Una leggenda racconta che Apollo, il bellissimo Dio del Sole, innamorato di Deifobe, la bella Sibilla da cui era stato respinto, ciò nonostante, le concesse di vivere molto più a lungo del previsto, a patto che lasciasse la Grecia e si stabilisse a Cuma, in zona partenopea.
Qui, un giorno, la Sibilla apparve a Tarquinio il Superbo, ultimo Re di Roma (vedere articolo: “Lo stupro che causò la fine della Monarchia nell’Antica Roma) e gli offrì i suoi nove Libri Sibillini in cui erano riportati oracoli e profezie.
Il Sovrano reputò eccessivo il prezzo richiesto e la Sibilla, allora, ne distrusse tre.
Re Tarquinio, ritenne ancora più alto il prezzo richiesto per quei soli sei Libri e a quel punto, la Sibilla ne distrusse altri tre.
Solo di fronte a tanta determinazione, il Re di Roma si decise ad acquistarli, proprio mentre la Sibilla faceva l’atto di distruggere gli ulteriori tre rimasti.
Il prezzo, però, rimase quello relativo a tutti e nove.
Tarquinio il Superbo ordinò di custodire i tre Testi Sibillini nel Tempio di Giove, a Roma.
Purtroppo, nell’ 83 a.C., essi andarono distrutti in uno dei tanti frequenti incendi che affliggevano la città.
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