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Qualunque fossero, non avremo mai modo di conoscerli veramente, poiché qualunque azione veniva sbrigata nel più stretto segreto e quasi mai in forma scritta.
La regola scritta era riservata solo ai vertici dell’Ordine; tutti gli altri ne erano completamente all’oscuro.
Accanto alla Regola ufficiale, è ormai certo, ne esisteva una seconda, segreta e non ufficiale, consistente in
“3 articoli – come ebbe a dire il templare De Montpezat- che nessuno conosce e conoscerà mai. All’infuori di Dio, il diavolo e i Maestri.”
Intorno a questa Regola segreta si è molto favoleggiato.
Tracce di essa comparvero per la prima volta alla fine del ‘700, per scomparire e ricomparire circa un secolo dopo in una Loggia Massonica e scomparire poi definitivamente.
In essa vi era contenuta forse, la prova di una delle accuse principali rivolte ai Templari: quella di eresia?
Molto studiosi si chiedono ancora oggi se i “Cavalieri di Cristo” fossero davvero eretici oppure no.
Domanda che resterà sempre senza una risposta certa, soprattutto se si tiene conto che molti nobili, appartenenti all’eresia degli Albigesi si convertirono, entrando a far parte dell’Ordine. E’ presumibole pensare che qualcuno di loro abbia portato con sé anche il seme di quella eresia.

In realtà, in seno alla Chiesa erano sorti sospetti già da un secolo, quando l’Ordine era all’apice della propria potenza: Papa Innocenzo III, prima, e Clemente IV dopo, ammonirono più volte l’Ordine, minacciando un più severo controllo.
Poiché l’Ordine era costituito da monaci-guerrieri rudi, supinamente fedeli al voto d’obbedienza e nella maggior parte piuttosto ignoranti, è difficile ipotizzare, in siffatte persone, quella sottigliezza mentale capace di elaborare idee di eresia e disubbidienza religiosa.
Quanti Templari, dunque, erano (se lo erano) davvero eretici?
L’ipotesi potrebbe condurre all’esistenza di una seconda gerarchia al suo interno, indipendente da quella ufficiale: una società segreta, in seno all’Ordine, dedita a pratiche particolari come l’alchimia e l’esoterismo.
Non solo. E’ nota la passione dei Maestri Templari per l’arte della crittografia, come è noto che utilizzassero scritture segrete arricchite da simboli esoterici.
Numerosi messaggi criptati, infatti, sono stati trovati in molte delle strutture architettoniche dell’Ordine e nelle celle dove i Templari furono ospitai durante il Processo.

Il mistero più inquietante resta, però, quello legato agli atti blasfemi durante i riti di Iniziazione, come quello di sputare sulla Croce.
Si trattava di un atto di negazione del Cristo?
Assai improbabile per dei “Cavalieri di Cristo”.
E se fosse stato, invece, la negazione della Croce, essendo stata, la Croce, lo strumento di morte del Cristo?
Un’ipotesi, certo, ma non del tutto peregrina: questo tipo di eresia, che considerava il culto della Croce una forma di superstizione, era assai diffusa, all’epoca, e punita con il rogo.

Un’altra domanda: sciolto l’Ordine, che cosa ne fu dei Templari che sopravvissero ai roghi ed ai tribunali dell’Inquisizione?
Tornati alla vita civile, si presume che molti di loro abbiano ingrossato le file di mendicanti ed erranti. Molti altri, però, sia pure una minoranza, sono sicuramente riusciti a “consegnare” la Regola del Tempio a nuove generazioni. E sicuramente sotto altre forme: società segrete, associazioni e confraternite. In clandestinità e nell’anonimato.
Hanno attraversato i secoli, fino ad oggi, e rivendicato le proprie radici, affondandole nella “Regola morale dell’Ordine dei Templari.

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