TESORO – diario di un’attesa (3a parte)
Pubblicato da giangia il 13 gennaio 2009
21 febbraio
Tesoro, Rachele cara,
Mancano pochi minuti alle 23 e mamma ha mandato un sms dicendo che il giorno della morfologica, cioè il 13 febbraio, tu misuravi 23, 29 centimetri; le ho chiesto come faceva a saperlo e se mi prendeva in giro, allora mi ha spiegato che tramite Google ha trovato tre diversi siti che trattano l’argomento e tutti e tre hanno confermato la stessa misura.
In sostanza, dalla misura del femore è possibile definire la statura del feto; quindi: data la lunghezza del femore pari a 29 mm alla 19esima settimane + 4 giorni, qual è la lunghezza totale della piccola Rachele? La lunghezza totale della piccola Rachele il 13 febbraio era di 23,29 cm precisi.
Complimenti, signorina, lei è una splendida briciola di donna e le vogliamo tutti molto bene.
Ciao, bella!
Un bacio
23 febbraio
Tesoro, Rachele cara,
ti sei accorta che oggi siamo stati a Cassone?
Stamattina con mamma, papà e nonno abbiamo caricato sulla Scenic un mobile- libreria che avevamo comprato al mercatino dell’usato e che ha le dimensioni giuste per stare nella cameretta di nonno e mia. Papà l’ha smontato e poi lo ha caricato in macchina.
Arrivati a Cassone abbiamo portato i pezzi in casa e papà l’ha rimontato. Porco cane! (scusa) mancava un pezzo: la schiena della parte chiusa non c’era. Abbiamo guardato nonno, che doveva controllare che tutti i pezzi fossero in macchina, e abbiamo detto: “Pazienza, finiremo di montarlo la prossima volta”. Nonno era un po’ mortificato.
Solito piattone di spaghetti allo scoglio e poi…via in un centro commerciale a cercare il mini-armadio per la nostra cameretta. Non abbiamo trovato niente: saremo veramente costretti a inventarci qualcosa.
A casa abbiamo scaricato la macchina delle poche cose che avevamo acquistato e, improvvisamente, si è materializzata la schiena della libreria montata al mattino.
Nonno è ingrassato un chilo dalla soddisfazione e papà ha riconosciuto che era stato lui a non scaricare il pezzo. Ci siamo fatti una bella risata ed…ecco verbalizzato un nuovo piccolo aneddoto della serie “La saga dei Negrini”.
Ciao, bella!
Un bacio
26 febbraio
Tesoro, Rachele cara,
Due giorni fa, domenica, mamma ti ha sentita bene bene per la prima volta. Ieri ci ha riferito di aver sentito come un’onda dentro la pancia; era a casa nostra per un aperitivo Diana, la nostra amica vicina di casa, che le ha detto: “Se hai sentito il bisso allora è proprio Rachele”.
Cos’è il bisso? E’ la forma dialettale per biscia, quindi , chiamala onda, chiamala bisso ma sei proprio tu, finalmente! Mamma era in tensione perché non ti sentiva, ora è contenta perché le fai compagnia.
Questo evento merita un premio, quindi ti trascrivo un’altra favola scritta da Lalla.
Titolo: Nessuno è perfetto.
La notte scese all’improvviso e sorprese Alice, la Fata Vagabonda, alle porte di Pratoverde, un villaggio sulla vetta del monte Ghiacciolo: gli abitanti di questo paesino erano molto tranquilli e amichevoli, per questo la fata non ebbe alcuna difficoltà a trovare un riparo per la notte: Agnese e Ugo Meadow, infatti, famosi produttori di tappi di sughero, misero a sua completa disposizione la loro stanza degli ospiti. La fata, stanchissima dopo una lunga giornata di cammino, si mise subito a letto.
Alice era una fata diversa da tutte le altre: aveva capelli, occhi e carnagione molto scuri, da piccola aveva dovuto portare l’apparecchio per i denti ed indossava sempre un paio di vecchi jeans ed una maglietta con due micetti rosa. Non c’è da stupirsi se, appena compiuti i cento anni, diventata maggiorenne, la malcapitata avesse deciso di lasciare la sua famiglia e di girare il mondo. La povera Alice, crescendo circondata dalla perfezione di sua sorella Fata Turchina e di tutte le cugine, biondissime, con occhi azzurri, pelle candida e denti da pubblicità del dentifricio, si era convinta di essere la pecora nera della famiglia.
- Signora Fata Vagabonda, mi scusi se la disturbo, ma è successa una tragedia – la voce acuta della signora Meadow svegliò Alice – il signor Grey, sindaco di Cittagrigia, ha deciso di mettere anche Pratoverde sotto la sua giurisdizione…sta dipingendo di grigio tutte le nostre case! Potrebbe chiamare qualche sua sorella bionda e con il vestito da sera? Ci serve aiuto! –
- Non serve che chiami mia sorella e le sue amiche, sono una fata anch’io, vi posso aiutare da sola –
- E’ una fata anche lei? Non sembra proprio! Pensavo che, essendo così…diversa, non riuscisse a fare incantesimi e che per questo l’avessero cacciata! Non per offenderla, ma noi saremmo più sicuri se potesse chiamare la signora Fata Turchina – Agnese Meadow sembrava molto imbarazzata.
- Eccomi qui, sembra ci sia bisogno del mio aiuto – In un turbinio di stelline, petali di rose e nastrini era apparsa la Fata Turchina.
- Veramente stavamo risolvendo tutti i nostri problemi da sole, ma visto che sei qui…. – Alice aveva definitivamente rinunciato a dormire.
- Salve signora Fata Turchina, che emozione vederla, posso avere un autografo? Anzi no, prima dovrebbe aiutarci a far passare le manie di protagonismo al signor Grey, ma sono sicura che sarà una bazzecola per lei, Sua Perfezione – La signora Meadow stava già tirando la Fata Turchina per un braccio nel tentativo di vederla in azione quanto prima.
- Stia attenta signora, mi sciupa tutto il vestito, è di Falentino. Non tocchi nemmeno la sciarpa, è di Farmani, costa tantissimo. La seguo, sto arrivando! – La Fata Turchina uscì dalla casa preceduta dalla signora Meadow e seguita da Alice che, non avendo fatto in tempo a vestirsi, era ancora in pigiama.
Camminarono per una decina di minuti e, arrivate alla Casa Verde, la casa del sindaco e della sua famiglia, videro che il signor Grey si era arrampicato sul tetto della costruzione: stava per colorarlo di grigio.
- Potevate dirmi che dovevamo camminare per così tanto tempo, ho le scarpe con i tacchi, mi fanno male i piedi! – si stava lamentando la Fata Turchina – Vi aiuterò comunque. Basterà un mio incantesimo e…aiuto! – la Fata Turchina era inciampata nello strascico del vestito ed era caduta malamente a terra.
- Turchina, Turchina come stai? Ti sei rotta qualcosa? – chiese Alice preoccupatissima
- Ho rotto…ho rotto…un’unghia! Che tragedia! Devo andare immediatamente dall’estetista, o non ce la farò a sopravvivere! – In un turbinio di stelline, petali di rose e nastrini la Fata Turchina scomparve.
- Non credo sia mai morto nessuno per un’unghia rotta. Dovrò fare a meno del suo aiuto, a quanto pare – La voce di Alice non era per nulla preoccupata: stava per lanciare un incantesimo.
- Nessuno è perfetto, voglio il signor Grey subito giù dal tetto – ed il signor Grey cadde dal tetto della Casa Verde
- Perfetto non è nessuno, voglio tutte le mie amiche api a raduno – e tantissimi sciami di api si avvicinarono ad Alice in un baleno
- Nessuno perfetto è, voglio che il signor Grey sia sparito prima del tre – e le api fecero scappare il signor Grey fino in capo al mondo, prima ancora che Alice avesse contato fino a due.
- Signora Fata Vagabonda, ha salvato il nostro paese, ha salvato Pratoverde, io e i miei concittadini le saremo grati per sempre – La signora Meadow era veramente sorpresa, non pensava che Alice, con i suoi jeans e con i suoi capelli scuri, avrebbe potuto sconfiggere il signor Grey.
- Grazie, è stato un piacere, ora però, se non vi dispiace, tornerei a dormire, con tutte queste emozioni, mi è venuto un sonno! –
Così Alice, la Fata Vagabonda, salvò Pratoverde. Ancora oggi, nel mezzo della piazza centrale della città, c’è una statua con una targhetta che dice “Alice, la Fata Vagabonda, colei che salvò Pratoverde”.
Ciao, bella!
Un bacio
2 marzo
Tesoro, Rachele cara,
sono le 00.07 e ti devo raccontare velocemente.
Venerdì 29 febbraio nonno e io siamo andati in aeroporto ad accogliere Eliana e Angelica, che vivono a Ragusa.
Dopo aver raccolto i bagagli le nostre parenti si sono avvicinate all’uscita, ma un cane antidroga ha cominciato ad avvivcinarsi: chiamalo stupido! Un borsone da viaggio era colmo di focacce ancora tiepide!
Quando arrivano a Verona Eliana e sua mamma portano un sacco di prelibatezze.
Oggi, anzi ieri sera, i soliti otto del sabato più le ospiti hanno dato fondo alle focacce (al pomodoro e formaggio, alle melanzane, agli spinaci e alla ricotta e salsiccia, squisitissime). Più tardi sono venuti anche i nostri amici e vicini Diana e Bube e con loro abbiamo fatto fuori dolcetti siculi e stecche di cioccolato (queste ultime “made” in Angelica).
Domattina, con i Renzi, Angelica, Eliana andremo a messa al Santuario della Madonna di Lourdes, una bella idea che ha suggerito Diana, così uniamo l’spetto religioso a quello turistico;
porterò con me “Angelin” per vedere se riesco a farlo benedire per te, bambolina cara.
Non posso non riferirti che mamma, durante la cena, ogni tanto si toccava la pancia: dice che ti sente molto spesso; papà è invidioso perché non ti sente ancora e vorrebbe tanto percepire un tuo fremito. Ma cosa vuole quello lì? Che aspetti il suo turno e la tua disponibilità, in fin dei conti non sei mica nata ieri (!) e sai perfettamente che noi donne dobbiamo farci desiderare.
Ti saluto perché ho gli occhi che mi bruciano per il sonno.
Ciao, bella!
Un bacio
4 marzo
Tesoro, Rachele cara,
da poco abbiamo concluso la cena; nonno sta soffrendo davanti al televisore perché il Milan (la sua squadra del cuore, del fegato, della prostata e di tutti gli altri organi che vuoi tu) si sta scontrando con L’Arsenal per il campionato Vattelapesca.
Stamattina abbiamo riaccompagnato Angelica e Eliana all’aeroporto.
Come ti avevo anticipato, domenica siamo stati a messa al Santuario della Madonna di Lourdes; per merito di Angelica (che, vincendo il mio scrupolo di disturbare il prete, mi ha trascinata in Sacrestia) sono riuscita a far benedire Angelin, che mi auguro veglierà i tuoi sonni.
Ieri sera abbiamo cenato anche con mamma e papà, mamma dice che ormai ti sente benissimo.
Anche papà dice di averti sentita, posando la mano sulla pancia di mamma; secondo me si fa le storie perché ha fretta di avere un contatto con te (naturalmente sto scherzando perché spero che, se papà leggerà un domani questo diario, mi faccia la solita faccia un po’ scocciata che mi rivolge ogni volta che lo stuzzico e lui non gradisce. Non ti ho mai detto che gli voglio un bene immenso e che, ancora adesso, che è un uomo, mi viene voglia di mangiarlo?).
Ciao, bella!
Un bacio
6 marzo
Tesoro, Rachele cara,
mamma mia, che spavento stamattina!
Erano circa le 11 e nonno e io ritornavamo da alcune spesette quando è arrivato un sms di mamma che diceva. “Sono al pronto soccorso perché sono caduta, mi ha accompagnato Gabri, ho già avvisato Miche”.
Papà al telefono ha riferito che mamma era caduta sul sedere e che lui sarebbe andato in ospedale non appena conclusa la mattinata di lavoro.
Anche nonno e io siamo andati al pronto soccorso della ginecologia, dove abbiamo trovato mamma con un faccino triste e gli occhi arrossati, papà molto silenzioso e nonno Gabriele con la faccia preoccupata. Mentre aspettavamo che mamma potesse fare i controlli ci siamo rasserenati perché tu ti muovevi, mamma non aveva perdite di sangue, ma solo un dolore verso il fondo della schiena, che non le permetteva di stare seduta (probabilmente era anche lo spavento che non le permetteva di stare tranquilla).
Mamma ha eseguito una ecografia, che ha confermato il tuo buono stato e nessun distacco della placenta, anche l’analisi delle urine ha confermato nessuna presenza di sangue, per cui siamo tornati chi a casa e chi al lavoro, un po’ frastornati ma contenti.
Prima di raggiungere casa, con mamma siamo state a salutare nonna Giorgina, l’unica rimasta a casa, perché nonno Gabriele, anche lui in giro, si era precipitato in ospedale.
Nonna era molto molto agitata, ma non appena ha visto che mamma era bella e serena come al solito, ha tirato anche lei un sospiro di sollievo e, come suggerito da nonno Gabriele, mi ha fatto vedere il copriletto che ha ricamato per il tuo lettino: una meraviglia!
Nonna Giorgina dice che tu sei viziata ancor prima di nascere, con due genitori e quattro nonni che non pensano che a te! Forse forse non ha tutti i torti e, se tu puoi percepire il clima amoroso che ti circonda, forse sei d’accordo anche tu!
Ciao, bella!
Un bacio
8 marzo
Tesoro, Rachele cara,
oggi è la festa della donna e pertanto ti faccio gli auguri.
A essere sincera, a me la festa della donna e tutte le feste di “settore” non sono mai piaciute perché le trovo riduttive, mi piacerebbe di più una festa riconosciuta in tutto il mondo come la festa di tutti, senza scendere in dettagli (la festa del papà, della mamma, degli innamorati, dei nonni dei bambini, dei gay, della donna e non so cos’altro) e qui concludo questo poco interessante argomento.
Ieri siamo stati quasi tutto il giorno insieme a mamma; al mattino siamo stati all’ipermercato a fare la spesa e mamma si appoggiava al carrello perché le faceva male la botta al “bottom” presa due giorni fa, ma questo non le ha proibito di entrare all’Oviesse dove ha comprato una simpaticissima t-shirt per lei (con la bambina dei Simpson a bocca spalancata che stringe nella mano un ciucciottone) poi abbiamo preso un completino per te assolutamente non di colore rosa perché mamma non ti vuole sempre e solo rosa: ti dovrebbe andare bene per fine settembre, quando si sposerà zio Flavio.
Oggi entri nella 24esima settimana, hai quasi fatto 6 decimi del tuo percorso di feto, mamma mia come vola il tempo, soprattutto quando è tempo di attesa!
Ciao, bella!
Un bacio
14 marzo
Tesoro, Rachele cara,
sono le 9.15 e mamma ha inviato un sms, riferito a ieri sera, che trascrivo pari pari: “Miche aveva allenamento e poi mangiava con la squadra. Alle 23.30 circa è tornato, io ero già distesa nel letto, mi ha raggiunto sotto le coperte, intanto Rachele come al solito ballava, a quel punto Mike appoggia la sua mano per salutarla e l’ha sentita”.
Finalmente!
Iniziare una bella giornata primaverile con il disprezzabile obiettivo di pulire casa (la cosa non mi eccita per niente!) e ricevere notizie come queste ti mette entusiasmo (pulire mi dà sempre fastidio, ma lo faccio più volentieri).
Ciao, bella!
Un bacio
18 marzo
Tesoro, Rachele cara,
oggi sei andata a fare un’ecografia e Fritty-woman (come la chiama mamma) ha confermato che sei molto vivace, pesi tra i 700 e gli 800 gr, le dimensioni del femore e la circonferenza dell’addome sono perfettamente in linea con le tue 24 settimane + 3 giorni, Il tuo cure batte forte e sei posizionata con la testa verso l’uscita.
Mamma e papà ti hanno vista mentre ti succhiavi una mano e avevi l’altra sotto al mento,
i tuoi piedi erano incrociati vicino al cuore di mamma.
Bambina bella, ho visto i tuoi veramente inteneriti finchè mi raccontavano tutto questo: sempre di più realizzano che tra poco, e per merito del loro amore, sul pianeta respirerà una nuova creatura, della cui crescita avranno la responsabilità e la gioia.
Vai, bimba, facci sognare!
Ciao, bella!
Un bacio
Sono le 11 di sera e ho appena ricevuto un sms da mamma: “Ho appena misurato la lunghezza della piccola Rachele, siamo a 33,91 cm”. Evidentemente mamma è andata su Internet a cercare dati aggiornati da fissare insieme a quelli dell’ecografia eseguita oggi
Ancora un bacio
19 marzo
Sono da poco passate le ore 13 e nonno ha ricevuto questo sms: “Rachele mi ha fatto gli auguri per la festa del papà, pertanto io li faccio a te. Ciao, nonno”.
Eh già, oggi è la festa del papà e quindi auguri a tutti i papà del mondo!
Anch’io penso a nonno Urbano e, di conseguenza, a nonna Clara , a quanto hanno voluto bene a zia Isa e a me; se vuoi (che schifosa sono, come se tu potessi dirmi.”No, nonna, ti prego, risparmiami!”) ti racconto qualcos’altro della nostra famiglia, che ti faccia capire lo spirito di chi non è più fisicamente vicino a noi.
Parto parlando di me, ma poi capirai.
Ecco, la scuola. Ho vissuto la scuola d’istinto, mi interessavo alle materie che mi piacevano e trascuravo con grande impegno quelle che non mi erano affini, risultato: nel primo trimestre posso vantare di aver esibito anche qualche 2 in pagella. Siccome, come ti ho già detto, in casa entrava solo il salario di papà e quindi non si poteva scialare, cosa succedeva? Semplicemente il terzo trimestre facevo la “Corsa del musso” (corsa del somaro), cioè mi mettevo a studiare come una forsennata per poter essere promossa a giugno, così da poter ottenere la borsa di studio che avrei perso se fossi stata rimandata.
Perché nel buio di tanta incoscienza appariva una fiammella di consapevolezza? Era l’amore che mi faceva ragionare, l’amore per mia sorella, che, essendo più giovane e molto più volenterosa di me, non poteva avere meno di quanto era stato messo a mia disposizione (il diploma di media superiore era un lusso per i miei coetanei, figli del proletariato) e io non potevo consumare le risorse familiari in ripetizioni.
I bollori di studentessa indisciplinata e incosciente si congelavano anche di fronte all’amore silenzioso e tangibile dei miei; molte volte succedeva che, a pranzo, dopo la pastasciutta, mentre Isa ed io mangiavamo la nostra bella bistecca di manzo, i nostri genitori mangiavano (e mio padre ne sembrava deliziato) le budella delle galline cotte in padella! Ti rendi conto? Come potevo permettermi di essere ingrata (stupida e superficiale sì, ingrata no) nei confronti di queste due persone che, con grande soavità, si sacrificavano per permettere a Isa e a me un futuro diverso dal loro e da quello della stragrande maggioranza dei nostri coetanei?
Mio padre ha perso il suo all’età di 9 mesi, mentre mia mamma ha perso la sua a 2; è chiaro che nel matrimonio e nelle figlie hanno espresso non solo tutto il loro amore, ma anche quello che non hanno ricevuto nell’infanzia.
Ti voglio regalare un discorso che mia madre rivolgeva ogni tanto a noi figlie: “Ricordatevi che nessuno al mondo vi vuole più bene dei vostri genitori; quando vi sembrerà che il mondo vi crolli addosso ricordatevi che noi saremo con voi, al vostro fianco, sempre pronti ad aiutarvi a raccogliere e a mettere insieme le briciole di voi stesse”.
Ho trasferito questo messaggio a tuo padre e sono sicura che lui lo passerà a te, si tratta di una staffetta generazionale che utilizza un testimone straordinario.
Ciao, bella!
Un bacio
20 marzo
Tesoro, Rachele cara,
anche questo è un giorno da ricordare: oggi è l’equinozio di primavera, vale a dire che oggi è il primo giorno di primavera!
E la giornata è proprio primaverile: sole tiepido, ogni tanto qualche nuvola, un leggero vento, tanta luce, i peschi sono fioriti e, proprio mentre ti scrivo, è volata via la serra di plastica che ormai è vuota e con nonno dobbiamo riporre in garage. Lo faremo? Non lo faremo? Chissà ….. Nonno e io siamo bravi a posticipare quei lavoretti che si possono concludere in 10 minuti.
Dai, oggi ti risparmio e pertanto eccoti il mio solito…..
Ciao, bella!
Un bacio
E come faccio a non ricordare cosa è successo stasera? Prima di cena è venuta mamma a misurare la pressione perché oggi non era proprio al top, anzi aveva qualche capogiro e, finchè è rimasta a casa nostra, ha sbadigliato parecchio senza aver sonno: una giornata un po’ così. L’ultima volta che ha fatto l’ecografia Fritty-woman ha rilevato che aveva la pressione minima un po’ alta e le ha suggerito di tenerla controllata; per questo motivo, visto il malessere è venuta a fare una verifica.
Tutto questo per dirti che poi si è seduta sul divano e, siccome ti muovevi, mi ha detto di mettere la mano sulla pancia.
Insomma, tutte le volte che lei mi diceva: “Hai sentito?”, io non sentivo proprio niente, ero un po’ delusa, ma poooooi…… ho sentito un tu-tu-tum e ho detto: “Eccola!” proprio mentre mamma mi ha guardato come per dire: “Questa volta non puoi non averla sentita!”.
E quindi, oggi, giovedì, primo giorno di primavera dell’anno 2008, io sottoscritta, Giangia Guarienti, dichiaro di aver sentito mia nipote Rachele Negrini muoversi dentro la pancia della sua mamma, Irina Semeraro.
Credo sia assolutamente indispensabile dare una veste di ufficialità a un evento così importante, che ha accomunato tre generazioni di donne.
Grazie, Irina, ti voglio bene!
A te, gioia cara,
ancora un bacio
23 marzo
Tesoro, Rach
24 marzo
Tesoro, Rachele cara,
ieri sera volevo farti gli auguri di Buona Pasqua ma, come vedi, non sono neanche riuscita a completare il tuo nome in quanto il computer non ha più dato segni di vita (aveva la batteria completamente scarica e quindi oggi è rimasto tutto il giorno sotto carica), mi sono preoccupata perché temevo di aver perso questo diario ma, per la mia gioia, è tutto conservato.
Oggi abbiamo trascorso Pasquetta alle Costagrandi da Flaviano, Paola ed Eddy insieme a zia Rosa (tu sei stata a Cassone con i tuoi e una coppia di amici).
E’ stata una giornata ricca di sole, anche se freddina; nonno e io ne abbiamo approfittato per coccolare i cani che giravano nel cortile, che bello! So di essere un po’ razzista ma devo dire che entrambi siamo più in sintonia con i cani che con i gatti (Kina non me ne volere, ti prego!).
Ora (sono le 22.30) nonno e io siamo tranquillamente sdraiati su divano, stiamo fingendo di guardare la televisione, in attesa che il sonno ci porti a letto.
Ciao, bella!
Un bacio
29 marzo
Tesoro, Rachele cara,
oggi è stata proprio una giornatona, no, anzi, stasera è una seratona!
Stamattina tutto tranquillo; nella tarda mattinata sono partita per Cassone con zia Isa e zio Piero; nonno è rimasto a casa perché nel pomeriggio ha avuto un importante impegno calcistico.
Con mamma e papà nel pomeriggio siete stati in montagna a salutare Cosetta, la mamma temporanea di papà quando era in istituto,
Nena infine è partita giovedì con la scuola alla volta di Vienna ed è tornata stasera.
Risultato: stasera, chi prima, chi dopo, ci siamo ritrovati tutti a casa nostra (per fortuna ci siamo fermati per strada a comperare la pizza per tutti) per raccontare gli eventi di oggi.
A Cassone la giornata è stata ottima.
Nonno si è dichiarato soddisfatto degli accordi presi con l’Hellas.
Mentre mangiava, Nena ha raccontato (mitraglietta Mentana non è nulla al suo confronto) quanto è successo durante la gita.
Per ultima, ovviamente, tengo la giornata tua e dei tuoi.
Papà e mamma ci hanno raccontato della visita a Cosetta, della felicità nel ritrovarsi; papà ha riconosciuto Cosetta e anche il suo papà, che ha circa 90 anni, abita in un paese vicino alla figlia e ha voluto vedere la trasformazione in uomo del bambino che aveva conosciuto circa 25 anni prima.
Papà ci ha fatto vedere alcune foto che Cosetta ha duplicato per lui, risalenti al periodo in istituto.
Beh, Rachele cara, ce n’è una tenerissima: papà avrà avuto tra i tre e i quattro anni , ha la testina quasi appoggiata al tavolo (una posizione che talvolta assumeva da bambino) e sta imboccando con molta attenzione una bambola, è dolcissimo. Ho immaginato che fra pochi mesi potrà finalmente imboccare la sua bambola vivente e sono sicura che lo farà con lo stesso trasporto della foto.
Non ti ho raccontato che, durante la vita in istituto, papà ha sofferto moltissimo la sua condizione particolare, soprattutto quando ha cominciato a frequentare la prima classe in una scuola statale e ha potuto confrontarsi con gli altri bambini.
Per alleviare le sue sofferenze Cosetta, durante i fine settimana, lo portava a casa sua, in una fattoria sulle Prealpi, in mezzo agli animali, dove c’era il trattore; il papà e i fratelli di Cosetta lo coinvolgevano nelle attività della fattoria e là, finalmente, papà si rasserenava.
Ecco, ti ho detto tutto……..ah, no, dimenticavo……….stanotte devi portare avanti l’orologio di un’ora perché incomincia l’ora legale, dormiremo un’ora in meno, ma sarà chiaro fino a tardi, che bello, vedrai, ti sembrerà di vivere di più.
Ciao, bella!
Un bacio
14 gennaio 2009 alle 09:53
Ciao Giangia!
Continuo a seguire con interesse la trascrizione di questo tuo diario. Mentre lo trovo molto toccante per la sua immediatezza e per la sua “realta’”, mi permetto (se non ti offendi) di fare un piccolissimo appunto circa la sua forma.
Se dovessi inventare un racconto in questa forma, forse cercherei di elaborare un po’ di piu’ sugli avvenimenti (a costo di sacrificarne alcuni), per evitare l’effetto “lista della spesa”.
Accorperei i giorni per evitare di spezzettare troppo la narrazione, allungherei un po’ le riflessioni della voce narrante.
Molto bella la tua idea di inserire qua e la’ le fiabe per la nascitura.
Molto riuscito anche il brano del 19 marzo (quello che mi e’ piaciuto di piu’ fino ad ora), dove lasci spazio ad un po’ di introspezione, e il dialogo con la bambina diventa in realta’ una “scusa” per dialogare con se stessa.
Non preoccuparti, prima o poi tocca a tutti uno dei miei commenti lunghi
14 gennaio 2009 alle 16:09
Andrea,
Veramente ti ringrazio molto proprio per il tuo suggerimento.
Come avrai capito, questo diario è autentico.
La prima parte è stata copiata talis et qualis; rileggendola sul sito mi sono resa conto del risultato penoso e per questo motivo ho incominciato a tagliare, ma capisco che devo essere più decisa.
Il tuo lungo e sincero commento dimostra solo interesse e voglia di condividere, quindi grazie!
14 gennaio 2009 alle 16:11
ciao Cara Giangia,
ho il meraviglioso sospetto che tu e io siamo amiche anche nella vita!
Ti dice niente qualcuno che d’estate passa da Cassone andando a fare windsurf?
se sei davvero tu, confermo la grande gioia per l’arrivo di Rachele…le nostre famiglie sono sempre state amiche e se sei davvero tu, incontrarti qui e’ una cosa magica e incredibile, non avendotene mai parlato
Caterina
14 gennaio 2009 alle 16:21
No vabbe’ dai non ditemi che vi conoscete sul serio! Caterina: e come mai non le hai detto prima del sito?!
Giangia: non preoccuparti l’ho capito che il diario e’ autentico. Per questo i miei erano suggerimenti per un racconto equivalente “inventato” a tavolino
14 gennaio 2009 alle 16:27
Cara Caterina,
leggendo la tua raccolta anch’io ho capito che questo sito era il depositario del cuore di una mia amica, mi sono fatta coraggio e sto provando a depositare anche il mio.
Ti abbraccio
14 gennaio 2009 alle 16:55
si’, ma certo che sei tu!
le prelibatezze ragusane!
i tuoi pranzi…il lievito del pane di pasta madre…
la parete con i coperchi!!!!
Giangia!!!!!!!
14 gennaio 2009 alle 17:51
si’, Andrea, e’ lei!
devo fare un mea culpa perche’ e’ da molto che non la vado a trovare ma Giangia e’ una donna impegnatissima!
e generosissima. sonoa nche un po’ gelosa perche’ Rachele mi spingera’ in giu’ nell’elenco delle persone che ama ma va benissimo cosi’!
e credo nn mi abbia riconosciuta…
provo con Titta…
ciao amica mia stupenda.
14 gennaio 2009 alle 18:12
Cara Tit…Caterina,
è da tempo che ti ritrovo qui, in questo sito, e per me non sei lontana.
Quando nasce un nuovo affetto il cuore non caccia in giù gli affetti acquisiti, semplicemente si allarga per accogliere quello nuovo!
Ti riabbraccio
Mar…Giangia