Erano nati…
Pubblicato da giangia il 1 gennaio 2009
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Lui rappresentava a pieno titolo la terra dove era nato: silenzioso, tozzo nella forma, il suo colorito ricordava la creta.
Lei, inutile negarlo, era il suo opposto: proveniente da una zona altamente industrializzata, era diafana e possedeva un lungo collo fascinoso (non è escluso che il grande Modigliani l’avesse scelta quale sua musa ispiratrice).
Era scritto nelle stelle che si incontrassero e il loro incontro fu totalizzante: lui la possedette…..meccanicamente….era inevitabile, perché così era stabilito.
Il loro amplesso durò oltre due anni, nefastamente oltraggiato e distrutto dall’urlo del gran bastardo:
“Auguri! Buon anno!”.
Improvvisamente…..il botto.
Lui saltò violentemente per aria e rotolò poi sul pavimento; il suo volo terminò nell’indifferenza generale.
Lei, inevitabilmente scossa, si sentì dapprima svuotare e poi tristemente abbandonare, lì, al centro del tavolo.
Mai più si rividero: lui concluse la sua esistenza a capofitto nel generico, solo a lei fu concessa una possibilità di recupero.
2 gennaio 2009 alle 18:20
bella la descrizione della differenza di classe.
differenza che pero’ si piega innanzi al destino.
ci credo fermamente anch’io!
lo stile mi pare ottimo, ben scritto, vocaboli non ovvii.
5 stelle!
2 gennaio 2009 alle 18:23
…adesso pero’ i tappi li fanno di plastica…e non ricordano piu’ la terra, ahime’.
anche se a detta di un sommelier ferratissimo, sono miugliori quelli in polimero.
vabbe’. l’amplesso c’e’ lo stesso!!!!!!!
ancora complimenti
3 gennaio 2009 alle 13:11
Grazie Caterina per il tuo apprezzamento!
Sarà meglio il tappo in plastica ma quelle rare bottigliuzze col tappo in sughero…..
5 gennaio 2009 alle 18:24
Complimenti, mi piacciono i racconti dove c’è la sorpresa… dalle prime righe non avrei mai capito chi fossero realmente i protagonisti! Bella personificazione!
5 gennaio 2009 alle 18:36
Grazie Lindas, i tuoi complimenti mi rallegrano molto!