Le storie macabre di Silvia

Una raccolta www.storydrawer.org

CREMA

Pubblicato da silvia il 10 febbraio 2009

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Siete mai entrati in un canile?
Se lo avete fatto, sicuramente non avete potuto non notare le espressioni dei piccoli ospiti di quel luogo di dolore.
Cosa facevano i cani? La maggior parte in genere non appena vedono arrivare un visitatore si avventano sulle sbarre per farsi notare e guaiscono così teneramente che riescono a commuovere i cuori più duri.
Altri sono ancora spaventati a causa dell’accalappiamento, o arrabbiati, quindi mostrano minacciosi i denti quando vi avvicinate ai loro miseri ricoveri.
Altri invece non si avvicinano neanche. Alcuni di questi vi guardano con scarso interesse, ma per la maggior parte tengono apaticamente lo sguardo fisso sul pavimento o sul muro e sembra che nulla possa attirare la loro attenzione.
Non sembra che stiano male in salute, anzi sono ben pasciuti e hanno il pelo lucido. Non sembra che provino dolore, non sembrano nemmeno annoiati. Cos’hanno allora?
Quando vi trovate di fronte una di queste creature, chiedete all’operatore che vi sta accompagnando di rimuovere le sbarre che vi separano e di farvi vedere il cane più da vicino.
Allora l’operatore lo chiamerà per nome, se qualcuno si è premurato di darglielo, e il cane probabilmente non risponderà.
Dopo un paio di richiami forse alzerà gli occhi, poi finalmente, senza scodinzolare e visibilmente seccato, si “degnerà” di alzarsi in piedi e di avvicinarsi.
E’ grosso, lento, sembra quasi che in vita sua non abbia mai camminato. Tiene la testa bassa e vi guarda da sotto in su.

“Crema, vieni qui su” dice l’operatore
“Sto arrivando, uffa” risponde mentalmente Crema “ma che bisogno c’era di farmi alzare, quel tizio non ci vede bene forse?”
“ Come mai è così svogliato?” chiede il tizio all’operatore
“Beh, sa, qui al canile purtroppo abbiamo poco tempo e tanti cani. Non ce la facciamo ad assicurare a tutti una passeggiata ogni tanto, e queste povere creature si impigriscono”
“Ma cosa volete che mi importi di fare una passeggiata ogni tanto? Posso uscire solo pochi minuti, poi devo rientrare e non so quando potrò di nuovo vedere il sole senza queste brutte righe grigie. E’ quando rientro che sto malissimo, perché in cuor mio mi ero illuso che non sarei più dovuto rientrare qui. Ogni volta dimentico che ad ogni uscita c’è un rientro, ad ogni speranza una delusione. Ecco perché non ho voglia di muovermi. Ma che ne capite voi, che potete andare dove vi pare e piace. Bah chissà da chi ho sentito dire che ci sono righe grigie anche per gli umani, per quelli cattivi. Se è vero, allora anche io sarei un cane cattivo? Eppure non mi pare di aver mai combinato nulla. Non ho mai litigato con nessuno, non abbaio nemmeno come quel nevrotico qui accanto che, lasciatemelo dire, è un vero rompiscatole. Forse tantissimi anni fa volevo sempre giocare, è da allora che sono rinchiuso qui. Mi hanno rinchiuso perché volevo giocare?”
“Il cane si è fermato e fissa il pavimento…”fa notare il tizio
“Oh ma che osservatore…”
“Su Crema, avvicinati un po’, il signore vuole vederti meglio”
“Uff, e va bene ora vengo. Ma tanto non ci credo che quel tizio con quel brutto naso appuntito voglia portarmi a spasso per sempre. Sarà la solita fregatura: cinque minuti fuori e poi di nuovo dentro. Ogni volta questa storia mi spezza il cuore. Ma stavolta non soffrirò come al solito, perché non mi illudo più”.

Chissà se il tizio ha guardato Crema negli occhi. Se Crema ora vive con lui allora lo ha fatto…
Perché gli occhi di questi cani apparentemente apatici e pigri esprimono tutto il loro inferno interiore, manifestano silenziosamente lo stato d’animo più triste che si possa provare, peggiore della disperazione, della depressione, della rabbia. In quegli occhi seminascosti nelle pieghe di quei buffi faccioni si legge la sfiducia, la perdita di ogni speranza, il grigiore ormai incapace di generare le lacrime; in una parola, la rassegnazione.
Ma probabilmente il tizio non ha guardato i suoi occhi, perché Crema fissava il pavimento.
Si è spazientito e ha detto all’operatore: “No, non mi convince questo cane. E’ troppo diffidente, potrebbe anche mordere”
“Ma no, le assicuro, è una bestiola quieta, non ha mai morso nessuno”
“Beh, là dentro non ne avrà nemmeno avuto l’occasione. Senta, mi faccia vedere quei cuccioli laggiù. Questo oltretutto è anzianotto, sarà molto più difficile da educare di un cucciolo, avrà già le sue abitudini”
“Ma no signore, mi creda: questo è un luogo comune. I cani adulti imparano molto in fretta sa? Guardi, si sta avvicinando”
Crema ha alzato lo sguardo, il tizio lo sta osservando. Ma non negli occhi.

Le sbarre si richiudono, i due umani vanno verso un recinto pieno di cuccioli mugolanti. L’operatore si volta un attimo con un’espressione un po’ delusa, poi prosegue assieme al suo compagno.
Crema ora è vicino alle sbarre, infila delicatamente il suo muso caldo tra le gelide inferriate e guarda verso i due umani.
Lo sapeva già che sarebbe andata a finire così, anche quando il giorno prima un altro operatore mentre gli riempiva la ciotola gli aveva sussurrato: “fatti bello Crema, qualcuno ha visto la tua foto e gli sei piaciuto. Forse finalmente hai trovato casa anche tu”.
“L’hai già detto altre volte caro mio, me lo ricordo”.
Lo sapeva già il povero piccolo Crema che anche stavolta, per l’ennesima volta, sarebbe rimasto deluso, non si era fatto la benché minima illusione, anzi quando il tizio era arrivato neanche ricordava più tociò che gli avevano detto la sera prima. Non credeva più in nulla, ormai da tanto tempo.
Ma orgogliosamente non ammetterà mai di aver nutrito nel fondo più nascosto del suo cuore un briciolo di speranza…
Altrimenti ora non gli verrebbe così tanto da piangere…

6 Commenti a “CREMA”

  1. emmaus2007 dice:

    E’ proprio una storia triste, purtroppo temo vera… Pure io ho avuto occasione di visitare un canile, e la tristezza di quei poveri animali è davvero forte… ti viene voglia di portarli via tutti…
    Ben scritto. Ciao!

  2. fabio dice:

    Ciao Silvia,
    una triste storia che riguarda tantissimi cani, troppi.
    E’ stata comunque una piacevole lettura, alla prossima.
    Fabio

  3. giangia dice:

    Ciao Silvia,
    molto amara e triste la tua storia, che esprime sensibilità e amore per gli animali e per questo ti ringrazio.
    Posso abbracciarti?

  4. silvia dice:

    L’attegiamento di Crema è quello che ho notato nel cane che ho adottato l’anno scorso. Ho visto che nei canili non ci sono solo cani disperati o “arrabbiati”, ma anche purtroppo cani rassegnati.
    E ho scoperto che gli esseri umani non sono esenti da questa spiacevolissima espressione. Ma nessuno perde mai del tutto la speranza.

  5. emo is love dice:

    e una storia molto triste a nn tanto
    cmq se potrei avere il tuo comtatto
    o te lo do io se ti va ok?
    il mio contatto e thello_kitti_98@live.it

  6. poetto dice:

    Non sono mai entrato in un canile però, vedendo immagini in televisione che parlano di loro, posso intuire quanta tristezza vi possa essere li dentro.

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