Eva
Questa notte non ritornerà a casa, che a ciondolare verso nessun posto le bocche appiccicano gli sguardi e non si riesce a star soli tra le arcate del sudore…
Non si sa dove andare, si cambia d’umore, si perde la strada a tutte le ore.
Brillano i limoni e i fiori nel viale, mentre passi e ripassi, quando ti viene e ti sviene la voglia, mentre Eva, da sola, cercavi di consumarti la pelle, muro per muro, spigolo dopo spigolo, esploratrice da città, bevendo, o mangiandoti le unghie in mezzo agl’amici.
Quasi eri timida, la in mezzo, piccolina, coi capelli neri ballavi tutto il tempo finché, com’ogni sera, ti giravi, d’estate leggera umida e calda, ed era quasi amore, quasi subito, ma per poco.
Cazzo..
Correvi nei prati sotto il cielo blu di margherite a farne una collana alla sera. Per te il sole non andava mai giù.
Eri sempre ed eri un po’ da tutte le parti e ti incontravo spesso, il più spesso possibile..
come facevo a non guardarti mentre te ne accorgevi..
Boh.. sarà stata l’estate o la mia età, i miei anni per niente affilati, ma eri cosi viva e imprendibile, non riuscivo ad aggrapparmi..
Non posso che rinnovare i complimenti che ti ho gia’ fatto altrove :)
Hai un modo di giocare con le parole, piegarle, quasi violentarle per fargli dire quello che intendi tu. Penso, qui, alla voglia che “ti viene e ti sviene”. A tratti sembra quasi di leggere una poesia (ad esempio mi ha colpito la musicalita’ di “d’estate leggera umida e calda”).