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La Venaria Reale

Pubblicato da wildant il 18 dicembre 2007

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Ovviamente, quando si ha qualcosa a portata di mano ,lo si trascura:
ho abitato tantissimi anni a Torino, ma non mi sono mai resa conto di quanto sia bella e ci torno ora da turista curiosa.
Il primo impatto non è dei migliori : lo so, è banale e lo dicono tutti ma proprio tutti ma girare Torino e girare Milano .. non c’è paragone! La sensazione è che qui ci sia metà del traffico  ma lo stesso casino, anzi, un pò di più.. e ,caratteristica che a Milano è rarissima , tutti suonano il clacson ! Praticamente un concerto di bip boop del tutto inutili ma chissà… servirà da sfogo…
Ferma da un quarto d’ora ad un incrocio perdo la pazienza , infastidita forse più dal concerto che dall’intoppo ,e mi associo ..ma si, suonano tutti, suono anche io.
Oh oh..ma funziona! Ci si muove! Sono sconcertata !!! Devo andare al capo opposto, decido di uscire dalla città e prendere la tangenziale, il che mi porta a lasciarmi tentare dall’indicazione “Venaria Reale”.. ho lavorato sei anni a Venaria Reale, ricordi non particolarmente piacevoli, anzi..ma ora ho saputo che hanno restaurato la reggia , all’epoca era un rudere.. ok , ormai ho deviato.
Ovviamente sbaglio qualcosa e mi trovo in un bel viale alberato aldilà della reggia che sarebbe l’accesso ai giardini ma ormai è quasi buio , meglio visitare l’interno.
E qui comincio a fare tutta una serie di cose non proprio corrette, ma giuro tutte in buona fede…. evidentemente sono un pò stordita, i ricordi mi si affollano , tanti ricordi, troppi in verità.
Il parchimetro è guasto…e vabbè, che ci posso fare? Mi avvio alla reggia e quando son quasi arrivata, ne trovo un altro ma è tardi e non ho  voglia di tornare indietro a mettere il biglietto ..giuro non mi viene proprio in mente di prenderlo ugualmente e mettermelo in tasca e quindi rischio la multa, che fortunatamente non arriverà.
Entro e vengo fagocitata da un numeroso gruppo di cui non riesco ad individuare la provenienza, con una guida dalla voce altissima e stridula che comincia a spiegare ma è sgradevole e già mi passa la fantasia. Per fare la guida turistica non è richiesto come requisito una voce gradevole? no? male !
Resto indietro e mi va bene, vengo fagocitata dal gruppetto successivo, poche persone con per guida un simpatico signore torinese tipico, che come prima cosa ci dice “io vi spiego un pò le cose, se avete domande fatele, se so rispondo, e se no di fantasia ne ho tanta..!”
Scopro così le origini di casa Savoia, di cui giuro non sapevo niente(non ricordo neppure se sui libri di scuola c’è)..e cioè che in realtà ognuno si è costruito le origini che più gli piacevano: Amedeo VIII diede l’incarico a Jean d’Orville detto Cabaret (e questo nome  è già tutto un programma!) di inventare una storia della famiglia che si rifacesse a origini sassoni, perchè politicamente conveniente.Così questo fantasioso signore si inventò che l’imperatore Ottone III andandosene in battaglia dimenticò l’anello sotto il cuscino e allora mandò indietro suo nipote Beroldo che trovando sotto al cuscino accanto alla regina una barba che non avrebbe dovuto esserci ,pensò bene di lavare l’onta del tradimento uccidendo la fedifraga. Poi tornò in battaglia e disse ad Ottone che la notizia bella era che aveva ritrovato l’anello, la brutta che era vedovo. Ottone per un pò si agitò ma poi alla fine nominò Beroldo duca di Sassonia e da lui discese poi Umberto Biancamano e i Savoia.
Ora io dico… non mi sembra poi un granchè questa origine.. direi che il signor Cabaret poteva anche inventarsela meglio !! Senza contare che può anche darsi che all’epoca Cabaret volesse dire un’altra cosa..ma i Savoia attuali prima di uscirsene con certe boutade  farebbero bene a ricordare che le loro origini sono state inventate da un antenato degli autori di Zelig !! Un pò lo  capisco Carlo Alberto che preferì creare un’altra storia in cui le origini del Biancamano  risalgono a Berengario, re d’Italia una dozzina di secoli fa!!
Le sale della reggia ospitano quadri raffiguranti un pò tutti i Savoia , tele pregevoli e un pò meno, come ci fa notare impietosamente Carlin la guida. Caspita però, vabbè la continuità cronologica ma mettere accanto un quadro di Van Dyck e uno di ..mah ..non ho capito neppure il nome, qualcosa di simile a Tourette… giustamente Carlin ci dice ” guardate questi due quadri e capirete perchè alcuni pittori diventano famosi e altri no” (non è proprio sempre per meriti artistici vorrei dirgli, ma sto zitta perchè in questo caso in effetti… il quadro meno bello , diciamo così, rappresenta una nobildonna e 3 pargoli..tutti e 4 con la stessa faccia, piatta ,bianchiccia e con i pomelli rossi.. così brutti che quasi quasi li farei meglio io.. non guardo neanche gli abiti e lo sfondo, chissà , magari gli erano venuti meglio , peccato)
Sulle pareti prive di quadri vengono proiettate delle immagini di un regista inglese , Greenaway mi  pare, attori e attrici in abiti dell’ epoca che “vivono” in quelle stanze, parlano, animano la reggia..sarebbe interessante fermarsi, calarsi nell’atmosfera dell’epoca ma non c’è tempo.
Quando Carlin comincia a raccontare della battagia di Torino del 1706 sinceramente non seguo più…(ho scoperto che anche in questo gruppo non dovrei stare, bisognava prenotare la visita per l’orario in cui è iniziata, ma non lo sapevo e quindi sono una infiltrata, ma nessuno se ne è accorto) Colgo al volo solo che le strade di Torino tutte perpendicolari fra loro che io credevo fossero così perchè derivanti dall’antico accampamento romano hanno almeno altre  due interpretazioni: una che è relativa a princìpi religiosi di “retta via” (mah!) e un’altra molto più concreta: se la strada è diritta basta un solo cannone per tenere a bada la folla eventualmente imbufalita o i nemici !
Dopo questo non ricordo più nulla perchè mi sono un pò allontanata e sono finita nella galleria di Diana :una sala enorme, tutta bianca, colonne , stucchi e meravigliose vetrate sui due lati… chissà essere qui un paio d’ore prima e godersi la luce del tramonto che da dietro la corona di montagne attraversa questa sala.. è quello che dico ad alta voce senza neppure rendermene conto .
E qualcuno mi risponde…
La visita prosegue, non sono più in gruppo, siamo in due , si parla molto meno di storia e arte ma non è certo meno interessante.
Alla fine della lunghissima visita non c’è più tempo per girare ancora per Torino, ma non è un problema, ci tornerò molto presto perchè ho l’impressione che stia iniziando un’altra storia…

8 Commenti a “La Venaria Reale”

  1. Diego dice:

    Un bel racconto. Un panorama ironico e suggestivo sulla bellissima reggia di Venaria. Ma è inventato o prende spunto da un accadimento reale? Te lo chiedo perchè io sono di Torino, potrei decidere di ricalcare le tue orme! :)

  2. wildant. dice:

    vai a visitarla e vedrai !! ci sono stata sabato scorso, credimi ne vale la pena! e ci dovrò tornare per i giardini e la mandria, che era buio e non si poteva…
    diciamo che il finale è inventato, ma il resto no
    ti consiglio vivamente la visita !
    ciao
    e grazie

  3. emmaus 2007 dice:

    Ciao. Niente male il tuo spaccato di vita vissuta, anche se un po’ è inventato. Fai attenzione a qualche errore d’ortografia e battitura, per il resto tutto ok!

  4. wildant. dice:

    :):):) ciao emmaus grazie…ora ti dirò la verità… un giorno di un paio di mesi fa c’era una mosca che ronzava ronzava ronzava….tradotto: rompeva rompeva rompeva….
    ad un certo punto si è posata sulla tastiera…
    già capito, eh? finalmente si era posata !!!! e il libro che avevo in mano è piombato come mannaia sulla fastidiosa….
    lei credo sia anora viva adesso…. la mia tastiera a tutt’oggi non mi ha perdonato e scrivere correttamente è una vera fatica..dopo con calma me lo rileggo e vedo di correggere
    grazie
    p.s. di inventato c’è solo il personaggio misterioso del finale…il resto è vero fino all’ultima virgala..nella realtà sono uscita di corsa dopo 3 ore di giro e mi sono precipitata dalla mia parente cui avevo dato appuntamento per 2 ore prima… ma carlin la guida era troppo piacevole per fargli lo sgarbo di mollarlo a metà spiegzioni e andarmene prima…..

  5. emmaus 2007 dice:

    Supponevo avessi problemi con la tastiera, comunque non ti perdere d’animo. Continua a scrivere e, soprattutto, non dare troppa retta ai pignoli come me!!! Ciao! A rileggerti presto!!!

  6. fabio dice:

    Ciao wildant, è stato un piacere leggerti. Mi hai incuriosito così tanto che ho cercato qualche foto della reggia online! :)
    Fabio

  7. wildant. dice:

    stasera se riesco ne inserisco un altro…. sperando che la tastiera sia d’accordo….!
    fabio vacci alla reggia, è bellissima…fai in modo di andarci con la luce in una bella giornata tipo quella che c’è oggi qui a milano…così da arrivare alla galeria di diana che è più o meno a metà percorso al tramonto…credo che sia un vero spettacolo.
    p.s. le cose che ho scritto dei savoia sono documentabili !

  8. MOSTARDA dice:

    buona descrizione di una esperienza, fresca e vivace.
    Il tocco del mistero finale è apprezzato e ….secondo me non va assolutamente svelato.
    A mio parere bisogna sempre lasciare libera la strada ad uno scrittore di poter dire che è solo opera di fantasia.
    Se no, cosa ci rimane da scoprire nella vita?
    La targa della macchina? Provo a indovinare la marca: mercedes.
    eh eh eh
    :)

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