DAVVERO
Pubblicato da carmen il 21 ottobre 2009
Quello per cui non si ha il coraggio di parlare, la voglia di urlare, di chiedere, pretendere ma la razionalita’ di fingere che tutto basti… che tutto quel niente soddisfa ogni parte di noi, la paura, l’ossessione di perdere cio’ che non si e’ mai osato sperare per noi stessi. Ci si chiude, ci si barrica dietro una porta, un muro, una bugia, una sorta di capsula che permette di prendere senza regalare nulla… si ha paura di mostrarsi davvero… perche’ farlo significherebbe mettere in gioco se stessi, rendere tutto piu’ vulnerabile, tremare perennemente per cio’ che si e’. Poi la rabbia, la delusione verso di noi che credevamo forti, stabili… avvilisce il nostro pensiero, ora tutto sembra crollare, digradare velocemente e’ a cio’ che si assiste, ci si chiede come si e’ potuti arrivare a questo! Perche’ sembriamo cosi’ catturati e ad ogni costo si vuole rimanere legati a quei momenti? magari e’ solo paura di rimanere da soli… non necessariamente legati ad un nome. Si pensa di aver idealizzato tutto: un uomo, un momento, quelle mani ma da lucidi si affronta la piu’ sfrontata realta’ e un equilibrio mentale e’ quello che ci si sbatte in faccia… essere codardi e’ l’unica frase che descrive noi stessi.
21 ottobre 2009 alle 19:59
carina….ma forse dovresti rivedere un pò la forma!
21 ottobre 2009 alle 20:01
credi??? tipo??
23 ottobre 2009 alle 16:42
Ci si chiude, ci si barrica dietro una porta, un muro, una bugia, una sorta di capsula che permette di prendere senza regalare nulla… si ha paura di mostrarsi davvero… perche’ farlo significherebbe mettere in gioco se stessi, rendere tutto piu’ vulnerabile, tremare perennemente per cio’ che si e’… poi la rabbia, la delusione verso di noi che credevamo forti, stabili… avvilisce il nostro pensiero, ora tutto sembra crollare, digradare velocemente e’ a cio’ che si assiste, ci si chiede come si e’ potuti arrivare a questo!
Tipo fare delle frasi più brevi forse.
Qualche a capo facilita la lettura.
I puntini di sospensione anche a me piacciono ma tre volte nella stesso capoverso potrebbe essere troppo.
parere personale.
ciao….
23 ottobre 2009 alle 16:43
scusa, quattro.
24 ottobre 2009 alle 17:52
bhe’ lo rivedro’ anke se un po’ mi piaceva l’idea di affannare la lettura!! grazie
29 ottobre 2009 alle 16:53
Ciao Carmen,
intanto benvenuta, e’ la prima vota che ti leggo
Grazie per questo testo. Molto poco “narrativo”, ma comunque piacevole da leggere. Certo la forma non aiuta, ma per lo meno non e’ lunghissimo
9 novembre 2009 alle 19:19
Andrea,
non ho mai letto una stroncatura più totale e allo stesso tempo suadente di questa tua.
Mi sa che te la cavi bene nei rapporti interpersonali sul lavoro.
8-))
13 dicembre 2009 alle 22:41
X bernardodaleppo , mi fai sorridere!