Tag Archive: Antica Roma


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PRESENTAZIONE

Ccopertina del libro

Corre l’anno 882/883, il 68/69 dell’era cristiana: l’anno più lungo di tutta la storia dell’Antica Roma, che vede la morte cruenta di quattro imperatori.
Anno di violenze e congiure, è anche il momento in cui il Cristianesimo, approdato a Roma insieme a molti altri culti orientali, mette i primi germogli, pur tra sospetti, speranze e persecuzioni.

Marco Valerio, tribuno della Legione X, di stanza in Giudea, è inviato a Roma dal suo superiore, il generale Vespasiano, per valutare e riferire sulla situazione: l’Urbe sta precipitando in quella che sarà chiamata: Anarchia Imperiale.
Costretto l’imperatore Nerone al suicidio, in ogni parte dell’Impero – Spagna, Giudea, Germania – le Legioni premono per affidare la porpora imperiale al proprio Generale.

Marco Valerio si troverà coinvolto in vicende che avranno come protagonisti gladiatori che si sfidano nelle arene, pretoriani e senatori pronti a passar da una corrente politica all’altra, liberti arroganti, filosofi, schiavi, vestali, prostitute, giovanissimi banditi…
Intreccerà una bella storia d’amore con Lucilla, scampata alla carneficina seguita alla congiura Pisone contro Nerone, figlia di uno dei congiurati; per lei, Marco Valerio arriverà perfino a sfidare Cesare, di cui da ragazzo era stato compagno delle giovanili bravate.

Uno spaccato di vita nella Roma d’epoca imperiale, in cui il potere sul popolo si esercitava assicurandogli: PANEM ET CIRCENSES – Pane e Circo.

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Magia e superstizione hanno condizionato la vita dell’uomo in ogni epoca.
Nell’ antica Roma Imperiale, ai tempi di Claudio e Nerone, un nome faceva tremare la corte: Locusta.
Era una vecchia dall’aspetto orrendo, ma dal potere e prestigio quasi illimitati ed era l’unica persona con libero accesso, notte e giorno, agli appartamenti privati di Nerone, perché era la sua fattucchiera personale.
Nerone, come tutti i suoi contemporanei, era profondamente superstizioso.
Come dargli torto se ancor oggi così tanta gente si fa prosciugare il portafoglio da maghi e fattucchiere?
Nerone non muoveva un dito senza prima consultare quella orrenda creatura la quale era anche assai esperta di veleni.
Fu proprio dei veleni da lei preparati che Nerone si servì per sbaragliare la concorrenza.
(oggi si usano altri mezzi, per fortuna)
Per primo, fece fuori l’imperatore Claudio, suo patrigno, facendogli servire una gustosa pietanza a base di funghi… corretti da Locusta, naturalmente.
Toccò poi al fratellastro Britannico, il quale aveva qualche diritto in più di sedere sul trono dei “figli della lupa”.
La morte del povero ragazzo fu spettacolare e gli storici ne danno risalto nei loro scritti.
Britannico era stato invitato ad un banchetto e stava tracannando vino da una coppa da cui aveva già bevuto un assaggiatore. Il ragazzo chiese dell’acqua per annacquarlo, ignorando che il veleno preparato da Locusta si trovasse proprio là dentro.
Morì, tra spasmi atroci, sotto gli occhi di Nerone e della corte atterrita.
A quella morte, naturalmente, ne seguirono altre, sempre sperimentando nuove pozioni e nuovi veleni che resero Locusta una delle donne più ricche di Roma.
Giunse, però, anche per lei il tempo della resa dei conti, della condanna e della pena.
Morto Nerone, l’imperatore Galba la fece pubblicamente giustiziare e la gente poté trarre un sospiro di sollievo.

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Definire complessa la religiosità degli Antichi Romani è quasi un eufemismo: superstizione, incantesimi, spaventevoli rituali e pratiche magiche.
Tutto questo aveva lo scopo di dominare o propiziarsi le forze della natura: eclissi, inondazioni, terremoti…
Rew ed He-kau erano chiamati, in Egitto, gli Incantesimi e le Formule Magiche.
Indigitamenta, invece, era il nome con cui gli antichi romani indicavano l’insieme dei riti e delle formule magiche per invocare le Divinità
Unica, ma fondamentale differenza: mentre le prime, con il “tono giusto” della voce “costringevano” la Divinità ad intervenire, le seconde erano, invece, “invocazioni”, ma sempre con un tono particolare di voce.

Ancor oggi troviamo traccia di questo rituale nella voce modulata del muezzin (durante le cinque preghiere della giornata) dall’alto dei minareti arabi. La troviamo anche nei Salmi ebraici recitati nelle funzioni sacre e nella Messa cantata dei cristiani.

Un accenno meritano le Defixiones, forme di maledizione incise su lamine di piombo arrotolate e trapassate da un chiodo.
Tale pratica era in uso anche altrove: Grecia, Egitto…
In Egitto, in particolare, erano incise su cocci che venivano poi frantumati.
Le defixiones si deponevano in tombe, fosse, pozzi, sorgenti o qualunque posto potesse “condurre” agli inferi ed attirarvi un nemico.
Nuocere, però, non era il solo scopo di questa pratica magica: una defixiones poteva essere utile anche in amore, potere, denaro e altro.
Gli addetti ai lavori, maghi, fattucchiere e sacerdoti, facevano affari d’oro e godevano d’immenso prestigio.
(come oggi, d’altronde)
Pozioni ed amuleti per proteggersi da maledizioni e malocchio, erano assai costosi e misteriosi.
Maghi e fattucchiere si aggiravano nei cimiteri per procurarsi erbe da mescolare ai più raccapriccianti ingredienti: interiora di topi, ossa di serpenti ed altro.
Ne facevano amuleti come gli oscilla (dischetti) o le lunulae (mezzaluna), da portare sulla persona.
Famose era bulla, un sacchetto contenente amuleti e posta al collo dei bambini.
Altre forme di superstizione che atterrivano i “figli della lupa” erano: il canto della cornacchia, quello del gallo durante un banchetto, l’olio versato non intenzionalmente… tutti segni di imminenti disgrazie.

Nulla da stupirsi, se ancor oggi c’è chi ha paura del gatto nero!

C’erano, poi, le Lemures: ombre dei morti che si divertivano a spaventare i vivi con catene e ferraglia e c’erano i Versipellis: lupimannari, ecc.
Infine, se crediamo che il “Signore degli Anelli” sia una invenzione di uno scrittore dei giorni nostri, ebbene, ci sbagliamo di grosso: Ovidio parlava già di “spiriti maligni” nascosti in anelli e nodi.
A tutto ciò si aggiunge (in età imperiale) la convinzione che gli Astri influissero sulle cose e sulle persone: stiamo parlando di Astrologia, un argomento che imperversa ancor oggi e inchioda, ogni mattino, migliaia di creduloni davanti al televisore in attesa delle notizie dell’oroscopo del giorno…