Tag Archive: Federico II


1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (No Ratings Yet)
Loading ... Loading …

Un nome così gentile fa pensare ad un bel quadro che ritrae una dolce fanciulla o ad un romantico romanzo di fine ‘800 con protagonista sempre una dolce fanciulla… e invece, la “Vergine di Norimberga” era un infernale strumento di tortura e di morte.
La mente umana è stata piuttosto prodiga nell’escogitare di tali strumenti, allo scopo di provocare nel disgraziato sottoposto a tortura il massimo della sofferenza, ma mai si era giunti a tanto.
La “vergine” era una enorme statua riproducente le fattezze femminili (chissà perché questa scelta di sesso…) , piuttosto innocua a vederla dall’esterno.
Il suo interno, però, riservava una forma di supplizio senza eguali: vi erano fissati coltelli e lame lungo tutta la superficie e due lame, più lunghe e sottili, erano piazzate all’altezza degli occhi.
Alla base era sistemata una doppia fila di lame rotanti sopra una botola che si apriva quando il disgraziato vi veniva introdotto per subire il fatale “abbraccio” della “Vergine”.
Le lame dell’infernale ordigno si mettevano tutte in azione
Contemporaneamente, facendo letteralmente a piccoli pezzi il condannato, i cui resti finivano, attraverso la botola, in un fiume sotterraneo senza lasciarne traccia.
Ma… quali gravi reati potevano meritare tanta spietata crudeltà? Il più comune era quello di eresia e poi tanti altri, fra i quali: omicidio, vilipendio alla religione, ecc..
L’aspetto più inconsueto era che ad emettere e ad eseguire tali condanne, non era un Tribunale statale, ma un Tribunale segreto: la famosa Santa Vehme.

Nacque in Westfalia, in Germania, alla morte di Federico II, quando il braccio di ferro dell’Impero con lo Stato Papale portò ad un indebolimento del potere imperiale.
La Vehme, che si definiva abusivamente Santa perché pretendeva di essere sostenuta dalla Chiesa di Roma, si prefiggeva di punire i colpevoli sfuggiti alla Giustizia normale e, per tale ragione, il numero di Tribunali andò sempre aumentando e distribuendosi su tutto il territorio.

Nessuno sfuggiva alla caccia: uomini di ogni ceto sociale, ma anche donne e bambini al di sotto dei dodici anni.
Una caccia spietata, sostenuta da semplice accusa; perfino in anonimato.
Poiché il pericolo di accusa era reale e poiché, al contempo, per entrare a far parte di quei Tribunali bastava cedere una congrua somma di denaro, furono in molti ad iscriversi alla Setta per evitare eventuali accuse e relative condanne.
Il Tribunale era così istituito: un Presidente della Corte e 14 Giudici, di cui 7 nobili e 7 borghesi, uno dei quali doveva assolvere al dovere di boia.
I Giudici, che erano anche membri della Setta, dovevano prestare Giuramento di fedeltà:
“Giuro sul mio onore di mantenere i segreti della Santa Vehme celati al Sole e alla Luna, all’uomo e alla donna, all’erba e alla bestia, al grande al piccolo. Giuro che non parlerò né per dono, né per spergiuro, né per paura né per amore, né per argento né per oro e neppure per capriccio di donna.”
Impossibile immaginare che un simile romantico giuramento nascondesse un segreto così orrendo come la “Vergine di Norimberga”.
La Setta più sanguinaria della Storia fu operativa per qualche secolo e il suo declino avvenne solo con il ritorno del potere imperiale e della Giustizia Governativa.

1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (No Ratings Yet)
Loading ... Loading …

Per cominciare, una nota è doverosa: troppe “crociate” in seno al Regno Crociato e non tutte combattute in Terrasanta.
Ci furono “crociate” contro i mori in Spagna e quelle contro i pagani nel Baltico; queste ultime, combattute proprio dai Cavalieri Teutonici.

Il nome completo dell’Ordine di questi Cavalieri era: “Fratelli della Casa Teutonica di Santa Maria di Gerusalemme” ed è l’unico, fra tutti gli Ordini Cavallereschi, esistente ancora oggi. La sua sede si trova a Vienna ed è una benefica istituzione di volontariato.

Come ogni altro Ordine di Cavalieri, la sua origine è circondata da segreti e misteri.
Secondo la leggenda, fu un mercante tedesco, in pellegrinaggio in Terrasanta, che, viste le precarie condizioni in cui versavano i suoi connazionali, decise di costruire una struttura ospedaliera, per soli tedeschi, dedicandola alla Vergine Maria.
Dopo varie vicissitudini, quasi tutte disperate e sfavorevoli alla causa, finalmente alcuni principi tedeschi si decisero ad intervenire, trasformando la struttura in un Ordine Cavalleresco: dotandolo, cioè, anche di una forza armata.
La Cerimonia di inaugurazione avvenne alla presenza dei capi degli altri Ordini dei Cavalieri, oltre che di principi tedeschi.
Questa investitura, però, condusse l’ospedale, pian piano, ma inesorabilmente, verso una radicale trasformazione: da Ente assistenziale si trasformò in struttura para-militare.
Si continuò ad assistere malati e feriti, naturalmente, ma sempre di più, si finì per occuparsi di faccende guerresche che contribuirono a cambiare sia lo spirito che la natura della Confraternita.
Se prima era facile entrare nell’Ordine, essendo la sua natura di carattere umanitario, dal momento in cui diventava Ordine Cavalleresco, l’adesione diventava faccenda assai più selettiva, aperta soprattutto a principi, baroni, duchi, militari, ricchi mercanti, banchieri… tutti, rigorosamente di nazionalità tedesca. Solo più tardi, ma molto più tardi, vi furono ammessi anche italiani, inglesi, ungheresi, ecc.. sempre di nobile estrazione.
Con affiliati di tale calibro, l’Ordine non tardò a diventare un organismo potente, prepotente e con non pochi episodi di violenza e crudeltà.
Gente dura ed inflessibile con se stessi e con gli altri, e pronta a sacrificare alla Causa, per l’appunto, se stessi e gli altri.
Gente dura e fiera di appartenere alla razza teutonica.

Proprio questo aspetto, però, finì per attirare su di loro l’accusa di nazionalismo (estraneo, fino a quel momento, alla Causa) e perfino di razzismo: una ambiguità che affascinò il 3° Right, durante la seconda guerra mondiale, fino a punto da volerlo prendere come esempio di modello da seguire.
A causa, infine, della forza e del carattere dei suoi seguaci, l’Ordine divenne sempre più ricco e potente, palesemente insofferente verso la sovranità papale, ma con il grande merito, grazie alle figure carismatiche di alcuni Grandi Maestri, di farsi “Mediatore” tra Stato e Santa Sede.
Un esempio di tale “virtù” si ebbe ai tempi delle grandi tensioni fra l’imperatore Federico II di Germania con la Santa Sede.
L’Ordine fece da intermediario fra il Papa e l’Imperatore tedesco che per più di una dozzina di anni aveva continuamente rimandato la partenza della sua Crociata (ogni Sovrano ne aveva una propria, indipendente dalle altre), adducendo sempre qualche scusa, tanto da attirarsi addosso una scomunica papale… ma questa è un’altra storia.