Zia di olaf – “Ricordi d’infanzia”

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      Sono una vecchia signora di 86 anni e come si può immaginare, oltre l’età, ho anche tanti ricordi, belli e brutti, ma voglio trascrivere in questo spazio quelli belli, ossia: i “ricordi d’infanzia”. La mia infanzia fu. fortunatamente, felice, vissuta in una famiglia i cui componenti si volevano molto bene. Detto questo, dovrei forse iniziare il primo racconto con “c’era una volta”? Ma no! I ricordi non sono favole, sono vita vissuta; perciò inizierò con: “Sembrava una mattinata …” -------------------------------------- Zia di Olaf ( ... Olaf ... il quale mi ha convinta a scrivere questi ricordi lontani ) -------------------------------------- ( Nota di Olaf: sono contentissimo di aiutare zia a pubblicare le sue “avventure”, non sono d’accordo solo su una parola: “vecchia”, persone come mia zia Alda non hanno tempo e sono costantemente giovani, indipendentemente dall’età anagrafica )

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Il giorno con la “G” maiuscola

Pubblicato da Alda il 10 settembre 2011

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Ma … quale potrebbe essere il giorno con la “G” maiuscola?

- Forse il giorno della mia nascità? Oppure quello in cui lascerò questo mondo?
- Forse il giorno che ti incontrai? Oppure quello in cui ci lasciammo?

Chi può saperlo? Si, perché, può darsi, sia capitato un giorno con la “G” maiuscola e noi non ce ne siamo nemmeno accorti; come pure può essere capitato che un giorno con la “g” minuscola poi, per miracolo o per fortuna, è diventato con la “G” maiuscola.

Certo è che nella vita, per la maggior parte di noi, i giorni con la “G” maiuscola sono rari.
Per quanto mi riguarda, ricordo che mi capitò una giornata con la “g” minuscola ma così minuscola da essere invisibile e non solo, pian pianino rendeva invisibili anche le lettere che la seguivano, per cui la parola si trasformava in altre prive di significato:
da “iorno” a “orno”, poi a “rno” e alla fine rimaneva un bel “no!”.
Che fare? Improvvisamente mi ricordai che esiste una legge universale per cui tutte le cose esistenti nell’universo hanno il loro “contrario-simmetrico”, e qual è il contrario simmetrico del “no”? è il “si” !!!

Pensando a questo, quella volta, andai a letto più contenta.

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