Aranciata

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Aranciata


 


 


Il sole, lievemente, è calato, hai le mani un po’ appiccicate, passi, sorridi, dondoli sudato.


Mentre cammini, sembri un soldato che ha finito la guerra, ciondoli.


La strada si apre davanti arancione, nelle sfumature si confondono i colori, le linee e le righe, le linee e le righe, è una gigantesca gialla aranciata, quando lo noto rido già da un pezzo.


È malinconico il mare, anche così, e un  pensiero ti capita: chi va e chi viene.


Dio a volte ascolta e a volte no, ieri si sentiva un bambino, si muoveva senza stancarsi, continuamente, oggi, si sveglia che cammina già da un pezzo, da solo, ed è sempre più stanco, da rasato è ancora più stanco.


Sa solo di andare, stanchissimo, sole in faccia, la spiaggia è una meraviglia esplosa, ora va verso il violetto rosa, lo incanta, è come un gabbiano e ora va via.


È un buon antidepressivo contro la nebbia, se vado avanti così rischio d’innamorarmi, che strana la vita, ora ridi di gusto, saliresti su una barca a vela e ti soffieresti via, prima non l’avresti fatto.


Sono momentaneamente finiti i giorni di brutto tempo, per ora, solo li ricordo, adesso, cupi, grigi, bagnati.


Giornate uggiose, con albe e tramonti uguali, sempre uguali, sterili, e scialbi, vedere il sole a righe, sempre a righe.


Vorrei restare qui, ora, per sempre qui, vorrei vivere qui, in questa parte del mondo, coi piedi nella sabbia umida, tiepida, divisa, coi piedi nella rena.


L’acqua, dieci anni dopo, ha sempre lo stesso calore, l’acqua è sempre la stessa, mi sento una cosa sola con lei e col resto delle cose, le resto vicino, è un’unica febbre, un’unica fronte calda che suda.


Sorrido ora che, finalmente, rivedo il mondo intero, compatto, una frase senza inutili avverbi, le navi sono navi, le pietre pietre, gli scogli scogli, le nuvole nuvole e, davanti a me, nubi grigie e gelose sono state mangiate dall’orizzonte, gira quasi la testa, sorrido, tremo, mi pettino con la mano, con i granelli di sabbia asciutti e salati, col mare alla vita.

Raggi viola, quasi pasquali, passano verso terra, un blu a prismi viola, dolcemente, contrasta, vado verso le carezze dell’aurora.

Un pensiero su “Aranciata

  1. questo racconto ha dei bellissimi momenti “cromatici”. Mi piace!

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