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Per cominciare, una nota è doverosa: troppe “crociate” in seno al Regno Crociato e non tutte combattute in Terrasanta.
Ci furono “crociate” contro i mori in Spagna e quelle contro i pagani nel Baltico; queste ultime, combattute proprio dai Cavalieri Teutonici.

Il nome completo dell’Ordine di questi Cavalieri era: “Fratelli della Casa Teutonica di Santa Maria di Gerusalemme” ed è l’unico, fra tutti gli Ordini Cavallereschi, esistente ancora oggi. La sua sede si trova a Vienna ed è una benefica istituzione di volontariato.

Come ogni altro Ordine di Cavalieri, la sua origine è circondata da segreti e misteri.
Secondo la leggenda, fu un mercante tedesco, in pellegrinaggio in Terrasanta, che, viste le precarie condizioni in cui versavano i suoi connazionali, decise di costruire una struttura ospedaliera, per soli tedeschi, dedicandola alla Vergine Maria.
Dopo varie vicissitudini, quasi tutte disperate e sfavorevoli alla causa, finalmente alcuni principi tedeschi si decisero ad intervenire, trasformando la struttura in un Ordine Cavalleresco: dotandolo, cioè, anche di una forza armata.
La Cerimonia di inaugurazione avvenne alla presenza dei capi degli altri Ordini dei Cavalieri, oltre che di principi tedeschi.
Questa investitura, però, condusse l’ospedale, pian piano, ma inesorabilmente, verso una radicale trasformazione: da Ente assistenziale si trasformò in struttura para-militare.
Si continuò ad assistere malati e feriti, naturalmente, ma sempre di più, si finì per occuparsi di faccende guerresche che contribuirono a cambiare sia lo spirito che la natura della Confraternita.
Se prima era facile entrare nell’Ordine, essendo la sua natura di carattere umanitario, dal momento in cui diventava Ordine Cavalleresco, l’adesione diventava faccenda assai più selettiva, aperta soprattutto a principi, baroni, duchi, militari, ricchi mercanti, banchieri… tutti, rigorosamente di nazionalità tedesca. Solo più tardi, ma molto più tardi, vi furono ammessi anche italiani, inglesi, ungheresi, ecc.. sempre di nobile estrazione.
Con affiliati di tale calibro, l’Ordine non tardò a diventare un organismo potente, prepotente e con non pochi episodi di violenza e crudeltà.
Gente dura ed inflessibile con se stessi e con gli altri, e pronta a sacrificare alla Causa, per l’appunto, se stessi e gli altri.
Gente dura e fiera di appartenere alla razza teutonica.

Proprio questo aspetto, però, finì per attirare su di loro l’accusa di nazionalismo (estraneo, fino a quel momento, alla Causa) e perfino di razzismo: una ambiguità che affascinò il 3° Right, durante la seconda guerra mondiale, fino a punto da volerlo prendere come esempio di modello da seguire.
A causa, infine, della forza e del carattere dei suoi seguaci, l’Ordine divenne sempre più ricco e potente, palesemente insofferente verso la sovranità papale, ma con il grande merito, grazie alle figure carismatiche di alcuni Grandi Maestri, di farsi “Mediatore” tra Stato e Santa Sede.
Un esempio di tale “virtù” si ebbe ai tempi delle grandi tensioni fra l’imperatore Federico II di Germania con la Santa Sede.
L’Ordine fece da intermediario fra il Papa e l’Imperatore tedesco che per più di una dozzina di anni aveva continuamente rimandato la partenza della sua Crociata (ogni Sovrano ne aveva una propria, indipendente dalle altre), adducendo sempre qualche scusa, tanto da attirarsi addosso una scomunica papale… ma questa è un’altra storia.