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Sicilia anno zero

Pubblicato da dianadesi il 21 marzo 2009

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Sono arrivata dopo un viaggio a dir poco allucinante, ho preso alloggio in una pensioncina, carina, pulita, il capo ieri sera aveva tuonato: “muoversi che gli avve-
nimenti precipitano…quei cani hanno morso ed ammazzato…via, via, vai, corri, il primo aereo, poi ti arrangi, ma voglio il pezzo…”
Ho fatto la sacca in un battibaleno, poche cose, maglioni e roba da strapazzo, non credo che sarà un ballo a corte!
Ed eccomi qui, con il portatile, esco fra la gente, voglio capire…
Il capo ha la sua idea e nessuno gliela toglie, lui vuole lo scoop; cosa vorrebbe, un altro morto?
Il paesino è grazioso, il mare è mosso, la spiaggia piena di materiale riportato dal mare e penso alle vacanze che non arrivano mai…ma è ora di darsi da fare!
Davanti al bar, quello più grande, c’è un capannello di uomini che discutono, mi avvicino:
-Scusate, sono una giornalista…-mi guardano come se avessero visto Belzebù in persona- mi raccontate cosa sta succedendo?- ma si allontanano e nessuno parla…
Ordino un caffè, ne ho bisogno, la piazza è improvvisamente vuota…
E’ arrivata una Gazzella dei Carabinieri, adesso ci sono altre auto, i militari sono in tenuta operativa.
Scorgo una ragazza, molto giovane, capelli corti, biondi, carina, ma evidentemente insonne da notti e mi avvicino…
-Ciao -le dico-avrà pochi anni meno di me…
Mi guarda e mi tende la mano:
-Sono una volontaria – mi dice- sono arrivata con un’altra persona per cercare di porre rimedio a questa strage….
-Strage?- le chiedo
-Come non lo sai? Qui ormai è guerra, la gente da’ la caccia al cane,
sono tutti impazziti!
-Ma il mio direttore…scusa sono una giornalista…ti dicevo, il mio capo mi ha mandata perché ci sono dei feriti, un bimbo morto…
-Si, si ..certo la situazione è allarmante, ma era prevedibile…questi branchi di cani inselvatichiti sono cani abbandonati dalle famiglie che hanno riformato il branco…
-Dimmi, so poco di cani,…
- Il cane è un animale sociale, in famiglia vede il suo umano come il capobranco e gli obbedisce, ma se viene lasciato in natura,ricerca il vecchio branco dei suoi antenati, il lupo e lo sciacallo…non è colpa del cane, ma di chi lo abbandona,
di chi non mette rimedio alla situazione costruendo strutture adatte…
Intanto si avvicina un signore con le tempie brizzolate, alto, magro, in giacca di fustagno…
-Buongiorno, sono un veterinario, vengo da Roma, sono qui per controllare la situazione e vedere come porre rimedio…
-Piacere- gli dico- sono una giornalista,anche io vengo da Roma…mi hanno inviato perché c’è la paura del cane ed il direttore vuole sapere!
-Venga allora, venga con noi, andiamo per le campagne a vedere come è la faccenda.
La piazza ora è piena di auto della Polizia, dei Carabinieri,
della Guardia
di Finanza e la gente si stringe in capannelli curiosa…
Ad un tratto arriva una donna, scalmanata, urla qualcosa a proposito di morti, piange, si dispera, e la folla si accalca al grido di: “I cani…devono essere eliminati…”
E’ l’ordine dato ai militari, poi arriva il contrordine, ma alla gente non piace!
Con una jeep stiamo percorrendo il litorale, è tutto tranquillo..si, certo
un bimbo è morto, una turista è all’ospedale e mi chiedo cosa sia potuto succedere..le macchie solari? No, a quanto pare i cani randagi lì ci sono da sempre, vagano alla ricerca del cibo che spesso non trovano.
Mi dice il dottore:
Sono cani abbandonati dopo essere stati utilizzati nelle scommesse clandestine, molto spesso, si uniscono agli altri ma hanno un potenziale enorme di aggressività!
Capirà- mi dice- sono stati selezionati apposta dall’uomo per essere feroci!
Sto cominciando a capire
una realtà diversa da quella del mio direttore a Roma, venendo qui le cose appaiono in altro modo e comincio a pensare che il mio bello scoop forse sarà un po’ diverso da quello che il giornale si aspetta.
Non ho mai avuto cani in casa, i miei non volevano animali, non ne hanno mai presi, ma penso che hanno fatto bene, a questo punto, altro che chi li accetta e poi li butta! Ecco i risultati!
La jeep si ferma in una radura, tre cagnolini neri sono fermi sotto un carrubo, il veterinario scende, li alletta con del cibo e con l’aiuto della volontaria li carica sull’auto…sono tranquilli, ma magri da far paura…
Penso a chi potessero essere i loro padroni che li hanno lasciati
alla fame, ma come si fa ad abbandonare un essere che ti è stato vicino? Per le vacanze? Il bimbo appena arrivato? Non mi do una spiegazione e continuo a pensare ai miei che non si sono inteneriti neanche con i pianti di mio fratello. Ora so che hanno avuto ragione!
Torniamo al paese, cala la sera, il tramonto indora le terrazze di pietra, l’aria è calma e dolce, sembra impossibile che stia succedendo qualcosa.
I tre cani sono alloggiati in camera del dottore, ha chiesto il permesso ai proprietari che glielo hanno dato solo perché è un professionista del settore, ma non molto contenti! Domani lui riparte e li porta con sé.
Dalla finestra mentre mi preparo per cenare, vedo ammassarsi sempre più gente, ora sono arrivati degli uomini armati di fucili, carabine, armi che non conosco. Sono vestiti con le mimetiche, ma vedo che non sono militari..
-Sono i cacciatori- mi dice Anna, la volontaria che mi ha raggiunto al bar per un cappuccino e cornetto, la mia cena e la sua.
Sono armati di tutto punto, ma mi chiedo come sia possibile che dei civili possano girare armati in tale modo, vestiti come Rambo, sembrano quasi un esercito parallelo.
Ma come? Il porto d’armi concesso così? Me ne intendo poco, ma mi sembra piuttosto pericoloso che questa gente possa girare
armata senza doversi giustificare…sparare alla selvaggina e se poi sparano a qualcun altro? Mi sembra che stiano giocando alla guerra, molto organizzati, molto pericolosi…entrano dovunque, possono uccidere innocenti…Mah! Sono molto perplessa, non
avevo mai visto un assembramento così di uomini armati, neanche le Forze dell’Ordine!
Si preparano alla caccia notturna mentre altri comperano carne tritata che useranno per avvelenare i cani…Il panico?
Anna mi spiega che è lì da due giorni e la notte ha dovuto lavorare tanto per sottrarre cani al massacro e poi li deve nascondere e mandare al nord nei canili.
Sono sempre più basita, chi immaginava una cosa del genere!
Quando sono partita pensavo ad un pezzo sul povero bambino, sulla turista ferita, al massimo delle interviste pacifiche, ma qui è guerra…
Le ombre della notte ormai stanno avanzando e la piazza sembra sempre più in fermento, dovrei scrivere, invece telefono al giornale per dire che mi sto preparando agli avvenimenti della notte.
I cacciatori si guardano in giro, con le armi a tracolla, i Carabinieri ora hanno l’ordine di non sparare, il sottosegretario alla Sanità lo ha dato.
Ma non credo che i cacciatori siano disposti a lasciar perdere un divertimento annunciato…
Anna mi chiede di andare con lei, mi dice che l’articolo verrà più bello se vedrò con i miei occhi.
Vado con l’auto insieme a lei, nelle campagne là dove la gente si appresta ad uccidere.
E’ molto buio, nel silenzio piccoli rumori, perlustriamo la zona alla ricerca di cani abbandonati, dei famosi branchi. Due cagne, bianche, le carichiamo in macchina, dove le metteremo poi..non lo so!
La notte avanza, nell’ombra gli eventi maturano e noi all’alba siamo sfinite e non abbiamo fatto niente…
A destra del sentiero un cespuglio di macchia mediterranea, un qualcosa là sotto..scendiamo, guardiamo, una cagna avvelenata, allattava e sono morti anche i piccoli..povera madre innocente! Una mamma umana piange suo figlio ed ora anche gli animali piangono la loro innocenza…la colpa? Di chi? Troppe colpe ci sono in questa situazione, le colpe di chi ha omesso il proprio dovere, di chi ha lasciato precipitare le cose così!
Ho le lacrime agli occhi: la vendetta su chi non è colpevole!
E la folla stanotte ha dato il meglio di sé: altri due cagnolini morti sul ciglio della strada, un’ecatombe che non servirà a niente
perché ben presto altri abbandoneranno il loro compagno e la storia si ripeterà all’infinito se non si creeranno strutture
adeguate e non si puniranno coloro che infrangono la legge.
Ho la morte nel cuore, altro che scoop, qui ne viene fuori un testo da urla nel silenzio!
Anna sta piangendo quando torniamo al paese, scende dall’auto e grida la sua rabbia alla folla
indifferente che si trincera dietro la paura…la vedo questa folla, è la stessa che andava a fare picnic nelle arene romane dove morivano i gladiatori ed era un vero spasso, un folle divertimento…è la stessa folla che guardava la ghigliottina tagliare teste durante il Terrore. E’ la stessa gente che era ai piedi della Croce, che partecipava alla caccia alle streghe, che denunciava all’Inquisizione il vicino…ma che umanità è mai questa? No, il capo non avrà il suo scoop, o forse si, avrà uno scoop ma diverso da quello che immagina! Mi butterà fuori? No, la verità non si può nascondere e noi giornalisti abbiamo il dovere di farla emergere.
Anna è stravolta, scarmigliata, ha inveito contro la folla, ha fatto centinaia di telefonate, è riuscita a trovare asilo per alcuni cani, ma la folla ha ucciso! E forse continuerà ad uccidere senza venire fermata..i cacciatori sembra che detengano un gran potere, ma chi gliel’ha dato?
Ho il viso in fiamme, sono sporca, ho camminato nella sabbia, ho sudato, anche pianto di dolore e di rabbia, mi sono chiesta perché mai ho scelto questo mestiere, poi mi sono detta che devo parlare, devo raccontare!
Ora la gente della piazza ci guarda male, sa che abbiamo visto, che sappiamo …
Torno alla locanda, prendo il portatile e finalmente scrivo, scrivo quello che sento, quello che ho visto, quello che è.
Domani a Roma sarà altra storia, ma so che difenderò la mia opinione davanti al capo perché quello che è impresso sui miei occhi non si può dimenticare…una ferocia così fa pensare… domani potrebbe anche essere
rivolta ad altri uomini.
Chi agisce in questo modo non si ferma davanti a niente… un bambino innocente di oggi domani potrebbe diventare un capro espiatorio.
Spengo la luce, ma non dormo, troppi pensieri, Anna e i suoi cuccioli senza mamma che ha raccolto accanto ad una cagnolina
uccisa, piccoli fagottini pelosi ed ignari…
Domani sarà un altro giorno, ma ora la mia battaglia non si fermerà, dirò al mondo intero quello che deve sapere, oggi ho trovato la grande motivazione al mio lavoro.
Diana Macchitella
21/03/2009

5 Commenti a “Sicilia anno zero”

  1. Bruno62 dice:

    Sono un siciliano, proprietario felice di una cagnetta bastardina, io non abbondoneri mai il mio cane, condivido pienamente il tuo punto di vista e la tua denuncia, mi vergogno per l’incapacità o il disinteresse dei nostri amministratori, ma evidentemente i cani randagi non portano voti!

    Bruno 62

  2. dianadesi dice:

    non è tutt’erba un fascio! e ne sono felice! sapevo ovviamente che, come dappertutto, c’è il cattivo e tanto buono! purtroppo è vero: i cani non portano voti!! un abbraccione a te e baciotti al tuo piccolo!

  3. andrea dice:

    Ciao Diana,
    finamente ho un attimo di respiro per leggere qualcosa di tuo :)
    Molto bello questo testo. Interessanti i contenuti (come quasi tutti i racconti di prima mano d’altronde) ma anche bella la forma: La descrizione del paesino e dell’ambiente, che trasmette pace e serenità, fa un piacevole contrasto con l’atteggiamento degli abitanti.

  4. dianadesi dice:

    ti ringrazio!

  5. emmaus2007 dice:

    Questo tuo di denuncia, del degrado che spesso e volentieri coglie gli esseri umani, merita non 5 ma 50 stelle.
    Condivido pienamente ogni tua parola. Penso anch’io che chi non sa rispettare gli animali, chi addossa loro ogni colpa giusto perchè non si sanno difendere e ormai vivono in totale dipendenza dall’uomo, prima o poi giunge al diverso persino tra gli umani. Quello è nero, quindi… quello è giallo, quindi…facile fare di ogni erba un fascio. ma attenzione, perchè prima o poi ci si può finire in quel fascio…
    Grazie Diana di questo ottimo articolo di denuncia.
    Ciao

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