MICENEIDE (la gloriosa epopea dei Gatti)
Pubblicato da markingegno il 27 maggio 2008
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MICENEIDE (la gloriosa epopea dei Gatti)
Ai nostri due Gatti: Nerone il furbello e Picio il cretinutto
[Nessuno più scrive poemi. Gli ultimi risalgono al Rinascimento (“L’Orlando furioso” – “La Gerusalemme liberata”). Non avendo io niente da perdere, in quanto Autore completamente sconosciuto e senza alcuna reputazione da difendere, ho deciso di riprendere il genere, scrivendo un poema sull’epopea della gloriosa specie dei gatti. Ho fatto questo per due buoni motivi:
- per amore verso i gatti, cui l’opera è dedicata, per rendere loro giustizia attraverso un’onesta revisione storica;
- per cercare di salvare l’ Umanità, anche se potrebbe essere ormai tardi, con un gesto di riparazione che, ammettendo i torti e le storiche sopraffazioni cui i gatti sono stati sottoposti dal genere umano, possa dare soddisfazione alle loro legittime rivendicazioni e possa placare la loro giusta voglia di vendetta. Un mio amico micio mi ha confidato che i gatti stanno organizzando qualcosa di grosso e di “brutto” nei confronti degli Uomini. Non mi ha fornito ulteriori dettagli ma presumo che si tratti di qualche azione giudiziaria collettiva tipo class action. O stanno tramando qualcosa di più terribile e devastante? NdA ]
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PROCLAMA DI GUERRA
Carissimi Mici, micini e lontani, rizzate le vibrisse e tirate fuori gli unghioli. Qui gatta ci cova, finalmente! Il momento agognato della riscossa, alfine, è giunto. L’ora solenne del destino bussa alle porte e l’appuntamento con la Storia non è più procrastinabile!
Domani i nostri ambasciatori consegneranno ai rappresentanti degli Uomini la dichiarazione di guerra e partirà su scala mondiale l’offensiva guerriera felina per la conquista della Terra.
Già da Nord, come un gelido alito di morte, si preparano a marciare le legioni di gatti delle nevi, mentre dalle foreste tropicali dell’ Africa nera, soprattutto dal Kenia, muoveranno i feroci guerrieri Miau Miau; dall’estremo oriente avanzeranno a tenaglia le spavalde razze orientali alla guida di due grandi strateghi: il grande Miao Tse Tung e l’altrettanto grande condottiero Ho Mih Chin, mentre in Oceania combatterà il gatto tigre con le sue orde selvagge. Sugli oceani daranno prova del loro valore le flotte agguerrite dei gattucci e dei pesci-gatto mentre le operazioni dei cieli vedranno impegnati i valorosi guerrieri di razza Bengala con la loro esplosiva forza pirotecnica.
Lunga e laboriosa è stata la preparazione militare. La clandestinità ha necessariamente dilazionato i tempi; abbiamo voluto, inoltre, procedere in maniera meticolosa per evitare che un eccesso di improvvisazione compromettesse il risultato finale, giacché è risaputo che la gatta frettolosa fa i gattini ciechi. Nelle fabbriche, da decenni, i nostri operai instancabili hanno fatto le fusa in turni massacranti per produrre i filati necessari; grazie ad una mutazione indotta alcuni si sono evoluti nella produzione dei fusilli necessari per il rancio della truppa. I nostri gatti stoicamente si sono sacrificati donando il pelo per farne lana e hanno fatto, così, i pelati necessari per il condimento dei fusilli. I nostri valenti cuochi instancabilmente lavorano a produrre grandi quantità di nutriente gattò. Nelle colline piemontesi i nostri guerrieri con rapide incursioni hanno fatto grande bottino di uve per produrre il buon vino rosso Gattinara: tornerà assai utile per tirare su il morale alle nostre truppe sul fronte di battaglia, in prossimità della pugna. Clandestinamente, sfruttando opportunamente i tanti periodi di chiusura degli stabilimenti industriali per ferie, scioperi e festività varie, i nostri operai hanno prodotto grandi quantità di mezzi pesanti da sfondamento CATerpillar e di razzi KATyusha che saranno adeguatamente usati dalla nostra aviazione.
Nell’ora fatale, a nessuno sia consentito sottrarsi alla mobilitazione generale: ognuno secondo le sue capacità e la sua indole dovrà dare il proprio contributo alla vittoria finale. I Gatti di Vicolo Miracoli allieteranno i soldati con i loro spettacoli di cabaret; Cat Stevens e Gatto Panceri miagoleranno le loro bellissime canzoni mentre i grandi poeti Catullo e Gatto Alfonso declameranno i loro versi immortali ed i vari Gatti artisti (scrittori, pittori, scultori, musicisti e musicologi) si esibiranno e daranno il meglio di sé ognuno nel proprio campo di pertinenza. Infine quella gattina arruffata e sensuale di Mi(c)etta sarà la mia mascotte personale.
Anche i nostri scienziati si sono dati da fare: hanno prodotto la mutazione genetica che ha consentito ai nostri operai di fare i fusilli ed inoltre hanno modificato il virus della parotite aumentandone la virulenza ed il tropismo per i testicoli. Procederemo, così, anche con la lotta biologica; il virus modificato sarà sparso nell’aria e tutti gli uomini avranno i gattoni cioè gli orecchioni e quasi tutti diventeranno poi recchioni e questo sarà importantissimo per la vittoria finale, non per disprezzo dei recchioni, ma perché diventeranno sterili e ciò contribuirà all’annientamento della odiata razza umana. Il settore chimico ha prodotto delle nuove CATecolamine di ultima generazione, potentissime e micidiali in quanto causano tachicardia estrema, attacchi ischemici, allucinazioni, depersonalizzazione e crisi di panico. Altro che ecstasy! Le venderemo nelle discoteche, col nome appropriato di felixità, perché dona un’apparente felicità, realizzando il doppio disegno strategico di finanziare la lotta armata e decimare la popolazione umana giovanile, sebbene questo vantaggio sia molto relativo perché il popolo di giovinastri che frequentano le discoteche, già di suo sono debosciati, rammolliti e di fatto inoffensivi ed inabili alla leva. Inoltre, siamo anche riusciti a fabbricare un piccolo ordigno nucleare, una bomba atomica in miniatura ma molto distruttiva che esplodendo libererà una nube micidiale di CATioni radioattivi. I sopravvissuti allo scoppio diretto moriranno in seguito di leucemie e linfomi.
Le operazioni militari saranno guidate dal grande condottiero Gattamelata sotto la supervisione del Ministro della Difesa Gattuso. Il cospiratore CATilina presiederà alle azioni di guerriglia e sabotaggio: Egli, in particolare, sta addestrando le più brutte di Voi per inviarle tra gli esseri umani a svolgere ardite azioni di commando e vi garantisco che saranno per loro brutte gatte da pelare! Esse andranno tra le genti a seminare il terrore ed a fare affiorare ataviche paure; graffieranno in maniera selvaggia, trasmettendo a tutti un micidiale virus mutato e causando epidemie di malattia da graffio di gatto. Faremo venire tutti gli umani una terribile alterazione del sangue: la VES alta con l’ indice di KATz alle stelle!
Anche la preparazione politica è stata lunga e complessa: abbiamo individuato il capo della nostra diplomazia nell’esperto ministro degli esteri CHATeaubriand e selezionato i più alti funzionari statali tra i membri dell’influente e piratesca famiglia dei Gattilusio. La banca d’affari “Il gatto è la volpe” si occuperà, infine, di gestione delle risorse finanziarie.
In questa fase abbiamo ritenuto utile stipulare un’alleanza con il regno vegetale, in particolare con i nostri lontani parenti Miceti: sono piuttosto statici ma il loro apporto sarà decisivo nel settore del terrorismo perché sono bravissimi nell’operare sottoterra, sono molto radicati nel territorio ed hanno una squadra di micidiali killer: i funghi velenosi. Non appena cominceremo a cogliere i primi eclatanti successi militari, alla nostra lotta sicuramente si uniranno le altre razze feline (leoni, pantere, tigri, iene, leopardi etc etc) che non vorranno perdere l’occasione storica di salire sul carro della vittoria. Contemporaneamente la nostra intelligence ha portato avanti l’opera di infiltrazione nella società e di proselitismo. Il Principe Gattopardo ci ha assicurato l’appoggio delle dinastie nobiliari, compresa la Casa regnante dei Reali Persiani, nonché di importanti settori della gerarchia ecclesiastica, i CATecumeni, che stanno riscrivendo il CATechismo a immagine dei felini per diffondere una nuova rivoluzionaria religione: il Gattolicesimo.. Ma è soprattutto nel campo dello spettacolo che abbiamo sfondato di più, non potete immaginare quante gatte morte ci siano nell’ambiente! Anche una delle più importanti conduttrici televisive è passata dalla nostra parte e ha realizzato in prima serata un programma criptato “A’ mici” che abbiamo usato per la nostra propaganda, senza che nessun umano si accorgesse del sovversivo contenuto subliminale.
I nostri personaggi dei fumetti (Gatto Silvestro, Gambadilegno, il Gatto Tom, Gatto Felix, Catwoman……) usciranno dai fumetti e terrorizzeranno a morte i bambini causando loro orticaria, diarrea cronica ed incubi notturni; la loro psiche ne sarà devastata e non si riprenderanno mai più, neanche dopo decenni di psicanalisi.
L’era dell’attendismo e del letargo è finita, bisogna schierarsi e prepararsi all’azione: si scoprano, ordunque, le tombe si scoperchino i sepolcri, ognuno si riprenda le vite sospese; ricordatevi che Voi siete quasi immortali, avendo ben sette vite. Finora ci hanno sempre vilipesi e derisi perché siamo sempre stati divisi e dispersi….eravamo quattro gatti …., ma l’unione fa la forza e milioni di quattro gatti saranno un esercito imponente. Sarà uno spettacolo emozionante vedere sfilare le nostre forze armate con i loro scintillanti vessilli di guerra, nelle elegantissime divise disegnate dal grande stilista Gattinoni. Marceranno compatti in plotoni di 44 gatti incolonnati in sette file da sei col resto di due (agenti segreti in missione speciale).
La vittoria sarà nostra, senza ombra di dubbio, perché anche le divinità gattesche ed i nostri supereroi combatteranno al nostro fianco: il gatto mammone, lo stregatto, il gatto con gli stivali, il mitologico gatto a nove code. Anche gli astri ci sono propizi perché quest’anno la congiunzione dei segni zodiacali sta per entrare nell’anno del gatto.
Ci sarà trippa per tutti e per tutti i giorni dell’anno nonché erba (gatto) in abbondanza e lardo a volontà e sicuro, senza pericolo di doverci lasciare lo zampino, ma soprattutto consumeremo la nostra tremenda vendetta contro il genere umano. Troppo lunga sarebbe la lista delle malefatte perpetrate a nostro danno nel corso della storia. Da sempre abbiamo fatto da baby-sitter ai loro stupidi neonati, facendoci tirare la coda, maltrattare in tutti i modi ed insegnandogli a gattonare, ma non ci hanno mai pagato le royaltes; non ci hanno mai pagato, né versato i contributi per il lavoro di derattizzazione svolto con tanta efficacia. Ci hanno considerato esseri demoniaci, alleati delle streghe e ci hanno inflitto i più crudeli supplizi. Per quanto gli uomini siano ferocemente razzisti, anche tra loro stessi, mai nessuno si sognerebbe di pensare che incrociare un uomo nero porti sfortuna; se invece, incrociano uno di noi con la sua elegante livrea nera lo reputano una iattura, si toccano gli amuleti, fanno gli scongiuri, cercano di linciarlo. Si può essere più deficienti di così! In alcuni paesi barbari, purtroppo, ci usano in cucina e non certo come chefs.
Ma soprattutto, non possiamo perdonare loro di avere vilipeso la nostra dignità biologica e cercato di ridicolizzare la nostra natura e cultura. Agli Uomini gli ha sempre dato fastidio la nostra indipendenza ed autonomia: noi coabitiamo con loro, possiamo anche cooperare, ma restiamo indipendenti, non siamo mai diventati servi come quegli imbelli figli di un cane e di una cagna che si sono venduti ai loro padroni corpo, anima e cuore. Sono sempre stati invidiosi delle nostre sette vite, loro che si credono i re del creato ma di vite ne hanno appena appena una! Non possono neppure sopportare la nostra filosofia ed il nostro stile di vita, così opposto al loro: essi sono condannati a lavorare ed a soffrire; noi siamo degli esteti, degli asceti, e conduciamo vita ritirata e contemplativa, siamo dei romantici visionari: la realtà è brutta, per questo prediligiamo la penombra, il crepuscolo ed amiamo la notte. Di giorno stiamo con gli occhi chiusi per crearci un surrettizio buio, ma agli sciocchi umani sembra che dormiamo in continuazione. Passiamo gran parte del nostro tempo non ad affannarci dietro alle vane cose del mondo ma a meditare le problematiche essenziali dell’essere e del divenire. Ci accontentiamo dello stretto necessario, che attingiamo direttamente dalla natura, cercando di ottenere il massimo col minimo sforzo. Tutto il contrario del dispersivo e distruttivo modo di pensare e di operare degli esseri umani. Loro vorrebbero avere la nostra intelligenza, il nostro intuito, ci odiano perché ci invidiano, in fondo vorrebbero essere prorio come noi, delle autentiche teste di gatto (in inglese cat’s teste), ma ignorano i tapini quanto in realtà lo siano veramente, ben al di là di ogni loro supposizione.
Ma la cosa più grave ed intollerabile, una vera offesa oltraggiosa, è stata la loro scelta di campo a favore degli odiati topastri. I ratti ed i topi gli fanno schifo al genere umano, ci ingaggiano per distruggerli, ma poi li idealizzano, li fanno assurgere addirittura ad esempio di grande intelligenza e di sagacia investigativa. Hanno stravolto la realtà: quando mai si è visto un topo intelligente? Sono così stupidi che noi ci trastulliamo con loro, prima di finirli, e mai nessuno ci è sfuggito. Invece quegli stupidi e sciocchi degli Uomini, per servilismo ed opportunismo, stravolgono spudoratamente la realtà facendo fare sistematicamente a noi gloriosi gatti la figura dei soccombenti nei confronti degli orridi topi. Noi, che siamo sornioni, agili, flessuosi e scattanti, bellissimi e ben proporzionati, il nostro incedere è elegante ed armonioso, le nostre movenze sono piene di grazia come modelle su di una passerella di moda. Viene naturale accarezzarci!
Superando il loro stesso istintivo e naturale senso di ribrezzo che la semplice vista dei topi causa, li hanno resi celebri, ne hanno fatto degli idoli, mascotte e beniamini, dedicandogli film, libri, cartoni animati, gadgets, parchi divertimenti: semplicemente inaudito! I loro strizzacervelli dovranno pur dare una spiegazione a questa insana attrazione per esseri così orridi e viscidi, umidi e maleodoranti, oscuri e sotterannei. Ci deve pur essere un’affinità intrinseca tra tapini e topastri. Gli uomini hanno inventato il mouse, il topazio e perfino il can can: cosa hanno dedicato a noi gatti? Assolutamente niente! Siamo stati sistematicamente emarginati e discriminati e sottoposti ad un sistematico mobbing. Quale vendetta potrà mai essere adeguata al male che ci hanno fatto? A ripagare i danni fisici, morali nonché il danno d’immagine che ci hanno fatto patire? Ma se ne pentiranno, eccome! Non faremo prigionieri, li CATtureremo tuttti e li ridurremo in CATtività, in gattabuia o nelle CATacombe, in compagnia dei loro amati topi di fogna. E ricordatevi che non ci sono uomini buoni, sono tutti CATtivi per natura.
Salveremo solo quelli che nel nome o cognome mostrano la loro discendenza da nobili antenati gatteschi o che abbiano nel loro DNA non meno del 38% di geni felini. O che abbiano acquisito dei meriti artistici celebrando la nostra grandezza: come il drammaturgo W. Tennessee che ha scritto “La gatta sul tetto che scotta”; come il cantautore Gino Paoli che ha scritto una romantica canzone “La gatta” o quella adorabile bambina che, scevra di ogni stupida superstizione ad onta della sua giovane età, allo Zecchino d’Oro di qualche tempo fa cantava “Volevo un gatto nero” o i Pooh che hanno dedicato una canzone alla “piccola KATy”. Quelli, viceversa, che saranno sorpresi con una copia di Topolino o quant’altro sveli la loro affettività verso i topi saranno immediatamente graffiati a morte. Ripristineremo i fasti dell’antico regno egiziano, l’unico in cui i gatti erano ben valorizzati, ed adorati per la loro natura sacra: in quell’epoca uno di noi addirittura divenne faraone col nome di Micerino, uno dei più importanti della storia egiziana. Stabiliremo la capitale del regno nella Nuova Micene, mentre in Oriente rifonderemo l’impero del CATai, cercando di riparare all’obbrobrio storico in cui fu precipitato dalla dinastia del Gran Kan.
Per il trionfo dell’eletta razza soriana.
Da Parigi, Montmartre, dal bistrot “Le Chat Noir” il Vostro Grande Uno Felino
CAT ONE
( PS. Chiedo umilmente venia, se per qualche omissione, del tutto involontaria, ho dimenticato di citare, e quindi di rendergli il dovuto omaggio, qualche Egregio ed Illustrissimo Sig. Gatto. NdA)
segue……
COPYRIGHT © 2008 ANTONIO GIORDANO
28 maggio 2008 alle 10:09 am
Spassoso, visionario. Una fantasia sfrenata che tracina il lettore, incredulo, fino all’ultima riga.
Grazie per avercelo fatto leggere!
28 maggio 2008 alle 9:15 pm
le royalies per il baby sitteraggio!!!!
il GATTOLICESIMO!!!
questo racconto e’ sublime
io sono “mamma” della gatta Fabrizia e glielo leggero’!
aggiungo che salverei anche la bambina che ha cantato “quarantaquattrogatti in file per sei…”.
e chi meglio di me puo’ capire tutta ‘sta sommossa?
io che son CATe?
bacisparsi e bravissimo.
da parte mia 5 stars
29 maggio 2008 alle 6:39 am
Splendido!
Chi ti scrive, ha 7 gatti più due adottati a distanza (nel giardino), quindi il mio commento non può essere che super positivo! Bellissime le trovate giocando sui nomi, sulle iniziali o quanto possa far riferimento al gatto. Che poi il genere umano sia inferiore, non ci piove…(almeno lì non piove…)
Bravo! Se ci sarà un seguito, lo leggerò più che volentieri!
W I GATTI!!!
29 maggio 2008 alle 5:53 pm
Complimenti, semplicemente fantastico (voto 6/5). Un racconto che rivela una strepitosa fantasia: i gatti che fanno i fusilli, i gatti delle nevi, il mitico supereroe gatto a nove code etc. Un racconto che rappresenta una “summa” di tuttti i modi di dire, locuzioni, proverbi, nomi che hanno a che fare col pianeta gatto, con citazioni dotte e a 360 gradi che rivelano una buona cultura di base. Ma rivela anche un grande virtuosismo tecnico nella manipolazione della parola, delle frasi con le innumerevoli variazioni sul suffisso CAT che spaziano dai tempi antichi a quelli moderni. A parte una evidente dose di satira storica: il proclama, a chi ha una certa età, ricorda certi roboanti discorsi mussoliniani ed è evidente anche il richiamo ironico alla follia dell’eletta razza ariana. Dovrebbero usarlo come testo nei corsi universitari di scrittura.
Un dubbio finale: ma l’autore è un letterato di professione?
29 maggio 2008 alle 9:42 pm
Bravissimo. Strano che nessuno abbia pensato che sei un medico, viste le citazioni manifestamente professionali. Comunque Picio (anzi Pichu per l’esattezza) non è per niente cretinotto: è affettuosissimo e sale in braccio come un bambino e dovrebbe per lo meno partecipare alla sommossa per vendetta personale…
30 maggio 2008 alle 4:20 pm
mi associo ai complimenti di tutti
Davvero carino e spassoso
Grazie di avercelo fatto leggere
31 maggio 2008 alle 1:42 pm
Veramente bello(voto max),coinvolgente e scoppiettante di trovate(imperdibile il faraone Micerino). Intrigante il quesito psicoanalitico da cui muove il racconto:la stragrande maggioranza degli uomini amano i gatti,ormai fanno parte del paesaggio domestico; per i topi è il contrario:qualche originale li alleverà come animali da compagnia ma di solito suscitano ripugnanza, senso di sporco e di malattia. Eppure nella cultura di massa(cinema,cartoni, fumetti)stiamo dalla parte dei topi. Strano, come lo spiegano gli Pscologi? La parte oscura e malvagia della psiche? Il fascino proibito del brutto, dell’orrore, del male, del diavolo? Il desiderio inconscio di rivalsa punitiva verso i gatti e la loro autonomia?