TESORO – diario di un’attesa (2a parte)
Pubblicato da giangia il 5 gennaio 2009
2 gennaio 2008
Tesoro,
che vergogna! Non ho avuto il tempo di farti gli auguri ne’ il 31 ne’ a Capodanno, mi perdoni?
Passiamo subito alle ultime notizie che ti riguardano. Il 29 hai fatto l’ecografia e allora misuravi 6,7 centimetri, bravissimo! Cresci proprio bene e noi tutti siamo orgogliosi di te. La Ginecologa, in base alla propria esperienza, è convinta di avere già individuato il tuo sesso, anche se non è ancora tempo per poterlo accertare scientificamente.
Sei curioso di sapere come sono passate le feste di fine anno? Ecco una breve cronaca.
Il 31 abbiamo salutato l’anno vecchio insieme agli zii Renzi e agli zii Pieri; come sempre cena di pesce, unica variante una bottiglia di spumante per salutare l’anno vecchio che se ne andava e un’altra per dare il benvenuto all’anno nuovo (durante la cena è evaporata anche una bottiglia di Custoza). Mamma e papà hanno festeggiato da zio Flavio e zia Francy. Anche a loro è andato tutto bene.
Ieri, Capodanno, abbiamo pranzato con mamma, papà, gli zii Pieri e zia Jolanda. Alla sera sono poi venite Lalla ed Nena.
Come puoi vedere non abbiamo fatto nulla di eccezionale, ma, un po’ il freddo intenso di questi giorni, un po’ il nonno che si sta godendo la sua casa e deve recuperare energie per affrontare il prossimo intervento, ci hanno fatto rimanere in casa a godere gli uni la presenza e il calore degli altri.
Nel pomeriggio abbiamo giocato a canasta (prepàrati, che, non appena sarai in grado di distinguere le carte, verrai coscienziosamente addestrato a questo gioco). Contro papà e zia Isa abbiamo giocato nonno e io: uno schifo colossale, nonno e io abbiamo avuto una sf..…ortuna enorme, i nostri avversari ci hanno stracciato.
La sera invece, sempre contro papà e zia Isa, abbiamo giocato mamma e io: finalmente si è cominciato a ragionare, pensa che nella prima partita abbiamo fatto due canaste pure (abbiamo avuto un po’ di “cuelo”) e poi abbiamo vinto, mamma mi ha aiutato a curare l’orgoglio ferito.
Ora, per stare insieme a te, trascrivo una fiaba che Lalla ha scritto alle elementari.
Titolo: Mi sono girata e dietro a me ho visto…….
Era un pomeriggio nuvoloso e io mi trovavo da sola nell’orto perché non c’era nessuno con cui potevo divertirmi.
Mi sono girata per andarmene e dietro di me ho visto, con grande stupore, che l’orto sembrava trasformato in un circo.
Gli ortaggi erano impazziti: patate e carote ballavano, una foglia di sedano presentava, i cavolfiori suonavano, l’insalata cantava e le zucchine e le verze facevano il pubblico.
Chiamai subito l’ortolano: – Ortolano Lorenzo la verdura è stregata! –
Egli venne di corsa ma appena fu lì tornò tutto normale.
- Ma – iniziò a dire – sei pazza? – e mi lasciò sola.
Non appena riandò al magazzino gli ortaggi tornarono ad essere stregati.
Le femmine, cioè le patate, avevano: una gonna, i capelli gialli e lunghi e una collana di smeraldi.
Esse erano tonde, belle e un po’ buffe con quella faccia a puntini neri.
I maschi, cioè le carote, avevano: un cappellino lucido, una giacchetta con la cravatta e delle scarpe pulite.
Essi erano triangolari, belli e anche magri.
I ballerini e le ballerine ballavano il cia, cia, cia.
C’erano anche maghi e acrobati: le melanzane e i pomodori.
Erano molto bravi: i pomodori, gli acrobati, si lanciavano con altalene e le melanzane, i maghi, facevano scomparire la rucola dentro fazzoletti colorati.
Mi ero divertita così tanto quel giorno che ogni pomeriggio tornavo nell’orto perché lo spettacolo era assicurato.
Carina, vero? Lalla me ne ha passato altre che trascriverò in futuro.
Per ora ti saluto e ti stringo forte al cuore.
Un bacio.
6 gennaio
Tesoro,
proprio non ci pensavo, ma stamattina zio Piero mi ha mandato un sms che semplicemente
diceva: “Auguri”.
Già, oggi è la Befana, festa di tutte le donne belle come me.
Da domani si torna alla vita normale: lavoro e scuola, in attesa del prossimo periodo festivo e cioè Pasqua, che sarà verso la fine di marzo.
Per quel periodo tu starai concludendo la 25esima settimana, la pancia di mamma sarà ingrossata e tu ti muoverai in maniera visibile dentro di lei: aspettiamo con entusiasmo e tenerezza il momento in cui anche noi avremo la possibilità di assistere e questo straordinario fenomeno.
Ieri sera sono stati con noi Paola, Flaviano ed Eddy; ho preparato per loro le focacce, così come mi ha insegnato a farle nonnina Amy.
Per noi (e parlo di nonno, Paola e me) mangiare le focacce è praticamente un rito: la nonnina (per te la bisnonna) ne preparava una quantità enorme e invitava i suoi tre figli (zio Alfio, zio Renzo e nonno Nuccio) con le rispettive famiglie. In pratica ci trovavamo in 10 bocche, compreso nonno Checco (per te il bisnonno), pronte a fare con entusiasmo piazza pulita di montagne di focacce; c’erano Paola e Maria bambine, che si pappavano sia le focacce con i broccoli calabresi che quelle con la cipolla come se fossero merendine. Il calore in quelle riunioni!
Vedrai, Tesoro, che non ti faremo mancare il senso di famiglia, di calore, di gioia di trovarsi per godere della presenza reciproca. Non ti lasceremo tante ricchezze materiali, ma penso che saremo in grado di trasmetterti i nostri valori: non voglio elencarteli perché sono sicura che li riconoscerai e li assorbirai e li farai tuoi per trasmetterli a tua volta.
Un bacio.
13 gennaio
Tesoro,
è domenica e, sospettando che nonno decida di assistere alla partita della 3° categoria del nostro gruppo sportivo, avevo deciso di scrivere nel pomeriggio, ma ho troppe cose da dirti e quindi, ore 8.50, sono qui, seduta sul divano, con Kina sul davanzale della finestra alle mie spalle a scaldarsi la pancia.
Prima di tutto: ieri sei entrato nella sedicesima settimana e si vede! Mamma, al posto del suo bel giro vita, ha da pochi giorni un pancino anomalo, segno evidente che il suo ospite continua a crescere con entusiasmo. Evviva!
Ieri sera c’è stato il solito raduno dei soliti 8 (mamma, papà, nonno, io, gli zii Renzi e gli zii Pieri – a proposito, venerdì zio Piero ha compiuto 56 anni, auguri!) in taverna.
Dopo cena siamo rimasti a “fare filò” davanti al camino fino alle 11.30.
Zia Betty e zia Isa sono partite ricordando di quando erano incinte, di quando sono nate Frida, Lalla ed Nena e hanno raccontato qualche aneddoto di quel periodo.
Zia Betty ha raccontato che Frida, da piccola, era molto buona: la prima volta che ha pianto è stato in chiesa il giorno del suo battesimo e sembra che io abbia anticipato una verità dicendo “Questa bambina è decisamente anticlericale”.
Zio Piero, ancora terrorizzato, ha ricordato invece che, dai 6 mesi ai 2 anni, Nena si svegliava tutte le notti ad ogni ora, dalle 23 fino alle 6 del giorno dopo e lui e zia Isa erano diventati degli zombie, che andavano al lavoro nella speranza di poter fare un mini-pisolo, nascosti da qualche parte e in santa pace. Di Lalla, sempre zio Piero ricorda che è nata un mercoledì di Coppe: alla televisione davano o 6 o 9 partite e lui non è riuscito a vederne neanche una.
Sempre ieri sera zia Isa, la mia cara sorellina, rideva ironicamente al pensiero che, tra qualche mese, finalmente anch’io avrò la gioia di cambiare pannolini.
Devi sapere, Tesoro, che non ho mai avuto il motivo e neanche il desiderio di scaccolare un neonato perché papà è arrivato a sei anni e mezzo (frequentava già la prima elementare), devi sapere anche che, per tanto tempo, non ho avuto il coraggio di tenere in braccio un neonato che avesse meno di due mesi: prima dei due mesi i neonati sono mollicci, ciondolano da tutte le parti e ho sempre avuto il terrore di perderne qualche pezzo.
Ho eliminato questo handicap quando è arrivato nella nostra famiglia il caro Disco.
Disco era un cagnolino, un vivacissimo e dolcissimo barboncino medio di colore grigio-perla che avevamo deciso (a dire il vero è stato il nonno a decidere e io ho cercato di sostenere la sua decisione con diverse motivazioni) di volere.
Nonno è un animalista convinto (come Paola e Maria) e fin da piccolo ha sempre desiderato (e mai ottenuto) un cagnolino: questa è la prima e la più vera delle motivazioni che aggiungerò di seguito.
Il tuo papà aveva paura di tutti gli animali, anche dei cuccioli: ricordo quella volta che andammo da zia Rosa a vedere la cucciolata o di Cleo o di Minou e che papà rifiutò di tenere in mano uno dei gattini appena nati e nonno e io decidemmo per una terapia d’urto (..per esempio un cagnolino). Nel 1989 andammo poi ad abitare in una casa con giardino e cosa di più naturale che vedere un cagnolino zampettare felice tra casa e giardino?
Una sera che eravamo a cena con tutti i Negrini (probabilmente era il 1988 e festeggiavamo il compleanno di nonnina) nonno espresse questo desiderio e Paola memorizzò.
All’epoca zia Rosa aveva in casa le gatte Sissi (una soriana, sacra perché portata a casa da zio Alfio), Cleo (una siamese ereditata dai vicini) e Minou, figlia di Cleo e del randagio di turno; Paola poi portò a casa Matisse, uno splendido persiano, che le aveva regalato Flaviano; Paola osò anche portare a casa un cagnolino (sempre regalo di Flaviano, che è veterinario), suonò il campanello di casa tenendo fra le braccia il piccolo Disco, zia Rosa aprì la porta, vide il cane e richiuse la porta in faccia alla figlia dicendo “Torna sola”.
Per tutto quanto ti ho raccontato, Disco venne a vivere con noi subito dopo Pasqua 1989, aveva due mesi ed era una gioia vederlo vivere. Disco fu la terapia vincente per nonno, che nel novembre 1988 ebbe l’intervento di sostituzione della valvola aorta. Disco se ne è andato tre anni fa, il giorno dopo lo Tsunami, e ha lasciato in noi un sentimento di gioia e fiducia nella vita e nei nostri cari, gli siamo molto riconoscenti per quanto ha fatto per noi.
Sono commossa, e quindi ti lascio.
Un bacio.
17 gennaio
Tesoro,
devo assolutamente registrare un avvenimento legato a te.
Due giorni fa abbiamo accompagnato mamma a prendere i primi vestiti premaman in uno spaccio specializzato dove si compra proprio bene.
Mamma è stata modesta e oculata nella spesa e, anche a detta della commessa, è stata bravissima perché ha provato parecchi capi senza stancarsi o sbuffare.
Per nonno e me è stato divertente vedere questo abbigliamento così particolare, soprattutto i pantaloni molto elasticizzati con una fasciona in maglia all’altezza della pancia, anche questa super elasticizzata e l’elastico in vita, pieno di asole, che si allenterà sempre di più, man mano che tu crescerai.
Devo dire che la moda premaman è proprio carina; ai miei tempi si cercava di infagottare il pancione, quasi fosse, non voglio dire una vergogna, ma una condizione da nascondere; adesso il pancione viene lasciato in bella vista, coperto da un abbigliamento spiritoso che invita all’allegria. Ricordo con orrore i costumi da bagno di moda negli anni ’70: costumi interi con una “tendina” che partiva sotto al seno arrivando all’inguine, per coprire la “protuberanza”; adesso le future mamme indossano tranquillamente il bikini ed esibiscono la vita che è in loro, cosa c’è di più bello?
Un bacio
25 gennaio
Tesoro,
“Tutto bene, è una femmina” è la telefonata che ho ricevuto 15 minuti fa da mamma, alle ore 14.
Mamma mi ha detto di aver fatto un pianto liberatorio.
Rachele cara, adesso ti racconto tutto l’antefatto.
Il giorno 20 dicembre abbiamo saputo che tu misuravi 6 cm perché mamma ha fatto il “Test combinato”, richiesto dalla ginecologa per verificare il tuo stato.
Dopo alcuni giorni è arrivata la risposta, in cui era scritto che tu avevi dei problemi e che si rendeva necessaria l’amniocentesi per avere conferma di come stavi.
Il mondo che gira attorno a te (cioè tutti noi che ti vogliamo già un mare di bene) si è fermato, colto da preoccupazione, anche se fortunatamente da più parti erano arrivate notizie che il test combinato esprime solo allarmi e non dà certezze: abbiamo accettato la notizia con grandissimo beneficio d’inventario e grandissima fiducia in Dio, nella giovane età dei tuoi genitori e in te, che ti stai comportando perfettamente.
Si vocifera che il Test, che dà responsi quasi sempre allarmistici sullo stato del nascituro, non sia altro che un mezzo per far fare l’amniocentesi gratuitamente (sembra che questo accertamento costi molto) alle donne sotto ai 36 anni.
Bene, torniamo a noi.
Il giorno 21 gennaio (questo lunedì appena trascorso) mamma ha fatto l’amniocentesi e poi si è trasferita dai nonni Semeraro perché necessitava di riposo.
Oggi ha telefonato in ospedale ed ha avuto la conferma che sei sanissima e che sei una femmina!
Ma che bella giornata!
Cosa possiamo volere di più, cara principessa? Domani entri nella diciottesima settimana, sei quasi a metà del tuo percorso dentro mamma e poi …sarà solo gioia.
Sai cosa ha detto nonno, ridendo sotto i baffi che non ha?: “Allora, a scuola di danza ce la porti tu!” come per far capire che lui aspettava un maschio da portare sul campo di calcio, ma non è assolutamente vero perché fino a un’ora fa diceva “Maschio o femmina non importa, deve solo essere in salute”. Gli ho risposto: “Sarà una ruffiana senza fine e tu diventerai il suo schiavo!” .
Rachele, nonno e io abbiamo visto appena nati Frida, Lalla, Nena, Margot, Riky ed Eddy, li abbiamo toccati e accarezzati con tanto amore, ma cosa succederà quando potremo stringere a noi la figlia di nostro figlio? Ti prometto che te lo descriverò, anche se avevo intenzione di chiudere questo diario non appena avessi avuto notizia della tua nascita.
Ciao, bella!
Un bacio
31 gennaio
Tesoro, Rachele cara,
sono le 17 e nonno e io ci siamo appena piazzati ognuno al proprio posto di combattimento (nonno. stravaccato sul divano piccolo, legge la Gazzetta dello Sport, io seduta sul divano grande , ho il PC portatile sulle ginocchia) perché stamattina verso le 9 siamo partiti per Cassone…….cos’è Cassone? Ma come, non te ne ho mai parlato? Già, è vero, probabilmente l’ultima volta che ci siamo stati tu non ti eri ancora palesata.
Cassone è una località che potrebbe sembrare finta (come Rio Bo, Il paesino dai tetti aguzzi, descritto da Palazzeschi): è la prima frazione di Malcesine (ultimo paese veronese al confine con la provincia di Trento) situato sul lago di Garda. Pensa che quando nonno e io battevamo la sponda veronese del Garda per trovare una casina per l’estate, spesso ci fermavamo a Cassone, esploravamo i vicoli del centro storico(…..in 10 minuti scarsi, per dirti quanto grande è questa località), passeggiavamo sul lungolago e io pensavo: “Non ce la faremo mai a trovare un rifugio qui”, ne ero innamorata!
E invece il destino ha voluto che proprio qui trovassimo quello che abbiamo cercato per parecchio tempo.
Non ho nessuna intenzione di descriverti Cassone perché quest’estate anche tu farai parte dell’allegra brigata che si trova sulla spiaggia e avrai modo di apprezzare l’ambiente; ti anticipo solo che ho battezzato la spiaggia “Al Paradiso del Bimbo” perché, tra indigeni e ospiti, accoglie parecchi bambini, in quanto è fornita di sabbia e per circa 3 metri digrada dolcemente, dopo c’è subito la profondità (credo che siamo oltre i 3 metri).
Con nonno abbiamo controllato che non ci fossero sorprese in casa (una costruzione del ‘700 alle pendici del Monte Baldo fa presto ad assorbire umidità). Fortunatamente era tutto in ordine e quindi, dopo una breve passeggiato (la tua vecchia nonna in questo periodo porta un dolore alla caviglia destra, porca miseria… oh, I beg you pardon) ci siamo fiondati al ristorante Stella dove entrambi abbiamo peccato: nonno s’è pappato un maxi patto di spaghetti allo scoglio, io un fritto misto con contorno di patatine fritte, olè, che sta ancora facendo le capriole nel mio stomaco, mezzo litro di frizzantino bianco, io un caffè, nonno una grappa che anch’io ho contribuito a far evaporare velocemente.
E’ d’obbligo registrare anche che oggi ho messo per la seconda volta il cappello che ho comprato tre Natali fa a Salisburgo, quando, con gli zii Renzi e con Paula e Robert, siamo andati a vedere il Mercatino di Natale. Devi sapere che sono sicurissima di stare malissimo con i cappelli, ma mi piace l’idea di averne uno e, a Salisburgo, ho trovato questo che ho preso (nero, in panno, con la tesa abbastanza larga, che fortunatamente nasconde buona parte del mio faccione) e che, secondo me, è quello che mi fa meno “Vecchia Babbiona” tra tutti quelli che ho provato in vita mia. E’ un po’ impegnativo, ma per una passeggiata in centro o sul lago è portabile, devo però essere restaurata a dovere e vestita come si compete a una futura nonna.
Ehi, peperina, non fare obiezioni! Non è che in due anni abbondanti questa è la seconda volta che passeggio in centro o sul lago ben truccata e ben vestita, è solo la seconda volta che ho il coraggio di metterlo!
Ciao, bella!
Un bacio
Dimenticavo, a Cassone scorre il fiume più corto del mondo: si chiama Aril, è lungo 175 metri, affiora alle pendici del Baldo, attraversa la strada Gardesana orientale e si butta nel Garda.
Ancora n bacio
2 febbraio
Tesoro, Rachele cara,
è appena passata la mezzanotte e voglio fissare le notizie odierne che ti riguardano.
Oggi sei entrata nella diciannovesima settimana, come corre il tempo!
Nel pomeriggio mamma ha fatto una ecografia di controllo: sappiamo che sei lunga 12 centimetri e che pesi 234 grammi (ma come si fa a pesare una creatura che non è ancora nata? Misteri della scienza e della tecnica!).
Durante questa verifica la ginecologa ha detto: “E’ piuttosto vivace e giocherellona!” e dopo un pochino “…e anche dispettosa…” perché lei cercava di controllare alcune parametri ed evidentemente tu, muovendoti, non glielo consentivi.
I tuoi genitori hanno raccontato di aver visto bene il tuo viso e, per la prima volta le tue orecchie. Tu hai fatto l’esibizionista: con una mano ti sei presa un piede, hai aperto la bocca, quasi volessi sbadigliare, hai aperto bene una mano per far vedere le cinque dita e infine hai alzato un braccio e hai messo la mano sulla testa. La ginecologa è contenta perché cresci bene e tutto procede secondo gli standard.
Mamma sta bene; in tutto questo periodo non ha lamentato grosse difficoltà. Fortunatamente non ha mai avuto nausee e solo durante i primi mesi ha accusato dolori vari alla pancia, ma il suo utero doveva assestarsi per accoglierti. Adesso come adesso fatica a dormire perché a te non piace stare sdraiata a lungo nella stessa posizione e glielo fai capire. Direi però che il problema più grosso riguarda la pipì: mamma è perennemente con le mutande in mano, ha un’autonomia di mezz’ora, dopo di che , in qualsiasi posto si trovi, comincia a cercare il bagno, chissà come farà fra qualche mese, quando tu occuperai uno spazio maggiore di quello che stai occupando ora dentro di lei!
Basta, Tesoro, non mi dilungo oltre, tra un po’ vado a letto e quindi ti saluto.
Ciao, bella!
Un bacio
6 febbraio
Tesoro, Rachele cara,
non molto da rilevare se non che lunedì mattina, 2 giorni fa, nonno ha fatto un Day Hospital in preparazione all’intervento, che, a sentire il medico del D.H., sarà tra 20 – 30 giorni.
La cosa non è piaciuta ne’ a nonno ne’ a me e quindi ci siamo precipitati da Patrizio (il suo cardiologo, che è un suo ex-calciatore) per vedere se era possibile smuovere un po’ le acque perché l’attesa è snervante. Oggi Patrizio ha comunicato che nonno dovrebbe essere chiamato entro 15 giorni, vedremo.
Ciao, bella!
Un bacio
9 febbraio
Tesoro, Rachele cara,
devo annotare che mamma ti ha sentita ieri, 8 febbraio, per la prima volta!
Nei giorni precedenti era un po’ delusa perché non ti facevi sentire ma ieri ha sentito come una scossa, ha messo la mano sulla pancia e tutto è tornato tranquillo, ha tolto la mano e ha risentito la scossa, allora anche papà ha messo la mano e tu daccapo tranquilla, poi papà ha tolto la mano, altra scossa, papà ti ha parlato e ti ha baciata e tu ti sei tranquillizzata definitivamente.
Brava bimba! Fatti sentire, che mamma e papà non aspettavano altro.
Ciao, bella!
Un bacio
13 febbraio
Tesoro, Rachele cara,
oggi tu e mamma avete fatto l’ecografia morfologica e tutto procede bene.
Il messaggio sms di mamma è stato: “Pesa 284 gr, è sempre dispettosa e non collabora”. Sembri avere un bel caratterino! Siccome domani andiamo a Cassone insieme a mamma, ci aggiorniamo a domani sera perché avrò parecchio da raccontarti.
Ciao, bella!
Un bacio
14 febbraio
Tesoro, Rachele cara,
mettiti comoda che, come ti ho anticipato ieri, ho parecchie cose da raccontarti.
Intanto, ieri sera sono stata da mamma e papà e ho visto l’esito della morfologica: sei perfettamente in media, ma te ne parlo dopo.
Stamattina con mamma e nonno siamo stati a Cassone, un po’ per fare un giro, un po’ per studiare la riorganizzazione della casa poichè da luglio ci sarà un nuovo, anzi, una nuova abitante.
Abbiamo deciso che la camera all’ultimo piano (quella che era di nonno e mia) diventerà la vostra, visto che è l’unica in grado di ospitare un lettino; siccome è la stanza più calda (è un sotto-tetto) abbiamo individuato dove installare un climatizzatore per farti riposare comodamente.
La minuscola camera, che era dei tuoi genitori e dei vari ospiti, che ci hanno tenuto compagnia nelle estati trascorse, diventa la camera di nonno e mia. E’ veramente piccola, ci sta solo il letto francesino, ma oggi abbiamo verificato che è possibile inserire un simil-armadio largo un metro e profondo 30 centimetri. Appenderemo al muro un pensile con queste misure, che speriamo di trovare da Ikea, sotto a questo conficcheremo nel muro due o tre bastoni lunghi 27-28 centimetri e a questi appenderemo le grucce con i nostri vestiti, alla base del pensile applicheremo su tre lati del tessuto che proteggerà i vestiti dalla polvere…speriamo non venga una schifezza!
Tu capisci che tutto questo lavoro mentale ci ha affaticati ed esauriti: siamo stati costretti a contrastare il notevole calo energetico con un piattone di spaghetti allo scoglio, specialità del ristorante Stella, di cui ti ho già parlato.
Tornando a casa ci siamo fermati in un garden a vedere la mostra di orchidee.
Mamma ha comprato tante belle e colorate primule, che pianterà nel giardino di casa, intorno all’olivo, anche se poi si arrabbierà perché i gatti gliele strapperanno!
Ho acquistato un piccolo angelo in stoffa, molto semplice e molto carino. Mi piacerebbe regalartelo, che venisse messo e rimanesse per sempre, o il più a lungo possibile, vicino al tuo letto e rappresentasse lo spirito che ti proteggerà e che forse già ti protegge. Mi piacerebbe anche che questo angelo venisse chiamato “Angelin” e ora ti spiego perché.
La mia famiglia di origine era composta dal tuo bisnonno Urbano, la tua bisnonna Clara e le loro due figlie: la tua nonna Giangia (che sono me…) e zia Isa. Mio padre ricopriva alla perfezione il suo ruolo di capofamiglia, era un bravo falegname con ottima manualità e mente logico-matematica, lui aveva costruito tutti i mobili che erano nella nostra casa e alcuni giocattoli per noi bambine (ricordo un cavallo a dondolo e una credenza-vetrina, con quest’ultima hanno giocato anche Lalla ed Nena, figlie di zia Isa e zio Piero), anche se aveva smesso di fare il falegname per entrare in fabbrica. Lui sapeva aggiustare tutto e risolvere tutti i problemi.
Quando papà era al lavoro io diventavo il capofamiglia-sostituto, autorizzato a risolvere i piccolissimi problemi familiari di tipo pratico (aprire il barattolo dei pelati, sostituire una lampadina ecc.) e quando nonno costruiva un mobile nuovo io ero il suo piccolo aiutante, gli reggevo l’asse che stava segando, gli porgevo i chiodi, la colla, gli attrezzi e stavo lì, con lui, a guardarlo compiere le sue magie. Per queste mie attitudini non proprio femminili la mia mamma a volte mi chiamava scherzosamente “Angelin”; ora, se l’angelo, con gonna e grembiule, che ti regaleremo starà vicino a te e si chiamerà Angelin, sarà come mantenere un filo di unione con chi fisicamente non c’è più, ma che comunque è parte di te solo per i valori e i principi che ti verranno trasmessi.
Lo so che sei stufa, ma non ho finito. Desidero fissare il commento dell’ecografia morfologica:
Feto singolo con attività cardiaca e motoria e normale quantità di liquido amniotico.
Biometria fetale compatibile con l’epoca di amenorrea riferita dalla paziente.
Tesoro, io ci capisco poco ma, guardando la parte valorizzata (che per pietà non trascrivo), sembra proprio che tra i tuoi valori e quelli medi ci sia pochissimissima differenza, la ginecologa fra l’altro ha detto che tutto va bene per cui…potremmo essere più felici di così?
Buonanotte, tesoro.
Ciao, bella!
Un bacio
17 febbraio
Tesoro, Rachele cara,
oggi nonno compie gli anni, 62 per la precisione, auguri!
Come vorrei che tu fossi in grado di fargli gli auguri personalmente, lui ne sarebbe tanto felice, ma aspettiamo l’anno prossimo e questo succederà.
Un pensiero, come tutti gli anni, a nonnina Amy e a nonno Checco, che lo hanno generato:
personalmente devo essere loro grata per lo sbaglio fatto 62 anni fa; sono sicura che sia stato uno sbaglio perché, eravamo nel 1946 e nonno Checco, maresciallo maggiore di cavalleria, era da qualche anno tornato dalla campagna di Russia, vivo solo per grande fortuna, perché una donna russa lo trovò, ormai semiassiderato, e lo portò nella sua casa per aiutarlo a riprendersi.
Nonno tornò a casa (probabilmente nel 1943), dove lo aspettavano la nonnina e lo zio Alfio, nato nel settembre 1934; quando tornò, per motivi legati alla situazione politica del momento, nonno non era nei ruoli dell’esercito e quindi non percepiva uno stipendio per mantenere la famiglia.
Nel dicembre 1944 nacque lo zio Renzo e, verso il settembre, ottobre del 1945, nonnina, che ancora lo allattava, parlò con l’ostetrica che l’aveva assistita durante il parto (per gli strani casi del destino, questa ostetrica aiutò a nascere anche Frida, figlia di Renzo) perché da mesi non aveva il ciclo, mentre la pancia aumentava di volume; l’ostetrica disse che mancanza di ciclo e crescita di peso erano normali per una donna che allattava.
Dopo un po’ nonnina non ebbe dubbi: era seriamente incinta!
Nonnina scrisse alla sua mamma, la tua trisavola Palmina, nata e, all’epoca, residente in provincia di Siracusa, per chiedere aiuto. Si accordarono perché tutta la famiglia si trasferisse da lei e, da Verona, su un treno fatiscente, zio Alfio, nonno Checco, nonnina Amy, incinta di quasi nove mesi, con in braccio Renzo, che ne aveva 13, partirono.
Il viaggio, durò più giorni e per nonnina fu un martirio perché non potè mai sedersi (mi sembra di ricordare che il vagone era un carro-merci) , ma, alla fine, potè deporre tutta la sua disperazione nelle braccia di sua madre.
Nonna Palmina si era attrezzata per ospitare la famiglia; nonnina mi raccontava che in casa aveva ricoverato tutto il ben di Dio che poteva: olio, olive, farina e perfino una gabbia con delle galline per poter dare l’uovo fresco e del buon brodo a chi ne aveva più bisogno.
Nonno Nuccio nacque il 17 febbraio a Siracusa, dove rimase per alcuni giorni, infatti il 26 dello stesso mese era già a Verona con i suoi genitori ed Renzo; Alfio era rimasto a tener compagnia a nonna Palma per due motivi.
Prima di tutto a Verona ci sarebbe stata una bocca in meno da sfamare e secondariamente Alfio avrebbe dato a nonna Palma una ragione di vita.
Da pochi mesi era morto, per malattia contratta durante la guerra, il secondo figlio di nonna Palmina, fratellino di nonnina Amy.
Questo uomo, che si chiamava Nuccio, era una persona squisita, componeva canzoni (in casa abbiamo un disco con incisa una di queste canzoni) e la sua morte distrusse nonna Palma.
Il tuo nonno Nuccio si chiama così in sua memoria.
Zio Alfio (papà di Paola e Maria, marito di zia Rosa, purtroppo morto nel 1983 a 49 anni, un anno prima che il tuo papà rendesse felice tutto il nostro clan con il suo arrivo) si ricongiunse alla sua famiglia dopo cinque anni da questi eventi e portò con sé nonna Palma.
Forse un po’ perché gli assomiglia di carattere (gentilezza e dolcezza) forse perché si chiama Nuccio, come lo zio musicista, ma il tuo nonno divenne il preferito di nonna Palmina e nonno porta al collo, e non si separa mai, da una catenina d’oro, regalo speciale della sua nonna Palmina.
Adesso viene fuori il mio lato egoistico: vorrei tanto che tu, un domani, meglio se un dopo-domani, parlassi di me con lo stesso trasporto con cui il tuo nonno parla della sua nonna!
Pensa te che volevo scrivere solo due righe per ricordare l’anniversario odierno, sto diventando proprio scrivorroica.
Cia, bella!
Un bacio
6 gennaio 2009 alle 10:45
ma cge struggente questo diario!!!!!!!!
bellissimo!
e poi Cassone!
il Garda!
posti a me cari e familiari
bravissima Giangia, nuova e preziosa presenza dei nostri cassetti
aspetto il seguit di Tesoro-Rachele e tutto il mondo che le gira intorno
6 gennaio 2009 alle 11:59
Grazie Caterina
il diario è diventato il collegamento con tutte le persone che non finirò mai di amare
grazie per la tua attenzione
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Just wanted to mention keep up the good job!
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