janblazer

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..il volo..

Pubblicato da janblazer il 7 novembre 2009

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Non passava un istante della giornata senza che Ron pensasse a Jenny.
Erano lontani chilometri e chilometri e telefono, mail, skype, msn non erano sufficienti per questo grande amore, lui voleva di più.
Un pomeriggio Jenny gli telefonò dicendo che c’era un altro uomo nella sua vita.
Col passare dei giorni le abitudini di Ron cominciarono a cambiare.
Gli amici, i parenti, i colleghi di lavoro si guardavano interdetti, scuotendo la testa.
Ron si stava ammalando.
Una malattia implacabile che non dà scampo, il mal d’amore.
Iniziò a nutrirsi sempre di meno.
Non usava più le posate.
Mangiava direttamente dal piatto, in piedi, con le mani dietro la schiena.
Foglie di insalata,mais, sbocconcellava piccoli angoli di verdura oppure mordicchiava frutti direttamente dalla cesta.
Ogni tanto si cuoceva degli spaghetti e con la bocca li tirava su come fossero lombrichi.
Passava le giornate in casa senza fare nulla, completamente nudo con la radio accesa accompagnando con fischi e gridolini ogni pezzo musicale trasmesso.
Si appollaiava su una sedia, sul bracciolo di un divano e li si riposava, dormiva, oppure saltellava per la casa.
La situazione degenerò quando la mattina presto cominciò ad andare in giardino a raccogliere vermi di terra, per poi mangiarli a casa, vivi.
Non usava più il bagno, lasciava i propri bisogni dove si trovava e le giornate le passava con lo sguardo perso nel vuoto ai vetri delle finestre.
Un mutamento fisico che avrebbe fatto inorridire chiunque, si fece strada sul suo ormai esile corpo e nella sua mente.
I peli delle braccia si stavano trasformando rapidamente in piume, piume lucide e nere e sul petto una lanugine bianca divenne presto un soffice piumaggio.
“Mr. Dine !! Mr. Dine !! E’ in casa..? C’è un suo amico che la sta cercando ? Niente, come vede deve essere andato via da qualche giorno e ha lasciato la radio accesa. Una volta capitò anche a me, comunque se crede, avvisiamo la Polizia. OK. Buona giornata a lei”
Ron capì che non poteva aspettare ancora, prima o poi qualcuno sarebbe entrato a casa sua e lui sarebbe finito in una gabbia per umani.
Mangiò gli ultimi vermi che erano rimasti con briciole di pane e qualche chicco d’uva, poi spalancò la finestra.
La brezza fresca del mattino accarezzò per un istante il suo corpo nudo, poi si lanciò nel vuoto.
Fantastico !!
Avrebbe percorso chilometri e chilometri, volando, seguendo stormi di uccelli e i suggerimenti dei venti, per andare a trovare la sua Jenny, ovunque fosse, anche in capo al mondo.
La sua Jenny.. la sua Jenny.. la sua J…
Ron si accartocciò sul marciapiede, come un budino mal riuscito.
Nel suo pc una mail ancora da aprire diceva..
“Mi manchi da morire amore mio, perchè non rispondi ?”
Il mittente era Jenny, e il destinatario.. Mr. RonDine..

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