ANTICA ROMA: l’atroce fine della vestale Clodia
Clodia, una delle più belle patrizie della Roma Imperiale, andò incontro alla più atroce delle morti: fu sepolta viva.
Di quale orrendo misfatto poteva mai essersi macchiata per meritare tale agghiacciante pena?
Aveva tradito il suo voto di castità: Clodia era una delle dieci Vestali, sacerdotesse di Vesta, Dea del Focolare di Roma.
Una carica prestigiosissima, quella delle Vestali, conferita alle fanciulle più nobili della città.
Il loro sacerdozio durava 30 anni. Giungevano al Tempio di Vesta, sul Campo Marzio, in tenerissima età e ne uscivano ancora giovani e con una cospicua, ma molto, molto cospicua dote che permetteva loro di impalmare qualche potente di turno, ma anche qualche squattrinato rampollo della vecchia nobiltà.
I privilegi di cui godevano erano tantissimi: ricchezza, onori e rispetto.
Consoli, Senatori e perfino Cesare, dovevano cedere loro il passo per strada. I Littori abbassavano i Fasci in loro presenza e, se una Vestale incontrava per strada un condannato a morte, poteva concedergli la grazia.
Quali i doveri a fronte di tali privilegi?
Solo due, punibili entrambi con la morte, se infranti: il voto di castità e tenere desto il Fuoco Sacro del Tempio di Vesta.
La morte era straziante.
La disgraziata veniva rinchiusa in una stanzetta semi interrata su un piccolo colle e murata viva. Le veniva consegnato una torcia, una forma di pane e una ciotola di latte e veniva abbandonata alla sua fine.
La storia fa cenno soltanto a due o tre di queste sventurate e una di loro era Clodia Leta, vissuta ai tempi dell’imperatore Caracolla.
L’aspetto più tragico è che la ragazza era innocente: per non cedere alle profferte libidinose dell’imperatore e non venir meno al giuramento di castità, Clodia preferì affrontare quella fine orrenda.
I contemporanei sapevano della sua innocenza; alcuni storici riportarono l’episodio nei loro annali, ma nessuno ebbe il coraggio di intervenire, ma chiamarono “Sceleratus Ager” il posto in cui l’infelice ragazza era stata sepolta.
Ciao Maria Pace,
e prima di tutto benvenuta sul sito!
Vedo che hai pubblicato gia’ molti testi. Con un po’ di tempo me li leggo tutti e ti faccio sapere cosa ne penso.
Nel frattempo su questo tuo posso dirti un po’ poco, perche’ non trovo abbastanza contenuto per farmi un’idea del tuo stile.
Come brano di saggistica lo trovo scritto molto bene, con una prosa asciutta ma non fredda, che lascia al lettore la voglia di informarsi un po’ di piu’ sull’argomento (che, tuttosommato, e’ lo scopo ultimo di ogni buon saggio).
Grazie per avercelo fatto leggere!
Andrea.
Ciao ancora,
vedo che la tua raccolta richiede che tu approvi esplicitamente i commenti prima che appaiano pubblicamente. Per favore fammi sapere se questo e’ veramente quello che vuoi o se preferisci che i commenti appaiano direttamente.
A presto,
Andrea.
ciao, Andrea, scusa il disturbo, ma vorrei chiederti un chiarimento, vista la tua gran disponibilità: mi sai dire perchè non ricevo commenti?… eppure mi pare di occupare una buona posizione nella classifica delle visite… buona giornata e grazie.
ciao Andrea… mi spiace disturbare pigiando sempre sugli stessi tasti:
- non arrivanocommenti
- non riesco a postare nemmeno la più leggera delle immagini
un saluto e un grazie
Cara Maria,
le cose ora dovrebbero essere a posto.
A presto!
Andrea.
Ciao… come mai non ricevo commenti? Positivi o negativi che siano? Qualcosa non va nelle impostazioni? Mi pare di occupare una buona classifica nelle “raccolte più visitate”… Come ho detto in precedenza, non ho una gran formazione tecnologica… grazie e buona giornata.
Ciao, Andrea… come mai non ricevo ancora commenti? Positivi o negativi che siano! Mi pare anche di occupare una posizione soddisfacente nella classifica delle raccolte più seguite… a risentirci e grazie. Buona giornata.
non riesco a postare immagini… nemmeno le più leggere… si può in qualche modo ovviare all’inconveniente? Qualche suggerimento?
Grazie.