la vita dietro l’angolo (titolo provvisorio…)

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RACCONTO N°1577

La onorata commissione di esperti era riunita già da qualche giorno per esaminare le proposte che erano giunte al concorso ed eleggere i vincitori.
Giornalisti, pubblicitari, scrittori e sociologi sedevano nella grande sala attorno al tavolo ovale.  Fuori dal bel palazzo storico dove la giuria era riunita c’era Milano che aveva finalmente raggiunto l’estate, dentro la stanza l’aria era torbida di fumo e di caffè, l’aria condizionata faceva da sottofondo al dibattito.
“Gesù! mi viene il mal di testa a furia di leggere tutte ste’ boiate!”  Esclamò esausto il pubblicitario mentre si sistemava gli occhiali.
“Eppure ci deve essere qualcosa di buono qua dentro….” disse con speranza l’insigne scrittore indicando due scatoloni pieni di buste “non è possibile che ci sia un appiattimento creativo simile nella testa della gente!”.
Il sociologo si alzò in piedi, si sistemò le mutande con la mano nella tasca dei pantaloni, emise un sospiro di sollievo e allargando le braccia proferì il suo verbo: “Eppure non era così difficile da immaginare la situazione, essa è la conseguenza della stato in cui la società si trova a esercitare il suo esistere.”
Sull’altro lato del tavolo un giornalista chiese ad un suo vicino: “Ma che cazzo dice quello lì?” Questi dopo essersi guardato con rassegnazione il palmo della mano destra gli rispose “E’ pagato per questo.”- “Ma va’?” domanda incredulo il giornalista “Vuoi dire proprio che…” “Massì è tipico.” tagliò corto il vicino asciugandosi il palmo umido con un foglio preso dal mucchio.
“Sentite un attimo, sono tre giorni, forse quattro che siamo qui riuniti per trarre delle conclusioni ed assegnare i premi di questo cazzo di concorso di scrittura, ma io non me la sento proprio di andare avanti, quindi me ne vado. Ora.” Così dicendo uno di loro si alzò dal tavolo e si avvicinò all porta della stanza.  “Tu non vai da nessuna parte, cacasotto finocchione di merda!!” gli urlò dal fondo del tavolo uno che aveva avuto la stessa idea il giorno precedente.
“Signori, SIGNORI! Per favore non è il momento di lasciarsi andare, un attimo solo e sono sicuro che arriveremo alla fine.” disse con fermezza un autorevole membro della commissione “so che è difficile e frustrante per tutti, ma abbiamo preso un impegno , e PERDIO!!, dobbiamo portarlo a termine!”.
Incredibilmente, con un tono di speranza uno di loro prese la parola – “Vi chiedo un attimo di attenzione generale colleghi, finalmente ho trovato, forse, qualcosa di interessante: è il racconto numero 1577, per favore provatevi a leggerlo, è un po’ grezzo, ma è divertente che parli proprio di una situazione simile a quella che stiamo vivendo noi ora, il bello è che alla fine della novella, per un incantesimo, quando tutti i partecipanti alla commissione esaminatrice di un concorso di scrittura hanno letto il racconto…..MUOIONO CONTEMPORANEAMENTE. Non lo trovate simpatico? Un po’ per scherzo, un po’ sul serio è però l’unica cosa originale che ho…..”
Senza poter dire altro colui che stava parlando crollò con la testa sul tavolo mentre anche gli altri onorati ed insigni membri della giuria si rassegnavano ad andare incontro alla propria sorte.

FINE

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