Criticate senza timore. Ma sopratutto proponete miglioramenti. Se non volete farlo qui scrivetemi le vostre osservazioni a " bdaleppo@yahoo.com ". Grazie
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in effetti il testo è criptico, se non nei contenuti nella lingua.
qualcuno è alla ricerca di una traduzione, che peraltro immaginavo pubblica.
La distribuisci forse solo in privato?
spero non a pagamento…..
ciao
Povera Taute che rovisti,
nel fango freddo.
Cerchi l’osso
che ti diedi,
ieri sera
al ritorno dalla macelleria.
Si tratta di un dialetto che potrebbe svilupparsi dopo il disfacimento della Federazione Europea.
Intendevo puntare esclusivamente sul suono per, oltrepassando barriere e schemi logico-linguistici, arrivare dove i suoni delle diverse lingue si fondono nel nostro inconscio nazional-continentale. Evidentemente questo incoscio comune non l’ho interpretato correttamente.
Ciao!
Non ti spingi un pò troppo avanti?
Comunque è geniale!
Bruno 62
NB: Ho spedito la mia richiesta all’indirizzo di e/mail che hai messo nella tua raccolta, mi scuso per il malinteso ma ho usato il mio account su Yahoo.
Grazie Bruno62,
a volte delle parole mi chiamano dal mare magnum del subconscio linguistico e io non so resistere, è come il canto delle sirene, ne percepisco confusamente il senso, ma non saprei dire da dove vengano.
Non controllo tutte le caselle tutti i giorni, scusami tu. Anzi in effetti in questa ci vado forse una volta alla settimana… Aihahai!
Ciao Bernardo, son passata per un saluto, ho giusto pochi minuti. Ho letto lo scambio di commenti qui sopra… L’inconscio comune in cui si fondono le lingue…
Ora ti metto in libera versione napoletana la tua piccola composizione, vedi se ti piace:
“Ma povera Tautilla, che vai scavando ind’a munnezza l’uosso che t’aggio dato aieri, e ch’aggio fottutto a Ciccillo ‘o macellaio”.
Ciao ARdS,
aggio letto, ma tu sì ‘fatta “la versione in prosa”, allora siccomme so’ sfacciato la rifazz’io:
Mara Tauté c’asci,
inta lòta iàia.
Vai truvanno l’uosso
che t’aggio dato aieri
turnanno da la chianca,
stràcquo.
PS: l’ho vista rosicchiare qualcosa stasera tornando e in giro nel giardino era pieno di riviste di marina, credo, avevano un faro nell’intestazione, ho preferito non chiederle niente, già una volta ho trovato il cortile tutto macchiato e sacchetti di aspirapolvere dovunque, per fortuna sta piovendo.
Bernardo, ho risposto al commento che mi hai lasciato, ho risposto nella mia stessa “commentiera”. Non te lo riporto qui perché sarebbe indelicato. Ciao, buona serata!
Belin! ARdS,
ma cossa me disi de la “Mara Tauté”?
Go sbaglia’ qualcossa?
No te la pol cavar cussì!
Buona serata anche a te!
PS: go fato un romanzeto de risposta, e tal che son delicado, l’ho lassado là anca mi.
Quest’ogi me sento triestin, sarà el borin che ga netà el ciel?
in effetti il testo è criptico, se non nei contenuti nella lingua.
qualcuno è alla ricerca di una traduzione, che peraltro immaginavo pubblica.
La distribuisci forse solo in privato?
spero non a pagamento…..
ciao
Povera Taute che rovisti,
nel fango freddo.
Cerchi l’osso
che ti diedi,
ieri sera
al ritorno dalla macelleria.
Si tratta di un dialetto che potrebbe svilupparsi dopo il disfacimento della Federazione Europea.
Intendevo puntare esclusivamente sul suono per, oltrepassando barriere e schemi logico-linguistici, arrivare dove i suoni delle diverse lingue si fondono nel nostro inconscio nazional-continentale. Evidentemente questo incoscio comune non l’ho interpretato correttamente.
Ciao!
Non ti spingi un pò troppo avanti?
Comunque è geniale!
Bruno 62
NB: Ho spedito la mia richiesta all’indirizzo di e/mail che hai messo nella tua raccolta, mi scuso per il malinteso ma ho usato il mio account su Yahoo.
Grazie Bruno62,
a volte delle parole mi chiamano dal mare magnum del subconscio linguistico e io non so resistere, è come il canto delle sirene, ne percepisco confusamente il senso, ma non saprei dire da dove vengano.
Non controllo tutte le caselle tutti i giorni, scusami tu. Anzi in effetti in questa ci vado forse una volta alla settimana… Aihahai!
Ciao Bernardo, son passata per un saluto, ho giusto pochi minuti. Ho letto lo scambio di commenti qui sopra… L’inconscio comune in cui si fondono le lingue…
Ora ti metto in libera versione napoletana la tua piccola composizione, vedi se ti piace:
“Ma povera Tautilla, che vai scavando ind’a munnezza l’uosso che t’aggio dato aieri, e ch’aggio fottutto a Ciccillo ‘o macellaio”.
PS: alla fine, Taute l’ha trovato l’osso?
Ciao!
Ciao ARdS,
aggio letto, ma tu sì ‘fatta “la versione in prosa”, allora siccomme so’ sfacciato la rifazz’io:
Mara Tauté c’asci,
inta lòta iàia.
Vai truvanno l’uosso
che t’aggio dato aieri
turnanno da la chianca,
stràcquo.
PS: l’ho vista rosicchiare qualcosa stasera tornando e in giro nel giardino era pieno di riviste di marina, credo, avevano un faro nell’intestazione, ho preferito non chiederle niente, già una volta ho trovato il cortile tutto macchiato e sacchetti di aspirapolvere dovunque, per fortuna sta piovendo.
ore 4.31 del mattino.
visto il p.s.
direi che sarebbe ora di evitare il caffè alla sera.
Bernardo, ho risposto al commento che mi hai lasciato, ho risposto nella mia stessa “commentiera”. Non te lo riporto qui perché sarebbe indelicato. Ciao, buona serata!
Belin! ARdS,
ma cossa me disi de la “Mara Tauté”?
Go sbaglia’ qualcossa?
No te la pol cavar cussì!
Buona serata anche a te!
PS: go fato un romanzeto de risposta, e tal che son delicado, l’ho lassado là anca mi.
Quest’ogi me sento triestin, sarà el borin che ga netà el ciel?
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