialoghi e battute che potessero renderli più simpatici e meno semplici pedine di una storia con uno strano finale.
    Grazie per avercelo fatto leggere.

    http://www.sabrinabarbante.it

  5. wildant. dice:

    hai ragione si, è autobiografico.
    effettivamente è solo una bozza da rielaborare, proverò a farlo seguendo i tuoi consigli.
    ti ringrazio veramente tantissimo, sono i suggerimenti che fanno crescere !

  6. emmaus 2007 dice:

    Bello! Ottimamente scritto! Supponevo fosse autobiografico, alcune cose restano impresse, soprattutto i morsi della fame…

  7. maria cristina dice:

    E’ carino. Mi piace soprattutto l’ambientazione a casa nostra, in luoghi che conosco come le mie tasche.Odio tutto ciò che è ambientato in America o in un falso estero che non si conosce, E’ vero anche che puoi rielaborarlo. Hai citato tanti luoghi meravigliosi che potrebbero essere descritti e sfruttati. Personalmente adoro Castiglion della Pescaia. Mi ricorda uno dei periodi più belli della mia vita. Lo so che è diventato carissimo. ma la gente è sempre tanto gentile!
    Grazie per lalettura

  8. wildant. dice:

    grazie maria cristina…ho moltissimo da raccontare ambientato in quelle zone…piano piano ne verrà fuori qualcosa…
    pensa che sono di milano, eppure per un motivo o per l’altro in tutte le mie storie d’amore , in tutte le mie vicende, qualcosa è successo in quella zona della maremma… e sempre cose piuttosto complesse e abbastanza assurde…
    castiglione è bellissima, ma anche tutti i dintorni e l’interno….

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